La settimana 16-21/10/2023
La Romania è accanto a Israele/ Il Governo romeno a Kiev/ Via libera alle nuove misure fiscali e di bilancio/ La legge sulle pensioni speciali promulgata/ Una nuova riunione per la Repubblica di Moldova
Roxana Vasile, 20.10.2023, 14:27
La Romania è accanto a Israele
Il primo ministro romeno è stato tra i primi leader a recarsi in Israele questa settimana per esprimere la sua solidarietà con il popolo ebraico. Marcel Ciolacu ha trasmesso la compassione della società romena per le vittime della guerra iniziata il 7 ottobre dai terroristi Hamas e ha ringraziato le autorità israeliane per il loro sostegno al rimpatrio dei romeni della zona. Finora più di 2.000 cittadini romeni sono stati riportati a casa da Israele, e il Ministero degli Affari Esteri romeno sta indagando su altri 350 – romeni e familiari – nella Striscia di Gaza. La Romania resta un promotore della pace e rimarrà incondizionatamente al fianco dei suoi alleati in questi momenti difficili – ha affermato il primo ministro Marcel Ciolacu. Egli ha chiesto il rilascio immediato di tutte le persone rapite dai terroristi e lastensione da qualsiasi atto di aggressione contro la popolazione civile. Il premier ha insistito anche sullapertura di corridoi umanitari a Gaza e sulla fornitura di assistenza ai rifugiati. Anche il presidente romeno ha condannato fermamente gli attacchi terroristici sul territorio di Israele. Martedì, durante la riunione straordinaria del Consiglio Europeo, in videoconferenza, Klaus Iohannis ha sottolineato che Bucarest sostiene senza equivoco il legittimo diritto di Israele allautodifesa, che deve essere esercitato in conformità con il diritto umanitario internazionale.
Il Governo romeno a Kiev
Kiev ha ospitato questa settimana la prima seduta congiunta dei governi della Romania e della confinante Ucraina. È stato firmato un memorandum sul rafforzamento della cooperazione per garantire il transito sicuro dei prodotti ucraini, memorandum che comprende anche un allegato sulla strategia per lo sviluppo dei valichi di frontiera e dell’infrastruttura stradale. Sono stati firmati anche un accordo sulla costruzione di un ponte stradale di confine sul fiume Tibisco e documenti di cooperazione nei settori dellindustria della difesa, dellindustria farmaceutica e sulla riammissione delle persone. Allo stesso tempo, il Governo ucraino ha adottato un documento in cui riconosce che la minoranza romena d’Ucraina, seconda per peso dopo quella russa, parla romeno e non moldavo, come finora erroneamente stipulato. Il primo ministro Marcel Ciolacu è stato accolto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Via libera alle nuove misure fiscali e di bilancio
Le misure fiscali e di bilancio sulle quali il Governo ha posto la fiducia di recente per riequilibrare il bilancio della Romania possono entrare in vigore. Lo ha deciso la Corte Costituzionale, che mercoledì ha respinto la notifica inoltrata dallUSR e dalla Forza della Destra, allopposizione nel Parlamento. Dopo la promulgazione da parte del presidente del Paese, la legge può essere applicata. D’altronde, alcuni provvedimenti del pacchetto fiscale e di bilancio, come quelle riguardanti la riduzione dei posti di dirigenti nelle istituzioni pubbliche o quelle per il pagamento del contributo sanitario da parte dei lavoratori edili e agricoli, sarebbero dovute entrare in vigore dal 1° ottobre. La prossima settimana, i rappresentanti dell’Esecutivo avranno un incontro con i partner sociali, nel corso del quale determineranno il livello di aumento del salario minimo nell’edilizia e nell’agricoltura, in modo che i dipendenti di questi settori non siano colpiti dal pagamento della CASS. Si spera che, in seguito allapplicazione delle misure fiscali e di bilancio, il deficit della Romania scenderà, questanno, al 5,7% del Prodotto Interno Lordo.
La legge sulle pensioni speciali promulgata
Il presidente Klaus Iohannis ha promulgato la nuova versione della legge sulle pensioni speciali enormi di cui beneficiano alcune categorie di pubblici dipendenti. Reso conforme alla decisione presa in estate dalla Corte Costituzionale, ma anche alle osservazioni della Commissione europea, latto normativo è stato riesaminato e votato, lunedì, dalla Camera dei Deputati, lorgano decisionale. Lopposizione parlamentare, che voleva eliminare ogni privilegio, ha criticato con veemenza anche questa versione, di cui afferma che sia inaccettabile, provocatoria e che non rispetti il principio che viene applicato ai comuni romeni, quello del calcolo della pensione in base ai contributi, durante il periodo di attività, al fondo nazionale delle pensioni. Secondo la legge, i magistrati, alcuni dei beneficiari della legge, possono andare in pensione con una pensione pari all80% della media delle indennità mensili lorde e degli incrementi degli ultimi quattro anni di attività. La pensione netta non può essere superiore al reddito netto dellultimo mese di attività prima del pensionamento. Allo stesso tempo, dal prossimo anno, i magistrati potranno andare in pensione se hanno 25 anni di anzianità e almeno 47 anni e quattro mesi di età. Letà pensionabile aumenterà, ogni anno, di quattro mesi, fino al raggiungimento dei 60 anni di età dei magistrati.
Una nuova riunione per la Repubblica di Moldova
A Chisinau si è svolta la quarta edizione della Piattaforma di sostegno alla Repubblica di Moldova, creata lo scorso anno su iniziativa di Romania, Francia e Germania, per aiutare il piccolo stato confinante con la Romania a superare gli effetti generati dallaggressione russa in Ucraina. È stata unoccasione per la presidente Maia Sandu di dichiarare che il piano del governo di Chisinau è di preservare la pace e garantire condizioni di vita europee ai cittadini moldavi. I partecipanti alla riunione hanno convenuto che il sostegno europeo è importante, poiché le infrastrutture, la connettività e le riforme strutturali sono la chiave per l’avvicinamento all’Unione Europea. Inoltre, la Romania spera che, entro la fine dellanno, la Repubblica di Moldova riceva linvito ad avviare i negoziati di adesione, il che rappresenterebbe una decisione storica per lex Stato sovietico a maggioranza romenofona.