La settimana 18 – 23/03/2019
Il presidente romeno, al vertice dei leader europei di Bruxelles/ Riunione a Bucarest dei ministri e dei segretari di stato europei incaricati delle politiche per la diaspora/ Due mozioni semplici contro i ministri delle Finanze e della Giustizia bocciate
Leyla Cheamil, 23.03.2019, 07:00
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, al vertice dei leader europei di Bruxelles
I leader europei si sono riuniti, giovedì e venerdì, a Bruxelles, per il Consiglio Europeo di primavera, sulla cui agenda si sono annoverati il consolidamento della base economica europea, i mutamenti climatici, il futuro vertice con la Cina e le modalità di contrasto della disinformazione. Tuttavia, il principale argomento analizzato è stata l’uscita della Gran Bretagna dall’UE, inizialmente prevista per il 29 marzo. I leader europei hanno accettato un rinvio della Brexit, ma di un mese in meno rispetto a quanto aveva chiesto la premier britannica Theresa May. Il parlamento britanico dovrebbe approvare nel frattempo l’accordo con Bruxelles, perché la separazione senza accordo è a svantaggio di tutti, come ha sottolineato il presidente Klaus Iohannis, il quale ha rappresentato la Romania al vertice: Una cosiddetta hard-Brexit è problematica, in primo luogo, ovviamente, per la Gran Bretagna, ma non va bene neanche a noi, perché desideriamo costruire dei buoni rapporti per il futuro e allora ci conviene cominciare nel modo giusto. Il piano dell’Unione Europea approvato giovedì offre due varianti di rinvio della Brexit. Stando al presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, il primo scenario prevede che, se l’accordo di ritiro sarà approvato dal Parlamento britannico, la settimana prossima, il Consiglio Europeo accetterà il rinvio fino al 22 maggio. Nella seconda variente, se l’accordo non supererà il voto dei parlamentari britannici, il Consiglio Europeo propone come scadenza il 12 aprile, data entro la quale è attesa una decisione di Londra in merito alla direzione che vuole seguire. Donald Tusk ha inoltre precisato che il Governo britannico ha ancora l’opportunità di scegliere tra il ritiro con accordo, quello senza accordo, un rinvio di durata più lunga oppure la revoca dell’art.50. Il 12 aprile è la data chiave entro la quale la Gran Bretagna dovrà decidere se organizzerà elezioni per il Parlamento Europeo. Se non lo avrà deciso entro quella data, l’opzione di un rinvio di lunga durata diventerà impossibile. D’altra parte, il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, ha partecipato, giovedì, alla Conferenza annua Transatlantica organizzata dall’AmCham EU a Bruxelles. Da partner strategico degli USA, la Romania considera che il suo mandato alla direzione del Consiglio UE rappresenti un’opportunità per promuovere un’agenda positiva di cooperazione tra l’UE e gli USA, ha affermato Klaus Iohannis.
Riunione a Bucarest dei ministri e dei segretari di stato europei incaricati delle politiche per la diaspora
Bucarest ha ospitato, lunedì, una riunione dei ministri e dei segretari di stato europei responsabili delle politiche per la diaspora, la Romania essendo il primo Paese ad organizzare un incontro del genere come Paese che ricopre la presidenza semestrale del Consiglio UE. Rappresentanti di 17 Paesi membri hanno analizzato le modalità tramite cui gli stati europei stabiliscono rapporti di collaborazione economica e culturale con la diaspora e le politiche che hanno portato all’inserimento veloce dei membri delle comunità appartenenti alla diaspora. Si è discusso soprattutto della libera circolazione della manodopera, di migrazione e integrazione, del traffico di persone e di strategie di sostegno al processo di ritorno nei Paesi d’origine. Nel contesto, la ministra per i romeni nel mondo, Natalia Intotero, ha dichiarato: Abbiamo avuto colloqui dedicati allo scambio di buone pratiche, a progetti tramite cui continuare a sostenere il mantenimento dell’identità nazionale da parte di ogni stato per la propria diaspora. Abbiamo notato l’interesse della maggior parte degli stati membri a sviluppare politiche, programmi tramite cui si cerca di sostenere il ritorno a casa di coloro che lo desiderano. La presidenza romena del Consiglio UE è riuscita, di recente, a ottenere un accordo provvisorio con il PE sulla creazione dell’autorità europea nel campo del lavoro. Si tratta di un’istituzione volta a sostenere gli stati membri nell’applicazione dei documenti giuridici europei nel settore della mobilità della manodopera nell’Unione, ma anche per quanto riguarda il coordinamento della sicurezza sociale.
Due mozioni semplici contro i ministri delle Finanze e della Giustizia bocciate dal Parlamento di Bucarest
I deputati romeni hanno bocciato, mercoledì, due mozioni semplici inoltrate dall’opposizione di destra: una contro il ministro delle Finanze, l’altra contro il ministro della Giustizia. L’opposizione ha rimproverato al ministro della Giustizia, Tudorel Toader, le modifiche apportate alle leggi sulla giustizia tramite ordinanze d’urgenza, l’insufficiente finanziamento del sistema giudiziario e il mancato raggiungimento dell’obiettivo di rimozione del Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Introdotto al momento dell’adesione della Romania all’UE, nel 2007, il Meccanismo resta lo strumento tramite cui Bruxelles continua a monitorare il funzionamento della giustizia romena. Allo stesso tempo, il ministro Tudorel Toader, indipendente sostenuto dall’ALDE, membro nella coalizione governativa accanto al PSD, ha suscitato anche il malcontento dei socialdemocratici, i quali gli rimproverano proprio la lentezza con la quale promuove cambiamenti nel sistema. La Camera dei Deputati di Bucarest ha bocciato anche la mozione semplice contro il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici. L’Opposizione ha chiesto l’abrogazione dell’Ordinanza 114, un atto normativo contestato anche dall’ambiente d’affari, a causa delle misure fiscali previste. L’atto normativo può essere migliorato, ha ammesso il ministro delle Finanze, il quale ha promesso che, per quanto riguarda l’applicazione di alcune tasse alle compagnie operanti nei settori energia, telecomunicazoni oppure nel settore bancario, il governo farà delle correzioni entro la fine del mese.
Proteste dei trasportatori romeni
Il Governo romeno approverà, nella prossima seduta, alcune modifiche alla legislazione sul trasporto di persone. E’ la promessa ottenuta dalle grandi confederazioni sindacali di questo settore, nel contesto delle proteste organizzate, a Bucarest, cui hanno partecipato centinaia di autisti di taxi, pulmini e pullman. Dopo le proteste della Federazione degli Operatori Romeni di Trasporto di mercoledì, giovedì è toccato agli autisti affiliati alla Confederazione degli Operatori e dei Trasportatori Autorizzati di Romania, soprattutto tassisti, chiedere modifiche della legislazione per la regolamentazione delle forme di trasporto alternativo urbano che loro considerano, attualmente, concorrenza sleale.