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La settimana 16 – 22/07/2017

Saber Guardian 2017/ Autonomia, regionalizzazione, decentramento, ma non in base a criteri etnici/ Campagna di vaccinazione a livello nazionale

La settimana 16 – 22/07/2017
La settimana 16 – 22/07/2017

, 21.07.2017, 13:26

Punto finale a Saber Guardian 2017 (SG17), la più ampia esercitazione militare NATO svoltasi in Romania. Lo ha annunciato venerdì il Ministero della Difesa di Bucarest, precisando che SG17 ha dimostrato la capacità di reazione dei Paesi alleati in uno scenario di difesa collettiva. Un impressionante dispiegamento di forze in Romania, Bulgaria e Ungheria, secondo un finto scenario in cui oltre 25.000 militari di 22 Paesi membri dell’Alleanza, con più di 3.000 mezzi tecnici, di cui 90 aerei da combattimento e trasporto, hanno svolto azioni militari volte a liberare un tratto del territorio occupato da una forza ostile. L’esercitazione è stata ospitata da più basi militari romene, tra cui quelle di Cincu (centro), Mihail Kogalniceanu e Capul Midia (sud-est). In precedenza, il MAE di Bucarest ha sottolineato che l’esercitazione, guidata dalle Forze Terrestri degli Stati Uniti in Europa, rappresentano una prova ferma di solidarietà, nonchè una conferma della solidità del legame transatlantico e del partenariato strategico bilaterale tra la Romania e gli Stati Uniti, partenariato che ha celebrato questo mese il 20esimo anniversario. Presente ad una delle tappe dell’esercitazione, il generale ceco Petr Pavel, presidente del Comitato Militare della NATO, ha dichiarato che la Romania è un alleato costante e affidabile. Il generale ha espresso apprezzamenti al contributo di Bucarest alle operazioni dell’Alleanza, e ha ricordato che il nostro Paese è tra i primi dieci contributori alla missione in Afghanistan.

La Romania ha un grande bisogno di crescita economica e modernizzazione dell’amministrazione. A tale meta, servono decentramento, regionalizzazione e autonomia locale, ma non in base a criteri etnici. Lo ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis, in visita nelle province di Covasna e Harghita, al centro del Paese, abitate da popolazione a maggioranza ungherese. Il capo dello stato ha spiegato: Credo che il decentramento sia d’obbligo, perchè gli eletti locali sanno meglio di che cosa ha bisogno la comunità e devono disporre degli strumenti necessari per agire nell’interesse locale. La regionalizzazione è auspicabile, ma solo se fatta in modo da portare all’ammodernamento dell’amministrazione, essere più efficace nell’interesse dei cittadini e se porta alla creazione di nuovi posti di lavoro, tramite crescita economica. L’autonomia locale e regionale aiuta, ma l’autonomia su criteri etnici non è auspicabile, perché rallenterebbe lo sviluppo. Iohannis ha rivolto un appello alla collaborazione tra i romeni e gli ungheresi che vivono nelle province di Covasna e Harghita. Il presidente si è detto preoccupato della sorte dei giovani di queste province che non parlano bene il romeno e che in questo modo perdono delle opportunità sul mercato del lavoro. Il capo dello stato ha inoltre valutato che l’intolleranza e il rigetto delle persone di un’etnia diversa, fossero essi manifestati da minoranze o maggioranze, portano al blocco del Paese nel suo insieme. Iohannis ha detto inoltre che, nonostante il potenziale economico, soprattutto turistico, le province di Harghita e Covasna attirano difficilmente gli investimenti. Concentrata in Transilvania (centro), la comunità ungherese di Romania conta circa 1,5 milioni di persone. La sua principale formazione politica, l’Unione Democratica Magiari di Romania, è presente ininterrottamente dal 1990 nel Parlamento della Romania postcomunista, e ha fatto parte di numerosi governi di coalizione.

La Romania si confronta con la più grave epidemia di morbillo degli ultimi anni. Dal suo scoppio, lo scorso settembre, ad oggi, sono stati registrati oltre 30 decessi e 8.000 contagi. Per questo motivo, le autorità di Bucarest hanno lanciato una campagna pubblica di informazione, per convincere i genitori di vaccinare i figli. E ciò perchè, anche se la vaccinazione resta l’unico metodo di protezione dal morbillo, il tasso di immunizzazione è sceso moltissimo. I timori dei genitori riguardano i possibili effetti secondari, sullo sfondo delle informazioni erronee in tal senso, sostiene il ministro della Salute, Florian Bodog. Il ministro ha annunciato che, a breve, il Governo presenterà una legge sulla vaccinazione, che sarà inviata al dibattito del Parlamento. Secondo il progetto, i genitori possono rifiutare la vaccinazione dei figli, però dovranno assumersi la responsabilità per le conseguenze del rifiuto. La legge includerà anche sanzioni contro il personale coinvolto nella fornitura e nella gestione dei vaccini, che non si attiene alle responsabilità. L’emittente pubblica Radio Romania si è affiancata alla campagna di informazione sui benefici della vaccinazione, e concede ampi spazi a notizie, servizi e programmi speciali, volti a richiamare l’attenzione sui pericoli che corrono i figli i cui genitori rifiutano la vaccinazione, nelle condizioni in cui 180.000 bambini non sono immunizzati contro il morbillo.

Mirela Calugareanu è stata nominata presidente dell’Agenzia delle Entrate di Romania, in seguito alla decisione del primo ministro Mihai Tudose di revocare il predecessore. Il premier era stato scontento dell’attività del Fisco e della scarse entrate alle casse dello stato. Senza appartenenza politica, Mirela Calugareanu ha 26 anni di esperienza sia nell’attività di raccolta, ricoprendo anche un incarico dirigenziale presso la Direzione Generale delle Finanze Pubbliche sdi Bucarest, che nell’amministrazione pubblica.

E’ un successo il programma Start-Up Nation, grazie al quale gli imprenditori ricevono un aiuto finanziario statale per un valore massimo di 200.000 lei. Il budget disponibile quest’anno ammonta a 1,7 miliardi di lei, e nel programma sono stati iscritti più di 19.000 piani d’affari, il doppio rispetto al massimo che può ricevere finanziamento. Al termine del periodo di iscrizione, il ministro per l’ambiente d’affari, Ilan Laufer, ha detto che la maggioranza dei richiedenti sono in età inferiore ai 35 anni. Il ministro ha precisato che gli accordi di finanziamento per gli affari approvati saranno firmati entro un paio di settimane al massimo, e una nuova sessione dell’iniziativa sarà programmata l’anno prossimo.

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