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La settimana 12 – 18/07/2015

Visita ufficiale del presidente Klaus Iohannis in Spagna/ Klaus Iohannis in Serbia/ Sciopero dei controllori di volo/ Nuovo ministro dei Trasporti/ Dimissioni del premier Victor Ponta dalla carica di presidente del PSD/ La situazione della Grecia

La settimana 12 – 18/07/2015
La settimana 12 – 18/07/2015

, 17.07.2015, 13:23

Il presidente Klaus Iohannis ha fatto ai primi della settimana una visita ufficiale in Spagna. I colloqui con re Filippo VI e con il premier Mariano Rajoy sono stati dominati dalla cooperazione economica e dalla situazione dell’importante comunità romena in Spagna. Il capo dello stato romeno ha ricordato che, alla fine dello scorso anno, gli investimenti spagnoli in Romania hanno superato 1,3 miliardi di euro, e si è pronunciato per una loro presenza ancora più consistente, soprattutto in settori quali l’energia, l’industria o l’agricoltura. A sua volta, re Filippo VI ha dichiarato che a Bucarest si deve l’adesione a Schengen per gli sforzi coerenti e costanti della Romania, dalla posizione di frontiera esterna dell’Unione. Il premier Mariano Rajoy ha apprezzato il modo in cui si sono integrati i circa un milione di romeni che hanno scelto di vivere nel suo paese e il loro ruolo nella dinamica economica della Spagna. Ai colloqui con i rappresentanti della comunità romena, Klaus Iohannis ha detto loro che al livello dell’amministrazione presidenziale è stata avviata la concezione di una visione coerente sulla diaspora.

Giovedì, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha visitato la Serbia, stato confinante di cui ha affermato che rappresenta un partner chiave nella regione. I colloqui con l’omologo serbo, Tomisla Nikolic, con il primo ministro Aleksandar Vucic e con il presidente del Parlamento, Maja Gojkovic, hanno interessato la stabilità regionale, la cooperazione economica, la prospettiva dell’integrazione europea della Serbia e la situazione della minoranza romena. La Romania e la Serbia si prefiggono di realizzare una serie di progetti comuni, ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis, e i settori interessati sono l’infrastruttura, la cooperazione transfrontaliera e l’interconnettività energetica. Il capo dello stato ha dichiarato inoltre che la Romania appoggia la prospettiva europea della Serbia e spera che i negoziati di adesione siano avviati quest’anno. Anzi, Bucarest è disposta a concedere a Belgrado assistenza nel processo di integrazione. La situazione della minoranza romena in Serbia, per i cui pieni diritti Bucarest sta militando costantemente, ha rappresentato un punto importante sull’agenda della visita. Klaus Iohannis ha sottolineato che la minoranza romena della Serbia deve godersi, nella sua integralità, tutti i diritti previsti dai documenti internazionali, sia che si tratti di rappresentanza, accesso a istruzione, servizi religiosi o stampa in lingua materna.

Disagi per più voli previsti mercoledì, nella prima parte della giornata, sull’aeroporto internazionale Henri Coanda di Bucarest, in seguito a uno sciopero di due ore dei controllori di volo. Tra le loro rivendicazioni un nuovo contratto collettivo di lavoro, la protezione dei dipendenti, la sicurezza del traffico aereo, ma anche certi diritti, come quello riguardante l’età pensionabile. Il padronato e il sindacato devono presentare entro martedì 21 luglio chiarimenti e soluzioni alle rivendicazioni dei sindacati, che riguardano l’area professionale.

Iulian Matache è da questa settimana il nuovo titolare del Ministero dei Trasporti. Già sottosegretario di stato nello stesso dicastero, Matache è stato la seconda proposta del premier Victor Ponta, dopo che il presidente ha respinto la nomina di Mihai-Viorel Fifor in questa carica, motivando l’insufficiente esperienza dirigenziale. Iulian Matache subentra a Ioan Rus, il quale si era dimesso in seguito ad alcune dichiarazioni ritenute offensive nei confronti dei romeni che lavorano all’estero e alle loro famiglie rimaste nel paese.

Leader dei sociadelmocratici da febbraio 2010, il premier Victor Ponta ha scelto di rinunciare a qualsiasi carica nel PSD finchè dimostrerà l’innocenza per le accuse di corruzione mosse dalla DNA. Attualmente il premier è sotto inchiesta penale in un fascicolo su sospetti di falsità in documenti, complicità in evasione fiscale e riciclaggio di denaro, fatto che avrebbe commesso mentre era avvocato e che riguardano un dossier in cui accusato principale è il suo collega di partito, il senatore Dan Sova, ex ministro dei Trasporti nel governo Ponta. Il presidente Klaus Iohannis e l’opposizione di destra gli hanno chiesto le dimissioni per non danneggiare l’immagine del paese. Per ora, la carica di presidente ad interim del PSD è stata assunta da Rovana Plumb, come anche nelle precedenti settimane quando Victor Ponta non è stato nel paese per un intervento chirurgico al ginocchio in Turchia. Ritornato in Romania, il premier è stato ascoltato dai procuratori anticorruzione, che hanno disposto l’istituzione del sequestro assicurativo sul suo patrimonio.

Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha salutato l’accordo storico sul nuovo programma di assistenza finanziaria per la Grecia. Aurescu ha ricordato che, durante tutto il periodo della crisi greca, Bucarest ha sperato che venisse trovata una soluzione favorevole per il futuro europeo della Grecia. I leader dell’eurozona hanno raggiunto questa settimana un accordo storico su un nuovo programma di assistenza finanziaria per la Grecia, nelle condizioni in cui Atene rischia altrimenti l’uscita dall’unione monetaria. Il Parlamento greco ha approvato nella notte tra mercoledì e giovedì le misure di riforma richieste dai creditori in cambio della ripresa del finanziamento per la Grecia, dopo dibattiti tesi e sullo sfondo delle proteste violente contro l’austerità sulle strade di Atene. Le dure misure economiche richieste dai finanziatori internazionali includono principalmente aumenti di tasse e l’innalzamento dell’età pensionabile.

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