La settimana 13 – 18/11/2023
Visita presidenziale nei Paesi africani/ La nuova legge sulle pensioni, in Parlamento/ Proteste in Romania/ Dati e previsioni economiche/ Il Centro di Addestramento Europeo F-16/ Nuovi rimpatriati da Gaza
Corina Cristea, 18.11.2023, 09:00
Visita presidenziale nei Paesi africani
Il tour che il presidente Klaus Iohannis sta compiendo in questo periodo in Africa prevede visite di Stato in Kenya, Tanzania, Capo Verde e Senegal. Secondo l’Amministrazione Presidenziale di Bucarest, la serie di visite rappresenta il primo approccio politico-diplomatico a questo livello negli ultimi 30 anni e mira a rilanciare le relazioni della Romania con il continente africano, ma anche la necessità di rilanciare le relazioni dell’Unione Europea con l’Africa, creando un nuovo partenariato. Nei colloqui con i suoi omologhi, ma anche con altri esponenti africani, il presidente Klaus Iohannis cerca di individuare misure per lo sviluppo delle relazioni commerciali e la crescita degli scambi economici, rafforzare la cooperazione nei settori di interesse comune, ma anche consolidare il profilo della Romania come un fornitore di istruzione, partendo dalla tradizione di cooperazione in questo campo con i Paesi della regione.
La nuova legge sulle pensioni, in Parlamento
Il Senato di Bucarest ha adottato il disegno di legge del Governo relativo al sistema pensionistico pubblico. La legge è stata esaminata con procedura accelerata, perché la coalizione governativa formata dal PSD e dal PNL desidera che venga adottata dal Parlamento entro il 20 novembre, per poter essere applicata dal 1° gennaio. La stessa procedura si svolgerà alla Camera dei Deputati, che in questo caso è l’organo decisionale. Dall’opposizione, l’USR ha affermato che la situazione è senza precedenti ed inaccettabile nel caso di una legge così importante, mentre l’Alleanza per l’Unione dei Romeni sostiene che la nuova legge sia a vantaggio di chi ha pensioni elevate. L’UDMR ha votato a favore del documento, anche se è all’opposizione, dopo aver governato fino a pochi mesi fa accanto al PSD e al PNL. Il ddl prevede due aumenti dei redditi dei pensionati nel 2024: uno a gennaio e un altro a settembre.
Proteste in Romania
Circa 2.000 dipendenti provenienti da numerosi settori si sono radunati davanti alla sede del governo di Bucarest, per un’azione di protesta organizzata dalla Confederazione Nazionale dei Sindacati Meridian. Le principali scontentezze riguardano la nuova legge sul sistema pensionistico pubblico e alcune misure fiscali e di bilancio. Le richieste dei sindacalisti sono legate alle regole per il pensionamento che, secondo loro, sopprimono alcuni benefici relativi alletà pensionabile e allimporto delle pensioni. Inoltre, la cosiddetta legge dellausterità avrà un forte impatto sui pubblici dipendenti, affermano i manifestanti. Anche nel Paese si sono svolte proteste. Insoddisfatti soprattutto delle condizioni e della grande mole di lavoro, questa settimana hanno protestato anche i funzionari delle case delle pensioni, delle agenzie per l’impiego e quelle per i pagamenti e l’ispezione sociale, delle direzioni provinciali di sanità pubblica, i dipendenti del Ministero della Sanità e i farmacisti.
Dati e previsioni economiche
In Romania, il tasso inflazionistico annuo è sceso in ottobre all’8,1%, dall’8,8% di settembre, secondo i dati resi pubblici questa settimana dall’INS. D’altra parte, le previsioni economiche autunnali della Commissione Europea mostrano che la Romania registrerà un calo della crescita economica a causa dell’inflazione elevata. Pertanto, la crescita del PIL della Romania viene rivista al ribasso al 2,2%, a causa dell’inflazione più alta rispetto alla media europea, della bassa domanda esterna e delle condizioni finanziarie limitate. La crescita reale del PIL della Romania potrebbe essere del 3,1% nel 2024 e del 3,4% nel 2025, e si prevede che il deficit pubblico diminuirà dal 6,3% del PIL quest’anno al 5,3% nel 2024 e al 5,1% nel 2025, a seguito delle misure di consolidamento fiscale che saranno implementate a gennaio. La Romania è in procedura di deficit eccessivo e, se non riuscirà a ridurre il divario tra spese pubbliche ed entrate, rischia di perdere decine di miliardi di fondi europei.
Il Centro di Addestramento Europeo F-16
Lunedì presso la Base aerea 86 di Feteşti, nel sud-est della Romania, è stato inaugurato il centro di addestramento europeo per gli F-16, alla presenza dei ministri della Difesa romeno e olandese. Sarà un hub internazionale per l’addestramento dei piloti su questo tipo di aerei, provenienti da stati alleati e partner, compresa l’Ucraina. Allo stesso tempo, contribuirà allacceleramento del processo di addestramento dei piloti romeni, nel contesto in cui lesercito romeno riceverà 32 aerei F-16, acquistati dalla Norvegia. Il centro di addestramento dispone già di cinque aerei F-16, ed altri 18, provenienti dai Paesi Bassi, arriveranno in Romania entro la fine dell’anno. La flotta aerea dell’esercito romeno conta attualmente 17 aerei F-16, acquistati dal Portogallo. Il Centro Europeo di Addestramento è stato creato sulla base di un accordo di collaborazione attraverso il quale la Romania fornisce la base, le strutture di addestramento e il supporto della nazione ospitante, la Royal Dutch Air Force fornisce gli aerei F-16, mentre la società americana Lockheed Martin, produttrice degli aerei, mette a disposizione i trainer e la parte di manutenzione.
Nuovi rimpatriati da Gaza
Questa settimana, altri cittadini romeni e i loro familiari sono stati evacuati dalla Striscia di Gaza e sono arrivati in Romania, a bordo di voli speciali operati dalla compagnia nazionale TAROM – ha riferito il Ministero degli Affari Esteri di Bucarest. Gli sfollati sono arrivati in territorio egiziano attraverso la frontiera di Rafah, dove sono stati poi presi in carico dai rappresentanti dell’ambasciata romena in Egitto. Una squadra mobile della Cellula di Crisi del MAE li ha poi accompagnati al Cairo, da dove sono stati imbarcati per la Romania. Il MAE precisa che il dialogo con le autorità israeliane ed egiziane prosegue, al fine di facilitare l’evacuazione degli altri cittadini romeni e dei loro familiari presenti nella Striscia di Gaza che hanno chiesto di partire, a seconda degli sviluppi sul terreno e dell’accordo delle parti coinvolte.