La settimana 14-22 marzo 2015
La Romania e i Paesi confinanti/Klaus Iohannis al vertice europeo di Bruxelles/Un nuovo codice fiscale in Romania/Nuova legge sul finanziamento dei partiti politici
Roxana Vasile, 20.03.2015, 17:57
Bucarest vuole essere un fattore attivo nell’individuare soluzioni politiche alla crisi nell’est dell’Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis, martedì, in occasione della visita ufficiale a Kiev. Nei colloqui con il collega Petro Poroshenko, il capo dello stato romeno ha ribadito che Bucarest sostiene la sovranità, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina confinante ed ha condannato le azioni aggressive della Russia, accusata di sostenere la ribellione secessionista nell’est del Paese.
La posizione della Romania è favorevole al mantenimento del regime di sanzioni imposte dall’UE alla Federazione Russa, fino a quando non sarà applicato pienamente l’accordo di cessate il fuoco di Minsk, o se la situazione sul terreno continuerà a peggiorare”, ha detto Klaus Iohannis.
Il presidente romeno desidera in ugual misura approfondire i rapporti bilaterali e aiutare Kiev ad avvicinarsi all’UE. Lo stesso sostegno è concesso anche alla Moldova, il cui governo presieduto da Chiril Gaburici deve continuare gli impegni pro-occidentali della repubblica a maggioranza romenofona. Lunedì, a Bruxelles, alla sessione inaugurale del Consiglio di associazione UE – Moldova, il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, ha affermato che l’Unione deve rispondere in maniera differenziata ai sei partner ex-sovietici, a seconda dei progressi compiuti da ciascuno. La Moldova, ha sottolineato Aurescu, è il più avanzato stato del Partenariato per l’Est.
Ci sono già cambiamenti negli scambi commerciali, nel senso di un re-orientamento più accentuato del commercio della Moldova verso il mercato europeo. E’ aumentato anche l’export negli stati dell’UE, soprattutto in Romania, secondo le statistiche”’, ha detto Aurescu.
Dall’agenda del vertice europeo svoltosi giovedì e venerdì a Bruxelles, al quale ha partecipato anche il presidente Klaus Iohannis, non sono mancati i dibattiti in vista del Vertice del Partenariato per l’Est, in programma a maggio, a Riga. Sarà un momento importante per il consolidamento della relazione dell’Unione con gli stati, soprattutto con quelli avanzati nel processo di avvicinamento all’UE: Moldova, Ucraina e Georgia. Alla riunione di Bruxelles, i leader europei hanno inoltre deciso di consolidare il progetto dell’Unione Energetica, considerato prioritario, nel contesto delle relazioni sempre più tese con la Russia e dell’approvvigionamento con gas naturale proveniente da questo Paese. Stando al presidente Iohannis, la creazione dell’Unione Energetica porterà dei vantaggi importanti agli stati membri.
Le realtà che bisogna prendere in considerazione sono la creazione di un reale mercato interno nel campo dell’energia, la valorizzazione più efficace delle risorse energetiche locali, la diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento con energia, ma anche lo sviluppo dell’infrastruttura che permetta una migliore connessione fra gli stati membri dell’Unione”, ha affermato il presidente Iohannis.
Favorevole al mantenimento delle sanzioni contro la Russia, la Romania si è affiancata ai suoi partner europei, che hanno deciso di prorogarle fino a fine anno. I leader europei hanno deciso anche di controbilanciare le campagne di disinformazione avviate da Mosca.
Il Governo intende adottare la prossima settimana i progetti del Codice Fiscale e di Procedura Fiscale, che poi inoltrerà per dibattito al Parlamento. La nuova legislazione dovrebbe inoltre portare alla creazione di oltre 300 mila posti di lavoro. Il Governo propone anche la diminuzione dell’IVA dal 24 al 20%, a cominciare dal 2016. Dal 2017, i contributi alla Previdenza Sociale dovrebbero diminuire sia per il datore di lavoro che per l’impiegato, mentre l’aliquota unica scenderà dal 16 al 14% a cominciare dal 2019. Dopo una seduta speciale giovedì, i ministri del Governo di Bucarest si riuniranno di nuovo lunedì, per le ultime approvazioni delle bozze di Codice Fiscale e di Procedura Fiscale. Non sarà però presente alla riunione, Darius Vâlcov, che fino a poco tempo fa ha ricoperto la carica di ministro delle finanze, ora indagato in un caso di corruzione, e il quale si è dimesso sullo sfondo della situazione creata. Anche il capo dell’Agenzia Nazionale di Integrità, Horia Georgescu, si è dimesso dopo essere stato fermato e ulteriormente messo in custodia cautelare per abuso d’ufficio. Problemi con la giustizia hanno avuto questa settimana anche il controverso sindaco socialdemocratico di Costanza (sud-est), Radu Mazăre, il senatore socialdemocratico Dan Şova, e il deputato liberale Theodor Nicolescu, tutti sotto inchiesta per reati di corruzione.
La Camera dei Deputati ha adottato mercoledì la legge sul finanziamento dei partiti politici e delle campagne elettorali. Se la legge sarà promulgata dal capo dello stato, Klaus Iohannis, le campagne elettorali saranno finanziate esclusivamente dal budget dello stato e ci sarà la possibilità che i partiti politici prendano soldi in prestito da persone fisiche o giuridiche, ma solo tramite atti autenticati dal notaio. E’ inoltre vietato distribuire beni con segni elettorali e le donazioni che superano dieci stipendi minimi mensili si potranno fare solo utilizzando conti bancari.
I soldi ricevuti dai candidati andranno a coprire solo alcune spese: pubblicità elettorale in TV, alla radio, sulla stampa, on-line, sondaggi, pieghevoli e brochure. Sarà vietato distribuire beni con segni elettorali. Inoltre, per aumentare la trasparenza, è stato introdotto l’obbligo di incassare le donazioni tramite conti bancari”, ha affermato il deputato socialdemocratico Mircea Drăghici, che ha proposto il documento legislativo.
Il deputato del Gruppo parlamentare popolare e democratico, Tudor Ciuhodaru, è però del parere che le campagne elettorali continueranno ad essere finanziate illegalmente.
(traduzione Gabriela Petre)