La settimana 13-19.12.2015
Il presidente Klaus Iohannis, un anno di mandato/Approvata la finanziaria della Romania per il 2016/Commemorazioni a 26 anni dalla rivoluzione anticomunista/Proteste dei trasportatori e dei pastori nella capitale/Lo scudo antimissile di Deveselu
Corina Cristea, 19.12.2015, 07:00
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha fatto mercoledì nel Parlamento, un bilancio del primo anno a capo del Paese. Nella sua opinione, il 2015 ha dimostrato che si può ottenere un ampio accordo su argomenti pubblici, menzionando la finanziaria per il 2016 e l’accordo politico sull’aumento del budget della difesa al 2% del PIL entro il 2017. Di grande sostegno ha beneficiato anche la strategia nazionale di difesa in cui sono stati inclusi per la prima volta aspetti legati all’insegnamento e alla salute, al mantenimento dell’identità nazionale o alla tutela del patrimonio. Per quanto riguarda la politica estera, Klaus Iohannis ha dichiarato che nel 2015, gli obiettivi della Romania sono stati il consolidamento del partenariato con gli USA, il rafforzamento dei Partenariati strategici con Paesi come Francia, Polonia, Germania, Spagna, Gran Bretagna e Turchia, ma anche il consolidamento dei rapporti con gli stati confinanti, tra cui Ucraina, Serbia e Bulgaria. I rapporti privilegiati con la Moldova, repubblica a magioranza romenofona, sono e resteranno una costante della politica estera — ha aggiunto Klaus Iohannis.
Il Parlamento romeno ha adottato questa settimana, il budget dello stato e quello delle assicurazioni sociali per il 2016. Facendo riferimento agli incassi previsti — superiori di 3,6 miliardi di lei (800 milioni di euro) rispetto a quelli di quest’anno — il premier Dacian Cioloş ha dichiarato, di fronte alla plenaria congiunta del Parlamento, che l’Esecutivo si propone di semplificare il processo di raccolta, mantenendo il rispetto per i cittadini e per gli operatori economici. Per quanto riguarda le spese — aumentate di circa 13 miliardi di lei (2,9 miliardi di euro) — il Governo intende ridurre lo spreco, rendendo più trasparenti ed efficaci gli acquisti pubblici, riformando e diminuendo le perdite delle compagnie statali e aumentando l’efficacia dell’amministrazione pubblica. La costruzione del bilancio ha alla base un livello massimo del 3% del PIL, accettato dall’UE e una crescita economica del 4,1%.
In Romania si svolgono in questi giorni manifestazioni occasionate dal 26-esimo anniversario della rivoluzione anticomunista, ma anche di commemorazione delle oltre mille vittime della repressione del dicembre 1989. Scoppiata a Timişoara (ovest) in seguito ad una misura abusiva presa dalle autorità locali, la Rivoluzione si è diffusa rapidamente in tutta la Romania ed ha culminato, il 22 dicembre, con la fuga di Nicolae Ceauşescu. Più di 1.000 persone sono morte e quasi 3.400 sono rimaste ferite dal 16 al 25 dicembre 1989. La Romania è stato l’unico Paese del Blocco Orientale in cui il cambiamento del regime è stato realizzato violentemente e in cui i capi comunisti sono stati giustiziati, in seguito ad un processo molto breve.
Migliaia di trasportatori romeni hanno protestato giovedì, a Bucarest, scontenti soprattutto dell’aumento dei prezzi delle polizze di assicurazione auto obbligatoria. Altre scontentezze dei trasportatori riguardano il mantenimento della sovraccisa per i carburanti anche dopo il 1 gennaio 2016 e l’obbligo degli operatori di trasporto di pagare i diritti d’autore per le radio installate nelle auto, le somme dovute essendo considerate esagerate. Scontenti delle nuove modifiche apportate alla Legge sulla caccia e sulla tutela del Fondo cinegetico, anche migliaia di allevatori di animali hanno protestato davanti al Parlamento di Bucarest. La controversa legge prevede la limitazione del numero dei cani da guardia presso gli ovili. Inoltre, per gestire la fauna cinegetica, la legge proibisce di portare a pascolare il bestiame dal dicembre all’aprile, il che, secondo i pastori, recherebbe loro danni importanti. I pastori sono rivoltati e dicono che non possono prendersi cura di centinaia di pecore solo con due-tre cani, mentre i cacciatori lamentano il fatto che i cani uccidono lepri e caprioli.
A cominciare da questa settimana, la componente di Deveselu (sud della Romania) dello scudo antimissile è funzionale dal punto di vista tecnico e verrà inserita nella struttura della NATO. Un comunicato della diplomazia di Bucarest precisa che l’attivazione del sistema di difesa antimissile di Deveselu rappresenta un progetto di riferimento nel consolidamento del Partenariato strategico tra la Romania e gli USA — Paesi tra cui i rapporti diplomatici sono stati stabiliti 135 anni fa’. Il sistema di missili intercettori distrugge i missili nemici con la forza cinetica senza un altro tipo di carica esplosiva o nucleare, ha spiegato a Radio Romania, Bogdan Aurescu, il negoziatore-capo dell’accordo sul collocamento in Romania del sistema antimissile americano. Il capo della diplomazia romena, Lazăr Comănescu, ha ribadito che il sistema non è rivolto contro la Russia e che gli elementi dello scudo sono usati strettamente per proteggere il territorio e la popolazione della Romania da minacce concrete.
La Camera dei Deputati ha adottato la legge che proibisce il fumo negi spazi pubblici chiusi, progetto che era stato adottato dal Senato già dal 2011. L’atto normativo proibisce completamente il fumo in tutti gli spazi pubblici chiusi, negli spazi chiusi al luogo di lavoro, nelle unità sanitarie e di insegnamento, nei mezzi di trasporto pubblico, ma anche nei luoghi di svago, chiusi o all’aperto. Anche se i padroni romeni temono di non perdere i clienti, l’esperienza degli altri Paesi con leggi simili dimostra che i fumatori non hanno rinunciato a frequentare club e bar. Inoltre, l’assenza del fumo nei locali permetterà anche l’installazione di rilevatori di fumo come metodo di sicurezza anti-incendio. I più recenti dati dell’Istituto Nazionale di Statistica dimostrano che uno su cinque romeni fuma ogni giorno.
La crisi dell’immigrazione, la sicurezza dei confini esterni dell’UE, la lotta al terrorismo, ma anche le proposte britanniche di riforma dell’Unione hanno dominato il vertice europeo svoltosi giovedì e venerdì, a Bruxelles, al quale la Romania è stata rappresentata dal premier Dacian Cioloş. Bucarest sostiene l’applicazione delle misure che riguardano la sicurezza dei confini esterni dell’UE, per garantire la sicurezza interna, e il mantenimento, allo stesso tempo, del principio della libertà di circolazione all’interno dell’Unione Europea. (traduzione di Gabriela Petre)