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La settimana 15 – 21/10/2017

Rimpasto governativo a Bucarest/ Decisioni del Consiglio Supremo di Difesa// Trade Winds a Bucarest/ La situazione della minoranza romena in Ucraina

La settimana 15 – 21/10/2017
La settimana 15 – 21/10/2017

, 20.10.2017, 12:31

I tre ministri proposti dal PSD, il principale partito della coalizione governativa in Romania, hanno prestato martedi il giuramento di investitura, alla presenza del presidente romeno, Klaus Iohannis. I nuovi ministri sono Paul Stănescu, al Ministero dello Sviluppo, Felix Stroe, ai Trasporti, e Marius Nica, ai Fondi Europei. Loro sostituiscono i dimissionari Sevil Shhaideh, Rovana Plumb e Răzvan Cuc, che hanno deciso di rinunciare agli incarichi per non ledere l’attività governativa. A Razvan Cuc è stata rimproverata la mancanza di risultati, mentre Sevil Shhaideh e Rovana Plumb sono indagate dalla Direzione Nazionale Anticurruzione nello stesso fascicolo di corruzione. La DNA sostiene che, nel 2013, tramite l’azione concertata di una serie di persone con incarichi pubblici, parti dell’Isola di Belina e del Braccio Pavel, siti nel letto del fiume Danubio, sono passate illegalmente dallo stato nella proprietà della provincia di Teleorman (sud) e sotto l’amministrazione del Consiglio Provinciale Teleorman, dopodiche, a distanza di qualche giorno, sono state date in affitto, sempre illegalmente, a una ditta privata. I procuratori affermano che le due superfici appartengono al demanio dello stato, di conseguenza non potevano passare nella proprietà di un consiglio provinciale tramite decreto governativo, bensì solo tramite legge. Da ministro dell’Ambiente alla rispettiva data, Rovana Plumb è accusata di concorso in abuso d’ufficio. Siccome è anche deputata, o colleghi del Parlamento hanno dovuto pronunciarsi martedì sulla richiesta della DNA di togliere la sua immunità, in vista dell’inizio dell’inchiesta penale: con soli 99 voti favorevoli e 183 contrari, essi hanno bocciato la sollecitazione della DNA.

Il Consiglio Supremo di Difesa si è riunito questa settimana sotto la guida del capo dello stato Klaus Iohannis, e ha approvato la partecipazione della Romania all’iniziativa dell’Unione Europea nel campo della difesa. Concretamente, Bucarest ha l’intenzione di prendere parte a 10 progetti del programma Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO), programma intensificato che offrirà agli stati membri che riuniscono criteri avanzati nel campo delle capacità militari e desiderano assumere impegni supplementari, la possibilità di cooperare in maniera strutturata. La questione della difesa comune è stata discussa anche al Consiglio europeo di Bruxelles, dove la Romania è stata rappersentata dal presidente Iohannis. Il capo dello stato romeno ha convenuto col presidente del Consiglio, Donald Tusk, che il 9 maggio 2019, in occasione della Festa dell’Europa, Sibiu, città della Romania centrale, ospiti una riunione informale dei leader europei dedicata al futuro dell’Unione nel dopo Brexit. Nel primo semestre del 2019, la Romania avrà la presidenza di turno del Consiglio UE.

La Romania ha tanto da offrire in settori quali l’agricoltura, la tecnologia dell’informazione e la produzione industriale. Lo ha dichiarato giovedì a Bucarest il premier Mihai Tudose, presente alla Missione Commerciale Americana Trade Winds 2017. Il premier ha ricordato la crescita economica sostenuta della Romania, il partenariato con l’UE, la NATO e i 20 anni di partenariato stretegico con gli USA. A sua volta, l’ambasciatore americano a Bucarest, Hans Klemm, ha affermato che Washington non ha nella regione un alleato e un amico migliore della Romania, la quale, per attirare investitori americani, deve assicurare un clima d’affari prevedibile e trasparente. L’Europa e gli Stati Uniti hanno interessi comuni e possono svolgere un ruolo importante a livello globale nel campo dell’innovazione, della creazione di posti di lavoro, dell’informatizzazione, dei sistemi avanzati di produzione e del commercio online – ha dichiarato anche il responsabile del Dipartimento americano del Commercio, Dale Tasharski, precisando che gli USA hanno scelto il sud-est europeo per investimenti, poichè ha 60 milioni di consumatori, un PIL complessivo di 500 miliardi di dollari, una posizione favorevole geografica e demografica, una classe media in piena crescita e una classe imprenditoriale forte. Egli ha precisato che lo scorso anno l’interscambio tra la Romania e gli Stati Uniti ha raggiunto 2 miliardi di dollari. Lanciata nel 2008, la Missione Commerciale Americana Trade Winds si svolge ogni ano in vari Paesi o regioni del mondo, ed è volta principalmente a promuovere le esportazioni americane su terzi mercati e ad esplorare nuove opportunità d’affari. Questa decima edizione che si svolge nel sud-est europeo, ha avuto come centro la capitale romena.

I leader delle società culturali romene della regione di Cernauti, in Ucraina, hanno manifestato martedì davanti all’Amministrazione Regionale e hanno organizzato i cosiddetti funerali della lingua romena. Essi hanno protestato contro la nuova legge ucraina sull’istruzione, che limita drasticamente il dirito all’insegnamento in lingua materna per le minoranze nazionali. Ai sensi della normativa, i bambini delle etnie minoritarie potranno studiare in lingua materna solo all’asilo d’infanzia e alla scuola elementare, dopo di che seguiranno i corsi esclusivamente in ucraino. Successivamente, mercoledì, in una conversazione telefonica con il collega ucraino Petro Poroshenko, il presidente romeno Klaus Iohannis ha espresso fermamente la scontentezza nei confronti della normativa nel Paese confinante, che ha effetti negativi sul diritto all’istruzione in lingua materna delle minoranze dell’Ucraina, compresa quella romena di circa 500.000 persone. Il capo dello stato romeno ha sollecitato al suo omologo che l’Ucraina si attenga agli impegni assunti costantemente nei confronti della parte romena sul rispetto delle norme e degli standard internazionali in materia di tutela dei diritti delle minoranze.

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