La settimana 16 – 22/09/2018
Vertice dellIniziativa dei Tre Mari/ Riunione del PSD, il principale partito al governo/ Referendum per ridefinire la famiglia/ Vertice a Salisburgo
Corina Cristea, 21.09.2018, 21:32
Il vertice dell’Iniziativa dei Tre Mari, piattaforma politica flessibile, lanciata nel 2015, ha visto partecipare, a Bucarest, all’inizio di questa settimana, leader dei 12 stati membri dell’UE che si trovano tra il Mar Baltico, l’Adriatico e il Mar Nero. Per la prima volta, vi ha partecipato anche il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e, sempre per la prima volta, in margine al summit, si è svolta la prima edizione del Forum d’Affari dell’Iniziativa dei Tre Mari. Il vertice è stato un incontro di successo, con risultati concreti — ha affermato il presidente romeno, Klaus Iohannis: La cosa più importante è stata forse l’espressione del sostegno politico ad una lista regionale di progetti prioritari di interconnessione nei settori energia, trasporto e digitale, lista che è stata stabilita in base ai contributi degli stati partecipanti all’iniziativa, la Romania compresa. La selezione di questi progetti ha avuto alla base criteri quali l’impatto regionale, la fattibilità economica, la compatibilità con le priorità e le politiche dell’UE.”
L’Iniziativa dei Tre Mari sostiene l’obiettivo comune dell’Unione Europea di avvicinare l’Est e l’Ovest del Continente, ha affermato anche il commissario europeo per la politica regionale, Corina Creţu: E’ un’iniziativa rilevante e legittima. Contribuisce allo sviluppo regionale, amplificando così il processo di coesione a livello dell’intera Unione Europea. Un’iniziativa che può offrire, in ugual misura, prosperità e sicurezza agli stati membri. La Commissione Europea ritiene questo vertice un’opportunità unica per riaffermare l’importanza, per l’Unione Europea nel suo insieme, di un alto livello di connettività nell’Europa Centrale ed Orientale, che si tratti del settore energetico, dei trasporti oppure del settore digitale.”
Ospite speciale al vertice di Bucarest, il segretario americano per l’energia, Rick Perry, ha assicurato gli europei che possono contare sugli USA quale partner di fiducia nel settore energetico, settore strettamente collegato alla sicurezza nazionale.
Liviu Dragnea, il leader del PSD, numero uno della coalizione governativa in Romania, è stato riconfermato venerdì in carica, in seguito al voto di fiducia della direzione del partito. Dragnea ha annunciato che i leader socialdemocratici si riuniranno di nuovo a ottobre per decidere anche un rimpasto governativo. L’incontro di venerdì è stato organizzato in seguito alla lettera aperta in cui membri importanti del partito hanno chiesto le dimissioni del leader Liviu Dragnea, anche dalla carica di presidente della Camera dei Deputati. Secondo i firmatari, la situazione giuridica di Dragnea è diventata una delle principali vulnerabilità del partito, soprattutto nelle condizioni in cui nel 2019 si terranno elezioni europee e presidenziali, mentre nel 2020 elezioni amministrative e politiche. Daltra parte, i firmatari hanno chiesto alla premier Viorica Dăncilă, presidente esecutivo del PSD, di assumere la leadership fino allorganizzazione di un congresso straordinario.
Il Governo di sinistra di Bucarest ha approvato, martedì, i dettagli tecnici relativi all’organizzazione, il 6 e il 7 ottobre, del referendum sulla ridefinizione della famiglia. Un giorno prima, la Corte Costituzionale aveva deciso che la legge sulla revisione della Costituzione stando alla quale la famiglia è fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e non tra coniugi, come adesso, rispetta le norme costituzionali. Le rispettiva legge ha alla base un’iniziativa cittadina di alcune organizzazioni cristiane, sostenitrici della famiglia tradizionale, che ha raccolto 3 milioni di firme. E’ però contestata da associazioni che difendono i diritti e le libertà civili, incluse quelle delle minoranze sessuali. La premier Viorica Dăncilă ha chiesto alle istituzioni coinvolte nell’organizzazione del referendum di dare prova di massima responsabilità e di avviare urgentemente le azioni necessarie. Alti esponenti della chiesa ortodossa, maggioritaria in Romania, hanno esortato i credenti a votare sì” al referendum. D’altra parte, i rappresentanti “Respect. Piattaforma per i Diritti e le Libertà”, che riunisce 110 organizzazioni, consiglia di boicottare quest’iniziativa considerata dannosa e pericolosa, che accentua le divisioni, affinché non sia adottata.
Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha annunciato alla fine della riunione informale dei leader europei di Salisburgo, in Austria, che l’Unione Europea vorrebbe portare a compimento i negoziati per la Brexit, entro ottobre, per poi convocare un summit a novembre durante il quale sia ultimata l’intesa con Londra. Il vertice, al quale la Romania è stata rappresentata dal presidente Klaus Iohannis, ha avuto come temi principali la migrazione e la sicurezza interna. La presidenza austriaca del Consiglio UE ha presentato la situazione dell’applicazione di due concetti nuovi, introdotti l’estate scorsa, cioè le piattaforme di sbarco dei migranti all’esterno dell’UE e i centri controllati all’interno dell’Unione. A nome della Romania, il presidente Klaus Iohannis ha sostenuto a Salisburgo il mantenimento, anche dopo la Brexit, di un’intensa collaborazione con le autorità di Londra in materia di sicurezza e di politica estera. Bucarest desidera il mantenimento di una voce unitaria e coerente dell’UE nel processo di negoziato con la parte britannica, per ottenere un accordo di ritiro equo per tutte le parti. D’altra parte, a proposito della sicurezza interna nello spazio comunitario, il presidente Iohannis ha detto che la Romania desidera confini europei rafforzati, sia tramite regolamenti, sia tramite l’aumento degli effettivi Frontex.