La settimana 15 – 21/04/2018
Il procuratore-capo anticorruzione, Laura Codruţa Kovesi, rimane in carica/ Proteste negli ospedali/ Romeni in Italia/ Răzvan Burleanu, un nuovo mandato a capo della Federazione Romena di Calcio
Corina Cristea, 20.04.2018, 17:54
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha respinto, lunedì, la richiesta del ministro della Giustizia, Tudorel Toader, relativa alla rimozione del procuratore-capo anticorruzione, Laura Codruţa Kovesi. “Gli argomenti non mi hanno convinto”, ha dichiarato Iohannis, i cui consiglieri hanno fatto una valutazione della richiesta, sulla quale pure la sezione procuratori del Consiglio Superiore della Magistratura aveva espresso parere negativo. Il ministro Toader aveva chiesto a febbraio la destituzione della Kovesi, accusandola di abuso di potere e di aver danneggiato l’immagine del Paese all’estero. Egli ha annunciato adesso che si rivolgerà alla Corte Costituzionale in merito alla decisione del presidente di non approvare la richiesta di rimozione del procuratore capo della DNA. L’iniziativa di Toader è sostenuta dal punto di vista politico dal PSD e dal premier Viorica Dăncilă. Dall’opposizione, i liberali hanno affermato che i motivi invocati dal ministro della Giustizia nella sua richiesta di destituzione del capo della DNA sono privi di fondamento. L’USR, sempre all’opposizione, ha dichiarato che la decisione di respingere la proposta di revoca è stata corretta e normale.
Il sindacato Sanitas del settore sanitario organizzerà un grande meeting a Bucarest, seguito da uno sciopero generale, in segno di protesta contro la limitazione degli scatti salariali — fatto che ha determinato un calo dei redditi per alcune categorie di personale. Il primo vicepresidente del sindacato Sanitas, Iulian Pope, ha annunciato il calendario delle azioni: il 26 aprile — un meeting a Bucarest, il 7 maggio — uno sciopero in cui il lavoro sarà interrotto per un’ora, l’11 maggio — sciopero generale. Il principale malcontento riguarda il tetto del 30% imposto nella concessione degli scatti salariali nel sistema sanitario e assistenza sociale, misura in seguito alla quale i tagli salariali ammontano fino a 300 euro, a cominciare dal mese di marzo. Ultimamente, i dipendenti degli ospedali o delle direzioni sanitarie hanno protestato ogni giorno, in piazza, contro la nuova legge sulla retribuzione unitaria. Il premier Viorica Dăncilă ha chiesto ai ministri della Salute, del Lavoro e delle Finanze di individuare soluzioni ai problemi di retribuzione nel sistema sanitario e di convocare lunedì per colloqui i manager degli ospedali. Dal canto suo, il ministro della Salute, Sorina Pintea, sosteneva, all’inizio della settimana, che solo circa il 10% del personale sanitario ha avuto certi cali salariali. Lei ha spiegato che il tetto del 30% per gli scatti va osservato, ma i manager degli ospedali si devono organizzare e concedere le relative differenze da fondi propri.
L’Italia è interessata ad investire in Romania nell’agricoltura, nell’innovazione tecnologica, nell’energia o nella difesa — lo ha dichiarato giovedì a Bucarest il premier dimissionario italiano Paolo Gentiloni. Egli è stato accolto dal presidente Klaus Iohannis e dal primo ministro Viorica Dăncilă e i colloqui hanno puntato sui rapporti bilaterali, considerati privilegiati da ambo le parti. L’Italia è un partner strategico per la Romania e il valore dell’interscambio è ammontato nel 2017 a quasi 14 miliardi di euro, una cifra record per l’ultimo decennio. Inoltre, assistiamo in Romania ad una presenza molto diversificata degli investimenti italiani, ha sottolineato il premier Viorica Dăncilă. I due premier hanno discusso anche della comunità romena in Italia e di quella italiana in Romania, Paolo Gentiloni aggiungendo che, attualmente, nel suo Paese vivono più di un milione trecentomila romeni, la cui integrazione è sempre migliore. Anche il presidente Klaus Iohannis si è detto soddisfatto per quanto riguarda la situazione dei romeni in Italia: Siamo entrambi molto contenti che queste due comunità reciproche non sono soltanto accettate, ma si sono integrate benissimo, anche gli italiani sono benvenuti e bene integrati in Romania, una comunità con moltissimi imprenditori, e la comunità romena, che è assai numerosa, un milione trecentomila romeni vivono in Italia, è una comunità molto bene integrata e accettata in Italia.” Il futuro dello spazio comunitario, ma anche la presidenza romena del Consiglio UE, che inizierà dal 1 gennaio 2019, sono stati altri argomenti sull’agenda dei colloqui.
Il presidente in carica della Federazione Romena di Calcio, Răzvan Burleanu ha vinto, mercoledì, un nuovo mandato di quattro anni, essendo eletto da 168 sui 254 membri affiliati. Il suo principale contro concorrente, l’ex calciatore internazionale Ionuţ Lupescu, che ha fatto parte delle Generazione d’oro del calcio romeno degli anni ’90, ha ottenuto 78 voti. E’ contato molto il fatto che Burleanu si è impegnato, lungo il suo intero mandato, dal 2014 finora, a sostenere i piccoli club, cosicché la sua vittoria è stata garantita dai votanti dei piccoli club, delle leghe inferiori, del calcio femminile o del calcio indoor. Stando alla stampa, lo hanno votato solo due club della Prima Lega: CFR Cluj ed FC Botoşani. Sarò un presidente che farà di tutto per l’unità. Un’unità della gente per bene”, ha affermato Răzvan Burleanu subito dopo il conteggio dei voti.