La settimana 12 – 17/09/2022
Rincari/ Riserve di gas naturale, conformi/ Blue Air, atterraggio forzato/ Senza russi/ Accanto agli ucraini
Bogdan Matei, 17.09.2022, 15:14
Rincari
Come dappertutto nel mondo, i prezzi continuano a salire anche in Romania. Il tasso inflazionistico annuo è aumentato a oltre il 15% ad agosto — secondo le informazioni rese pubbliche, lunedì, dall’Istituto Nazionale di Statistica. Il mese scorso, i maggiori rincari sono stati registrati per i generi alimentari, di circa l’1,8%. I servizi costano di più, in media di quasi lo 0,4%. Crescite consistenti dei prezzi sono state registrate rispetto al mese di luglio nel caso del trasporto aereo, di quasi il 24%, dello zucchero, di quasi il 10%, del burro, di oltre il 6,8% e del latte, di oltre il 5%. Leggeri cali hanno registrato le tariffe del trasporto stradale e di telefonia. Rispetto all’agosto dell’anno scorso, le maggiori crescite dei prezzi sono state registrate per il gas naturale, del 70%, le patate, di oltre il 54% e l’olio commestibile, di circa il 50%. Rincari di oltre il 30% hanno registrato anche il trasporto aereo, i combustibili, i prodotti di panificazione e lo zucchero.
Riserve di gas naturale, conformi
Le riserve di gas della Romania per la stagione invernale supereranno, entro la fine di questa settimana, il livello minimo dell’80% imposto dalla Commissione Europea. Lo ha reso pubblico il ministro dell’Energia, il liberale Virgil Popescu, aggiungendo che il livello supera quello registrato l’anno scorso a novembre. Personaggio controverso, attaccato per il modo in cui sta gestendo la crisi energetica non solo dall’USR e dall’AUR, all’opposizione, o dalla stampa, ma persino dai partner socialdemocratici della coalizione governativa, Popescu afferma che la Romania riuscirà a superare bene quest’inverno, anche se sarà un periodo complicato in tutta l’Unione Europea, segnato da incertezze legate all’approvvigionamento con gas russo. Il ministro ha aggiunto che la nuova ordinanza sull’applicazione di tetti massimi dei prezzi dell’energia potrebbe essere modificata, per sostenere anche le persone la cui vita dipende dai concentratori di ossigeno, che consumano molta corrente elettrica, più del livello stabilito nell’atto normativo.
Blue Air, atterraggio forzato
La compagnia aerea di linea TAROM ha continuato a rimpatriare i romeni abbandonati sugli aeroporti d’Europa dalla compagnia privata Blue Air. Il Governo di Bucarest ha stanziato cinque milioni di lei (pari a circa un milione di euro) dal Fondo di riserva, per la copertura delle spese con il rimpatrio. Il ministro dei Trasporti, Sorin Grindeanu, ha esortato i passeggeri presi in giro a chiedere danni all’operatore aereo e a cercare altre varianti per rientrare nel Paese, tenuto conto che la TAROM non può assumersi tutti i voli cancellati dalla Blue Air. Dall’opposizione, l’ex ministro dei Trasporti, il leader dell’USR, Cătălin Drulă, accusa il socialdemocratico Grindeanu di essere stato a conoscenza della situazione della Blue Air, “ma di non aver avvertito i romeni di non acquistarne biglietti”. Blue Air è in fallimento, nessuno vedrà i soldi restituiti” — sostiene ancora Drulă. La compagnia aerea annuncia di non garantire il rimborso dei soldi pagati per i voli cancellati e condiziona eventuali rimborsi o pagamenti di danni dalle riprese dei voli e dalla vendita della compagnia a un investitore privato. La cancellazione di tutti i voli della compagnia nel periodo 6 settembre – 9 ottobre colpisce 230.000 passeggeri. Oltre al periodo ufficiale comunicato per la sospensione, i clienti sono stati avvisati in merito alla cancellazione dei voli programmati addirittura a fine ottobre.
Senza russi
Il Governo di Bucarest obbligherà tutte le autorità pubbliche centrali e locali a rinunciare alle soluzioni antivirus russe o alle applicazioni che potrebbero essere controllate da Mosca. Un ddl in tal senso è stato adottato dall’Esecutivo, nel contesto in cui anche altri stati europei, come la Germania o l’Italia, hanno già preso decisioni del genere. La compagnia Kaspersky, che produce una delle più conosciute soluzioni antivirus, sarà direttamente colpita da questa misura, perché tutti i suoi programmi dovranno essere disinstallati dai sistemi informatici pubblici del Paese. Qualsiasi programma antivirus crea delle porte d’accesso ai computer e potrebbe essere utilizzato a scopi di spionaggio. Nella nota spiegativa del progetto si rileva che molte istituzioni pubbliche e autorità dell’amministrazione locale della Romania, compreso il Comune di Bucarest, acquistano e usano programmi antivirus russi, perché costano di meno.
Accanto agli ucraini
La Francia e la Romania, confinante con l’Ucraina, hanno firmato un accordo per la facilitazione delle esportazioni di cereali da parte di Kiev. Il documento è stato firmato, a Parigi, dal ministro dei Trasporti francese, Clément Beaune, e dal segretario di stato romeno Ionel Scrioşteanu, del Ministero dei Trasporti, alla presenza dell’ambasciatore d’Ucraina in Francia. Stando alla corrispondente di Radio Romania a Parigi, la Francia spera che l’Ucraina raggiunga nuovamente il livello delle esportazioni che aveva prima dell’invasione delle truppe russe, iniziata il 24 febbraio, su ordine del presidente Vladimir Putin. Allora, Kiev poteva fornire sui mercati internazionali ogni mese sei milioni di tonnellate di cereali. Secondo l’accordo, la Francia appoggerà la Romania per aumentare i flussi di cereali ucraini attraverso i porti di Costanza, sul Mar Nero, Galaţi, sul Danubio, oppure attraverso il Canale Sulina nel Delta. Le autorità romene collaboreranno con quelle francesi per una migliore dotazione dei valichi di confine terrestri tra la Romania e l’Ucraina e per l’aumento del numero di vagoni merci che attraversano la frontiera. L’Ambasciatore d’Ucraina in Francia, Vadim Omelcenko, ha ringraziato per ciò che ha definito il sostegno concreto, utile ed efficace ricevuto dal suo Paese, sostengo che si è intensificato significativamente dopo la visita congiunta a Kiev, nel mese di luglio, dei presidenti Emmanuel Macron e Klaus Iohannis. Nel frattempo, il numero degli ucraini che hanno scelto la Romania per rifugiarsi dalle truppe russe ha superato 2,3 milioni.