La settimana 14-19/11/2022
Reazioni dopo l'incidente in Polonia / Romania, sempre più vicina a Schengen / Dati sull'economia della Romania/ La seconda manovra finanziaria 2022/ Cristina Neagu - la migliore marcatrice nella storia dei Campionati Europei di Pallamano
Corina Cristea, 19.11.2022, 09:09
La Romania è pienamente solidale con la Polonia in questi momenti molto difficili e, allo stesso tempo, esprimiamo le nostre condoglianze per le due vittime umane di questo incidente. E’ il messaggio inviato da Bucarest a Varsavia, poco dopo le esplosioni, di martedi’, al confine con l’Ucraina. La Polonia ha innalzato il livello di allerta di alcune unità militari e, il giorno dopo, gli ambasciatori della NATO si sono incontrati, su richiesta della Polonia, in virtù dell’articolo 4 del Trattato dell’Alleanza. Non abbiamo alcun segno che la Russia stia preparando un attacco deliberato contro la NATO – ha affermato il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, dopo la riunione di emergenza. Secondo Stoltenberg, l’esplosione è avvenuta dopo che la Russia ha lanciato un massiccio attacco missilistico contro l’Ucraina. Dall’inizio della guerra illegale della Russia in Ucraina, la NATO ha aumentato la sua vigilanza sul fianco orientale e stiamo monitorando la situazione – ha aggiunto Jens Stoltenberg. L’alleanza continua anche a rafforzare il suo fianco orientale. In Romania, questa settimana, è arrivato nella provincia di Brasov (Romania centrale) il secondo convoglio con equipaggiamento militare francese, costituito da una compagnia di carri armati Leclerc. Questo tipo di carro armato è considerato estremamente efficace nel combattimento a terra, con la capacità di colpire con precisione bersagli da 4.000 metri di distanza. Il convoglio militare fa parte dei dieci promessi dalla Francia alla Romania, destinati a rafforzare il fianco orientale della Nato. Il primo convoglio, con mezzi corazzati, è arrivato in Romania il 23 ottobre. La Francia ha annunciato che invierà alla base militare di Cincu quasi 150 veicoli da combattimento con armi, munizioni e il relativo equipaggiamento.
La Commissione Europea ha chiesto al Consiglio di prendere senza indugio le decisioni necessarie per consentire la piena adesione di Romania, Bulgaria e Croazia allo spazio Schengen. Per quanto riguarda la Romania, l’Esecutivo comunitario ha precisato che il paese ha una gestione delle frontiere solida e di alta qualità ed è coinvolto nella cooperazione internazionale in materia di polizia di frontiera. Inoltre, è attivo su due fronti prioritari: la lotta all’immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani. Per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali, la Romania dispone di strutture efficaci per garantire l’accesso alla protezione internazionale, nel rispetto del principio di non respingimento, sottolinea l’Esecutivo comunitario. Si aspetta che la questione dell’adesione dei tre stati all’area di libera circolazione europea sia sottoposta al voto del Consiglio dell’UE, all’inizio di dicembre. Una decisione positiva richiede l’unanimità. Questa settimana, un nuovo gruppo misto di esperti della Commissione e di alcuni Stati membri, tra cui i Paesi Bassi – che si sono costantemente opposti all’adesione invocando questioni di natura giudiziaria – è venuto in Romania per valutare lo stato di preparazione per l’adesione a Schengen.
L’economia romena è cresciuta nell’autunno di quest’anno, ma a un ritmo più lento. Lo rivelano i dati pubblicati questa settimana dall’INS. I dati hanno mostrato un aumento del 4% nel 3° trimestre rispetto allo stesso periodo del 2021. È la crescita economica più alta nell’Unione rispetto al trimestre precedente, pari a quella registrata dal Cipro, gli altri stati registrando incrementi inferiori all’1% o addirittura cali. Il primo ministro Nicolae Ciucă assicura che la Romania non corre il rischio di entrare in una recessione economica e afferma che i dati attuali mostrano molto chiaramente che c’è una premessa che alla fine dell’anno la Romania abbia una crescita economica di circa il 5%, e il prossimo anno un aumento dell’economia intorno all’1,5%. E il governatore della Banca centrale di Romania, Mugur Isărescu, si è dichiarato fiducioso che l’economia romena registrerà solo un rallentamento della crescita il prossimo anno e non una recessione tecnica, sottolineando, però, che questi sviluppi dipendono dalla capacità del governo di attrarre soldi europei. La Banca centrale, che ha presentato il Rapporto trimestrale sull’inflazione, ha rialzato la previsione di questo indicatore al 16,3% per la fine di quest’anno e all’11,2% per la fine del prossimo, con un’inflazione prevista in calo a circa il 4% nel settembre del 2024.
Giovedì, il Governo di Bucarest ha approvato la seconda manovra finanziaria di quest’anno, stanziando fondi aggiuntivi per coprire le spese obbligatorie, quelle di buon funzionamento, il pagamento degli stipendi e le spese di assistenza sociale. La manovra prevede anche i fondi necessari sia per lo sviluppo dei progetti europei, che per il buon funzionamento di tutte le istituzioni statali, fino alla fine di quest’anno. I ministeri delle Finanze, del Lavoro, dell’Agricoltura e dell’Economia ricevono la maggior parte dei soldi. Non ricevono, invece, soldi, secondo il progetto adottato dall’Esecutivo, istituzioni chiave, come i Ministeri dell’Energia, dell’Interno, della Salute e dei Trasporti.
Due giocatrici romene, Cristina Neagu e Crina Pintea, sono state nominate in seguito all’indagine volta a scegliere la squadra ideale del Campionato Europeo di Pallamano Femminile di quest’anno, competizione ospitata da Macedonia del Nord, Montenegro e Slovenia e che si concluderà domenica. Cristina Neagu viene proposta per la posizione di ala sinistra, e Crina Pintea è in corsa per la posizione di pivot. Neagu ha annunciato, giovedì, che l’edizione di quest’anno del Campionato Europeo è stata l’ultima della sua carriera e che non si è conclusa come avrebbe voluto, dopo che la squadra ha concluso la fase finale al 12° posto. Dopo la fase finale, con 303 gol, Cristina Neagu è diventata la migliore marcatrice nella storia dei Campionati Europei, sia femminili, che maschili.