La settimana 12-18/03/2017
Il deficit di bilancio, all'attenzione della Commissione Europea/I fondi europei - performance e carenze/Bilancio del Ministero dell'Interno per il 2016
Roxana Vasile, 17.03.2017, 21:34
La Commissione Europea ha ammonito che la Romania
potrebbe registrare, quest’anno, la maggiore crescita del deficit di bilancio
nell’Ue – il 3,6% del Pil, nonostante il fatto che, nel 2016, abbia registrato
la maggiore crescita economica. Il capo della Rappresentanza della Commissione
Europea in Romania, Angela Cristea, ha affermato, questa settimana, in
occasione del lancio del rapporto economico per la Romania, che il documento
menziona una serie di paradossi.
Da una
parte, constatiamo il calo della povertà in Romania, ma anche l’aumento delle
disuguaglianze sociali, ed è, credo, la maggiore crescita nell’Ue delle
disparità di reddito. E notiamo che questo non è un fenomeno puntuale, ma una
tendenza sin dal 2012 ed è, del resto, una tendenza che non è specifica alla
Romania, e la notiamo anche in altri stati membri dell’Ue e riteniamo che
rifletta gli effetti globali della crisi, complicati dagli effetti della
globalizzazione.
La Romania ha bisogno di politiche economiche
sane, che consolidino la crescita economica degli ultimi anni, nel contesto in
cui l’attuale quadro fiscale e di bilancio presenta una serie di rischi – hanno
affermato anche i rappresentanti del FMI, durante un incontro svoltosi,
giovedi’, con il presidente romeno Klaus Iohannis. Essi hanno sottolineato che
Bucarest deve spostare l’accento dall’incentivazione del consumo al sostegno
agli investimenti e alla produzione. È necessaria, allo stesso tempo, la
crescita delle performance nell’assorbimento dei fondi europei.
Le
misure che vanno prese urgentemente dalle autorità romene per lo sblocco
dell’assorbimento dei fondi europei hanno rappresentato il tema dell’incontro,
di Bucarest, tra il premier romeno Sorin Grindeanu e la commissaria europea per
la Politica Regionale, Corina Creţu. Le discussioni si sono svolte dopo che la
commissaria ha ammonito che si è giunti alla metà del periodo di accesso ai
fondi per la programmazione finanziaria 2014-2020, e il tasso di assorbimento è
zero. Stando a Corina Cretu, il 2017 è decisivo per la Romania per quanto
riguarda l’assorbimento dei fondi europei. La buona notizia è che, invece, la
precedente esercitazione – 2007-2014 – si conclude con un tasso di assorbimento
di oltre il 90%, dei 19 miliardi di euro disponibili essendo stati utilizzati
17, soldi che sono stati investiti nell’economia romena, gli investimenti fatti
essendo visibili in ciascuna località, in ciascuna provincia. Dal canto suo, il
premier Sorin Grindeanu si è pronunciato fermamente per lo sblocco di certi
settori che permetterebbero l’assorbimento di fondi europei, affermando che
questi fondi rappresentano il motore della crescita economica.
In Romania, il fenomeno delinquenziale si è
ridotto considerevolmente per il quinto anno consecutivo, stando alle cifre
presentate al bilancio del Ministero dell’Interno per il 2016. Più
precisamente, sono calati la criminalità, la violenza domestica, il numero dei
furti e delle rapine. Non meno importante è che l’anno scorso è stato il quarto
anno di seguito in cui il numero dei decessi in seguito agli incidenti
automobilistici si è mantenuto sotto 2.000. Un altro progresso notevole si è
registrato a fine giugno, quando è stata fatta una cattura di 2.663 chili di
cocaina. In parallello, stando al bilancio per il 2016, il Ministero
dellI’Interno ha avuto come priorità la prevenzione e il contrasto della
criminalità economico-finanziaria e della corruzione. Cosi’, sono stati
smantellati oltre 200 gruppi di criminalità organizzata.
Le azioni svolte al fine della prevenzione e del
contrasto dell’evasione fiscale, della corruzione e del contrabbando hanno
puntato su misure di recupero dei danni, il che ha contribuito all’aumento
degli introiti al bilancio dello stato. Le attività svolte dalle strutture del
Ministero dell’Interno per il contratto della criminalità economico-finanziaria
hanno avuto come risultato la scoperta di circa 32.000 reati, essendo istituite misure assicuratorie per un valore di
quasi 4 miliardi di lei, ah precisato il ministro dell’Interno Carmen
Dan.
L’attività del
Ministero dell’Interno, ha aggiunto il ministro Carmen Dan – è però resa difficile dal deficit di
personale.
Il Governo romeno ha deciso di inviare in Italia
una delegazione nel contesto delle informazioni sull’esistenza di casi di
sfruttamento di cittadini romeni che lavorano nelle fattorie siciliane. Il
ministro per i romeni nel mondo, Andreea Păstârnac, ha svolto discussioni con
le autorità locali ed esperti, in seguito alle quali la Romania e l’Italia
hanno convenuto sulla creazione di un centro di sostegno ed assistenza per le
persone a rischio di tratta e vittime della tratta, e su rendere operative
unità mobili che offrano assistenza sul campo, servizi di consulenza e
assistenza sanitaria. Stando ad un servizio pubblicato, la scorsa domenica, dal
settimanale britannico The Observer,
circa 7.500 donne, in maggioranza romene, vivono in condizioni di schiavitù in
fattorie nel sud dell’Italia. Esse sono vittime di numerosi abusi, comprese
minacce e aggressioni sessuali, che restano quasi tutte impunite. (traduzione di Adina Vasile)