La settimana 14 – 20/01/2018
Cambia squadra di governo in Romania/ Il premier giapponese a Bucarest/ Giornata della Cultura Nazionale
Corina Cristea, 19.01.2018, 13:16
A Bucarest, l’alleanza PSD-ALDE sta preparando un nuovo governo, insieme al quale il premier designato, Viorica Dăncilă, andrà a chiedere l’investitura del Parlamento. E’ la prima donna incaricata a formare il governo in Romania, e il suo gabinetto sarebbe il terzo proposto dall’attuale maggioranza nell’arco di un solo anno. Il cambiamento fa seguito alle dimissioni di Mihai Tudose al quale, sullo sfondo delle vertenze con il leader socialdemocratico Liviu Dragnea, il partito ha ritirato il sostegno politico nei giorni scorsi, dopo sei mesi in carica. Dopo le consultazioni con i partiti parlamentari, il presidente Klaus Iohannis ha accettato la proposta inoltrata dalla maggioranza PSD – ALDE, affidando all’eurodeputata Viorica Dăncilă l’incarico di formare il governo e attirandosi la disapprovazione dell’opposizione e di buona parte della società civile. Il presidente è stato aspramente criticato, soprattutto sulle reti sociali, per aver accettato una persona che non ha alcuna qualità per ricoprire la carica di primo ministro, tranne la lealtà nei confronti di Liviu Dragnea. Il capo dello stato ha giustificato la decisione invocando la Costituzione e l’aritmetica parlamentare, e ha ricordato al PSD che i romeni hanno grandi aspettative. Anch’io ho grandi aspettative. Il PSD ha promesso, sia durante che dopo la campagna elettorale, cose importanti. Il PSD ha promesso stipendi, pensioni, manuali, ospedali, infrastruttura, ma finora ha realizzato troppo poco. Ora il PSD deve dimostrare di fare quello che ha promesso, ha dichiarato Klaus Iohannis. Soddisfatti, i socialdemocratici hanno valutato che, tramite questa decisione, il presidente ha scelto la stabilità. Invece, il PNL, il principale partito all’opposizione, che auspicava elezioni anticipate, ritiene che la nuova crisi all’interno del PSD dimostra l’incapacità dei socialdemocratici di governare.
Questa settimana, il premier giapponese Shinzo Abe ha fatto una visita storica a Bucarest, la prima di un capo di governo di Tokyo negli ultimi 100 anni, dall’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. La Romania e il Giappone hanno deciso di avviare gli iter per elevare il rapporto bilaterale a livello di Partenariato Strategico. Lo ha annunciato il presidente romeno, Klaus Iohannis, al termine dei colloqui svolti martedì col premier giapponese. Le relazioni tra i due Paesi hanno raggiunto un livello superiore di maturità, che porterà all’intensificazione e al consolidamento della cooperazione in tutti i settori, è del parere il presidente romeno, Klaus Iohannis. Abbiamo concordato che condividiamo gli stessi valori e obiettivi strategici, abbiamo valutazioni simili in materia di sicurezza in un contesto così oscillante, ma anche interessi economici comuni. Abbiamo incoraggiato l’aumento degli investimenti giapponesi in Romania e dell’interscambio commerciale e, proprio per questo, sono contento che il primo ministro sia venuto accompagnato da una consistente delegazione di imprenditori. Abbiamo avuto uno scambio di opinioni consistente sulla nostra cooperazione nel campo della sicurezza e abbiamo analizzato la situazione di sicurezza nelle nostre regioni, puntando sugli sviluppi nella Regione del Mar Nero e nel dossier nord-coreano, ha spiegato Iohannis. La Romania ha una posizione geografica strategica ed è un partner di grande importanza per il Giappone, ha precisato, dal canto suo, il premier Shinzo Abe, sottolineando che i due Paesi hanno alla base valori e principi comuni, come la libertà, la democrazia, i diritti dell’uomo e lo stato di diritto. Shinzo Abe ha inoltre sottolineato l’importanza della collaborazione economica e nel campo della sicurezza. Le compagnie giapponesi sono interessate alla Romania, ha aggiunto il primo ministro di Tokyo, annunciando anche l’abolizione dei visti per i romeni. Nel contesto delle dimissioni di Mihai Tudose, l’incontro a livello di premier non si è più svolto.
Numerose le manifestazioni che hanno segnato nel Paese e all’estero la Giornata della Cultura Nazionale, celebrata il 15 gennaio, data di nascita del grande poeta, scrittore, drammaturgo e giornalista Mihai Eminescu, ritenuto dalla critica letteraria postuma come la più importante voce poetica della letteratura romena. La scelta di questa giornata, otto anni fa, per festeggiare la cultura nazionale è avvenuta su iniziativa dell’Accademia Romena, dietro proposta del suo ex presidente Eugen Simion. Nel processo di globalizzazione, se perdiamo la propria cultura, perdiamo noi stessi come nazione, scompariamo dalla carta della storia, in fin dei conti. È proprio per questo che abbiamo proposto che questa giornata coincida con la data di nascita di Eminescu, perché i romeni lo sentono come il loro poeta rappresentativo, il simbolo, il mito della loro esistenza. Eminescu deve moltissimo alla cultura tedesca e la cultura romena ha due punti di riferimento: francese e tedesco, ha detto Eugen Simion. Spettacoli, convegni, presentazioni di libri e inaugurazioni di mostre hanno celebrato la Giornata della Cultura. Un ruolo importantissimo è stato svolto dall’Istituto Culturale Romeno.