La settimana 13 – 18/01/2020
Decisioni dellesecutivo liberale di Bucarest/ Le coordinate della politica estera della Romania/ Il caso Caracal, in tribunale/ Giornata della Cultura Romena
Corina Cristea, 18.01.2020, 07:00
Decisioni dell’esecutivo liberale di Bucarest
Il Governo liberale di Bucarest ha deciso di porre la fiducia sul disegno di legge relativo all’elezione dei sindaci in due turni di scrutinio. Il premier liberale ha spiegato che è un’iniziativa volta a migliorare i meccanismi democratici. D’altra parte, aumenta, in questo modo, la legittimità dei sindaci che potranno applicare meglio i loro programmi di sviluppo. Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che sostiene quest’azione del governo. Invece, la misura è stata subito contestata dal principale partito dell’opposizione, il PSD, mentre il presidente ad interim dei socialdemocratici, Marcel Ciolacu, ha annunciato, poco dopo, di contare sul sostegno dell’UDMR, per inoltrare una mozione di sfiducia. Ciolacu ha precisato, però che ciò non porterà ad elezioni anticipate. L’USR ha salutato la decisione del governo, ricordando che il ritorno all’elezione dei sindaci in due turni rappresenta un obiettivo importante dell’accordo firmato. Anche l’ALDE sostiene l’elezione dei sindaci in due turni, ma considera che tramite la fiducia posta dal Governo su questa iniziativa, si intenda forzare le elezioni anticipate”. Sia i liberali, che il presidente Iohannis si sono detti favorevoli all’organizzazione delle anticipate il prima possibile. Anche l’Alleanza USR-PLUS sostiene l’idea, affermando che qualsiasi rinvio tenga la Romania bloccata, con un parlamento controllato sempre dal PSD — partito allontanato dal governo, l’anno scorso, tramite mozione di sfiducia. I socialdemocratici hanno sollecitato l’attivazione delle procedure di investigazione della Romania dal punto di vista dell’osservanza delle norme democratiche nel caso della fiducia posta dal Governo sulla modifica della legislazione relativa alle elezioni amministrative quattro mesi prima dello scrutinio, mentre la Commissione di monitoraggio degli stati membri dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato la richiesta.
Le coordinate della politica estera della Romania
I tre pilastri sui quali si basa la politica estera della Romania sono l’appartenenza alla NATO, l’appartenenza all’UE e il partenariato strategico con gli USA, ha sottolineato, giovedì, il presidente Klaus Iohannis, all’incontro annuo con i capi delle missioni diplomatiche accreditati a Bucarest. Restano prioritarie per la Romania anche l’adesione all’Area Schengen — che contribuirà significativamente al consolidamento della sicurezza, per tutto lo spazio di libera circolazione dell’Unione — e l’adesione all’Eurozona, quando saranno riunite tutte le condizioni, ha aggiunto ancora Klaus Iohannis. D’altra parte, il presidente ha accennato alla recente situazione nel Medio Oriente ed ha sottolineato che gli effetti negativi di questa crisi intaccano la sicurezza europea e mondiale. Quanto ai rapporti con la confinante Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona), il capo dello stato ha precisato che Bucarest riprenderà la piena cooperazione con Chişinău, quando constaterà che, a livello governativo, si agisce per la continuazione dell’iter europeo e delle riforme nella giustizia, nell’amministrazione e nel contrasto della corruzione.
Il caso Caracal, in tribunale
Dopo sei mesi dall’apertura del fascicolo sul caso Caracal, intitolato alla località in cui sono accadute le disgrazie, Gheorghe Dincă, attualmente in carcere, è stato rinviato a giudizio, questa settimana, per otto reati: tratta di esseri umani, traffico di minorenni, due reati di stupro, due di omicidio e due di profanazione di cadaveri. I procuratori accusano l’ex meccanico auto sessantenne di aver rapito, stuprato, ucciso e incinerato due adolescenti — la 18enne Luiza Melencu e la 15enne Alexandra Măceşeanu. Secondo le prove analizzate, il giorno in cui è stata rapita, nel mese di aprile, Luiza è stata stuprata da Gheorghe Dincă e da un suo vicino, Ştefan Risipiţeanu, fermato pure lui dalla polizia. La ragazza sarebbe stata uccisa tre giorni dopo per aver rifiutato di sottoporsi allo stesso trattamento degradante. Dopo averla uccisa, Gheorghe Dincă ha bruciato la salma di Luisa in un barile metallico e ha buttato i frammenti ossei rimasti e le ceneri al margine di una foresta vicino la città di Caracal. Una sorte relativamente simile avrebbe avuto, circa tre mesi dopo, Alexandra. Rapita e sequestrata, lei è riuscita a chiamare tre volte il Servizio unico di Emergenza 112, ma è stata localizzata troppo tardi dal Servizio di Telecomunicazioni Speciali (STS). La polizia è entrata nella casa del sospetto a 19 ore dall’ultima chiamata, l’intervento essendo ritardato anche dal procuratore incaricato allora del caso, che ha invocato provvedimenti legali. Il caso ha provocato rivolta nella società romena ed ha portato a più dimissioni.
Giornata della Cultura Romena
La Giornata della Cultura Romena e il 170 anniversario della nascita del sommo poeta romeno Mihai Eminescu (1850-1889) sono stati celebrati, questa settimana, per la decima volta, nelle grandi città della Romania e nelle comunità romene di tutto il mondo. I romeni del Paese e quelli che vivono all’estero hanno partecipato alle manifestazioni dedicate al grande poeta, la cui opera è diventata punto di riferimento e pilastro della cultura romena, ma anche una parte importante della cultura universale. Tutte le istituzioni culturali romene, ma anche le sedi dell’Istituto Culturale Romeno all’estero hanno celebrato l’evento tramite numerose manifestazioni culturali: concerti, mostre, spettacoli di teatro, eventi letterari, recite di poesie, proiezioni di film e conferenze.