La settimana 12 – 17/12/2022
Romania, Austria, Area Schengen e Consiglio Europeo/ Finanziaria 2023, via libera dal Parlamento/ I romeni e linflazione record
Roxana Vasile, 17.12.2022, 09:00
Romania, Austria, Area Schengen e Consiglio Europeo
Il presidente Klaus Iohannis ha rappresentato la Romania, giovedì, a Bruxelles, all’ultimo incontro di quest’anno dei leader dell’Unione Europea. Sebbene nel momento della partenza avesse l’intenzione di inserire il tema dell’allargamento dell’area Schengen nell’agenda ufficiale, questo argomento non è stato all’ordine del giorno, nonostante la rivolta di Romania e Bulgaria che continuano a esserne tenute fuori. Una settimana prima, al Consiglio GAI dei ministri della Giustizia e dell’Interno, l’Austria si era opposta all’adesione di entrambe, invocando argomenti ritenuti falsi e politicizzati. Le si è affiancata lOlanda, che però si è opposta solo all’ingresso della Bulgaria, ma il voto è stato dato insieme sia per la Romania che per la Bulgaria. Al vertice di giovedì, Klaus Iohannis non ha discusso con i leader europei di un concreto calendario futuro per l’ingresso nellarea Schengen, né ha ottenuto alcun impegno fermo da parte della Svezia, che assumerà la presidenza di turno dal 1° gennaio. Ma si è dichiarato abbastanza ottimista sul fatto che il 2023 porterà risultati positivi. Il capo della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio, Charles Michel, hanno precisato che ci saranno diversi scambi di opinioni su questargomento e che si aspettano progressi nei prossimi mesi. In precedenza, a Strasburgo, il Parlamento Europeo ha organizzato un dibattito in cui i rappresentanti dei gruppi politici hanno ribadito che la Romania e la Bulgaria hanno soddisfatto tutti i criteri e meritano di entrare a far parte di Schengen quanto prima. La commissaria europea per gli affari interni, Ylva Johansson, ha sottolineato che l’ottenimento dell’adesione dei due Paesi a Schengen rimarrà la sua priorità e che è determinata a raggiungere questo obiettivo lanno prossimo. C’è stato un unico vincitore e questo vive al Cremlino – ha detto la signora Johansson. Il voto nel Consiglio GAI non può più essere revocato dal Parlamento Europeo, ma ciò non significa che il dibattito non sia stato importante, anzi, potrebbe avere un peso nelle azioni future – stimano gli analisti politici. In Romania, le relazioni bilaterali romeno-austriache sono state colpite. Un regalo di Natale per Vladimir Putin – ha affermato Marcel Ciolacu, leader del PSD, membro della coalizione governativa. Un atteggiamento deplorevole e ingiustificato – ha affermato il presidente Klaus Iohannis. Per quanto riguarda i romeni comuni, sono molti quelli che hanno chiesto il boicottaggio delle imprese austriache in Romania, che non sono né poche, né piccole, nonostante il richiamo alla diplomazia fatto dal presidente del Paese. I distributori del gruppo petrolifero OMV o importanti banche a capitale austriaco sono state il bersaglio dell’insoddisfazione verbale della popolazione. È stato inoltre chiesto il boicottaggio di alcuni prodotti di origine austriaca: caffè, dolci o bevande energetiche, nonché delle stazioni invernali austriache. L’Austria è uno dei più importanti investitori stranieri in Romania, con investimenti totali stimati, nel 2021, a oltre 12 miliardi di euro.
Finanziaria 2023, via libera dal Parlamento
La finanziaria e il bilancio della previdenza sociale statale sono stati adottati, mercoledì, dal Parlamento con pochissime modifiche rispetto alla versione voluta dal Governo. I senatori e i deputati hanno avuto bisogno di soli tre giorni per emendamenti, dibattiti e per la votazione finale. È un bilancio che elimina le vulnerabilità dell’economia e stanzia ingenti somme agli investimenti – hanno affermato i rappresentanti dei partiti al governo, mentre l’opposizione lo ha qualificato come miope e bugiardo. Lo stanziamento del 7,2% del PIL agli investimenti, dimostra che sono una priorità. Allo stesso tempo, è previsto l’aumento delle pensioni del 12,5%, l’aumento del salario minimo a 3.000 lei (circa 600 euro) e la concessione di aiuti finanziari alle persone con redditi bassi. La costruzione del bilancio si basa su una crescita economica del 2,8% e un tasso inflazionistico annuo dell’8% alla fine dell’anno. Inoltre, il deficit pubblico sarà in calo da 80 miliardi di lei (circa 16 miliardi di euro) quest’anno, a 68,2 miliardi di lei nel 2023.
I romeni e linflazione record
Il tasso inflazionistico annuo è salito, in Romania, al 16,8% a novembre, dal 15,3% a ottobre. I dati resi pubblici questa settimana superano le previsioni inflazionistiche per la fine dell’anno – del 16,3% – precedentemente annunciate dalla Banca Centrale. I romeni pagano di più per i generi alimentari rispetto all’inizio dell’anno, perché il cibo è diventato più costoso di quasi il 22%. Al primo posto c’è lo zucchero, con un aumento del prezzo di oltre il 60%, ma anche il burro e lolio hanno registrato rincari di oltre il 40%. I generi non alimentari sono più costosi del 16% e i servizi di quasi il 10%. L’elettricità è diventata più cara di quasi il 50%, mentre il gas naturale di quasi il 40%. Il presidente del Paese ha promulgato, questa settimana, la legge sui nuovi massimali di prezzo che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2023. In tal modo vengono mantenuti i prezzi attuali di 68 bani (circa 13 euro-centesimi) e 80 bani (circa 16 euro-centesimi) per kilowatt per consumi mensili di fino a 100 KWh, rispettivamente fino a 255 KWh. Anche coloro che supereranno quest’ultima soglia beneficeranno di un tetto massimo del prezzo di 1,3 lei (26 euro-centesimi). I clienti domestici con un unico contratto per lenergia saranno automaticamente soggetti a questo tetto tariffario. Quattro categorie di consumatori, invece, devono presentare domanda e autocertificazione per avere prezzi più bassi: le persone che utilizzano dispositivi medici, le famiglie con più di 3 figli e i genitori single, nonché coloro che hanno più di un luogo di consumo. Questi ultimi beneficeranno di eventuali sconti per una sola proprietà.