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La settimana 14 – 18/03/2022

Incontri importanti a Bucarest/ Sforzi delle autorità per sostenere leconomia e la popolazione/ Covid 19, di nuovo contagi in crescita in Romania/ Aumento dellinflazione

La settimana 14 – 18/03/2022
La settimana 14 – 18/03/2022

, 18.03.2022, 19:34

Incontri importanti a Bucarest

Nel contesto della guerra al confine della Romania, il presidente Klaus Iohannis ha continuato questa settimana la serie di incontri con leader occidentali, ma anche con presidenti degli stati confinanti. Loro hanno ribadito l’urgente necessità di consolidare l’intero Fianco est della NATO, alla luce dell’attuale situazione di sicurezza, definita “particolarmente preoccupante” dal capo dello stato. “C’è urgente bisogno di consolidare sostanzialmente e in maniera equilibrata l’intero fianco orientale, è necessaria una presenza avanzata, unitaria e rafforzata. Perciò la Romania agisce per l’aumento, anche nel prossimo periodo, della presenza militare alleata nel nostro Paese”, ha dichiarato Klaus Iohannis. In visita a Bucarest, il presidente estone, Alar Karis, ha affermato che l’Estonia e la Romania stanno collaborando per l’attuazione degli obiettivi comuni di difesa dell’Europa e che è necessario diminuire la dipendenza dalle risorse energetiche russe. L’Estonia sostiene inoltre l’applicazione di ulteriori sanzioni alla Russia. Dopo l’incontro con il capo dello stato romeno, il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha sottolineato che l’UE deve agire rapidamente per quanto riguarda l’evoluzione dei prezzi del gas e dell’elettricità, mentre i Governi di Madrid e Bucarest hanno concordato di lavorare insieme per misure urgenti. Anche con il presidente bulgaro, Rumen Radev, Klaus Iohannis ha discusso, a Bucarest, della grave situazione di sicurezza generata dall’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina, nonché della diversificazione delle fonti di energia e delle rotte di trasporto. Gli stessi sono stati anche gli argomenti dei colloqui con il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio. Hanno espresso insieme il sostegno all’adozione di nuove sanzioni che mantengano una pressione alta sulla Russia. Luigi Di Maio ha apprezzato il modo in cui la Romania sta gestendo questa situazione difficile ed ha ringraziato per la solidarietà e il sostegno nei confronti dei profughi. Durante gli incontri a Bucarest, Klaus Iohannis ha richiamato l’attenzione sul fatto che la confinante Repubblica di Moldova (ex-sovietica, a maggioranza romenofona) ha bisogno del sostegno dell’Unione per gestire l’ampio flusso di profughi. Inoltre, mercoledì, quando si è recato a Chișinău, ha ribadito il pieno sostegno della Romania alla soluzione politica della situazione in Transnistria, con l’osservanza della sovranità e dell’integrità territoriale della Moldova entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e senza intaccare il suo percorso pro-europeo. Mentre la presidente moldava, Maia Sandu, ha dichiarato di aver bisogno del sostegno dei partner per superare le sfide causate dalla guerra in Ucraina. Ha inoltre apprezzato la decisione pronta delle autorità romene di aprire un corridoio verde per il trasferimento dei rifugiati che vanno nell’UE direttamente dal confine moldavo-ucraino. Intanto, alla frontiera dell’Ucraina con la Romania arrivano ogni giorno decine di migliaia di profughi, la maggior parte in transito verso l’occidente. Dall’inizio dell’invasione russa nel Paese confinante, più di tre settimane fa, circa 500 mila ucraini hanno attraversato il confine in Romania.



Sforzi delle autorità per sostenere l’economia e la popolazione

Nel contesto della guerra ai confini della Romania e delle speculazioni che appaiono, le autorità esaminano le misure che si impongono per il sostegno dell’economia e della popolazione, sullo sfondo dell’aumento dei prezzi dell’energia, dei combustibili e degli alimenti. Il ministro dell’Agricoltura, Adrian Chesnoiu, dà assicurazioni che in Romania non esiste il rischio di una crisi alimentare e nemmeno di grandi squilibri da questo punto di vista. Egli afferma inoltre che la Romania ha anche la capacità di esportare. Adrian Chesnoiu ha dichiarato, a Radio Romania, che la pandemia e l’aumento dei prezzi dell’energia e del gas naturale hanno colpito l’economia nel suo insieme, compresa l’industria alimentare: “Dal punto di vista delle scorte, la Romania sta bene. In primo luogo, nelle riserve di stato ci sono quantità sufficienti di alimenti e cereali, da evitare una crisi fino al prossimo raccolto. Nei depositi dei farmer e dei processatori, come pure in quelli dei commercianti di cereali ci sono quantità significative di grano e girasole. È una situazione che ci assicura il fabbisogno di consumo fino al nuovo raccolto”. Nell’agenda di questa settimana della coalizione governativa ci sono stati l’eliminazione dell’IVA per gli alimenti, il tetto massimo dei prezzi dell’energia e la diminuzione dell’accisa sui carburanti. L’Esecutivo ha annunciato che prorogherà di un anno le misure di sostegno alla popolazione che includono massimali dei prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale.



Covid 19, di nuovo contagi in crescita in Romania

Dopo che il 9 marzo è stato rimosso lo stato di allerta, non è rimasta in vigore alcuna restrizione anti-Covid e non viene più imposta alcuna norma per prevenire il diffondersi del coronavirus, il numero dei contagi comincia di nuovo ad aumentare dopo più di un mese di curva in discesa. Si registra qualche migliaio di nuovi contagi in 24 ore. Le autorità affermano che la stessa situazione è stata segnalata anche in altri Paesi europei, dopo l’allentamento delle restrizioni, senza che ciò determini un aumento del numero di casi gravi o di decessi associati al nuovo coronavirus. Il numero dei pazienti affetti da SARS-COV-2 ricoverati negli ospedali è dimezzato rispetto all’inizio del mese, mentre nelle terapie intensive si trovano ancora alcune centinaia di persone malate di COVID-19, però il numero dei decessi associati non supera qualche decina.



Aumento dell’inflazione

Nel contesto in cui anche nell’ultimo mese, in Romania sono stati registrati rincari a tutte le categorie di merci alimentari, non alimentari e di servizi, il tasso inflazionistico annuo ha superato, a febbraio, l’8,5% — lo ha reso pubblico l’Istituto Nazionale di Statistica. Gli specialisti affermano che gli effetti dell’inflazione saranno avvertiti sia nei redditi della popolazione, che negli sviluppi dell’economia, tenuto conto che è ancora basata in gran parte sul consumo. Il portavoce della Banca Centrale, Dan Suciu, nota però che si tratta di un fenomeno generale e che la crescita è relativamente più bassa rispetto al precedente mese e molto più bassa rispetto a quella di altri Paesi della regione. Stando a Dan Suciu, la Romania si piazza adesso alla metà della classifica dei Paesi dell’UE, mentre l’anno scorso registrava il maggiore tasso inflazionistico.

foto: Radio Romania Internazionale
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