La settimana 11 – 16/03/2019
La finanziaria della Romania è tornata al presidente senza modifiche/ Visita del primo vicepresidente della Commissione Europea a Bucarest/ Rapporto del Dipartimento di Stato/ Consultazioni sulla Brexit, a Bucarest
Corina Cristea, 16.03.2019, 07:00
La finanziaria della Romania è tornata al presidente senza modifiche
La finanziaria della Romania per il 2019, argomento importante di dissensi tra l’esecutivo PSD-ALDE, da una parte, e il presidente Klaus Iohannis e l’opposizione, dall’altra, è tornata, questa settimana dal capo dello stato, il quale ha esaurito tutte le vie d’attacco ed è stato costretto a promulgarla. Arrivato tardi al Parlamento, solo a febbraio, il documento è stato trasmesso dal presidente alla Corte Costituzionale e, successivamente, nonostante la Corte lo avesse ritenuto conforme alla legge fondamentale, Klaus Iohannis ha deciso di ritrasmettere al Parlamento la bozza della finanziaria, definendola della “vergogna nazionale”. Questo budget ha alla base uno scenario irreale, privo di garanzie sulla sua possibilità di applicazione, fatto confermato dalle istituzioni europee e da altre istituzioni internazionali, afferma il presidente, in accordo con l’opposizione di destra. Stando all’amministrazione presidenziale, è un budget che mette in dubbio il rispetto dei trattati internazionali firmati dalla Romania, nonché la legislazione nel settore ed è stato pensato per servire, principalmente, gli interessi politici di un gruppo ristretto. Secondo il PSD, invece, la finanziaria per il 2019 garantisce le risorse necessarie a tutti i settori importanti dell’economia, è rivoluzionaria ed è volta a sostenere la salute e l’istruzione, mentre l’iniziativa del presidente di ritardare la sua adozione è demagogica.
Visita del primo vicepresidente della Commissione Europea a Bucarest
La premier romena, Viorica Dăncilă, e il primo vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, si sono incontrati, lunedì, a Bucarest. La visita dell’esponente europeo si è svolta nel contesto della presidenza semestrale romena del Consiglio UE. Ai colloqui, che hanno puntato sul buon funzionamento dell’Unione, si è accennato anche alle controverse modifiche apportate a Bucarest alle leggi sulla Giustizia, inizialmente nel Parlamento e poi tramite ordinanza d’urgenza. Dopo la pubblicazione, l’autunno scorso, di un rapporto sfavorevole nell’ambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica sulla giustizia, Frans Timmermans afferma, ora, di non aver notato alcun progresso, ma solo il rifiuto dell’esecutivo di sinistra di prendere in considerazione il documento. Il rappresentante della Commissione auspica che esperti di ambo le parti trovino rapidamente le soluzioni necessarie in vista dell’applicazione delle raccomandazioni del MCV. Quando lo stato di diritto è minacciato, quasi automaticamente aumenta la corruzione. Ed è per questo che la Commissione Europea ha proposto che, in futuro, per la concessione di fondi europei, sia imposta come condizione il rispetto dello stato di diritto negli stati membri, ha spiegato il primo vicepresidente della Commissione Europea.
Rapporto del Dipartimento di Stato
La Giustizia occupa un posto centrale anche nel rapporto del Dipartimento di stato sulla situazione dei diritti dell’uomo in Romania. Washington costata che il fenomeno della corruzione è rimasto ampiamente diffuso, malgrado i numerosi casi di perseguimento penale, e che esistono numerosi rapporti su pratiche simili a livello governativo. La scarsità di personale, lo spazio e la tecnologia insufficienti del sistema giudiziario impediscono la celerità e l’efficacia degli atti di giustizia e dilungano troppo i processi, secondo il Dipartimento di Stato. Inoltre, la corruzione è stata molto diffusa negli acquisti pubblici e le tangenti sono un’abitudine nel settore pubblico, soprattutto in quello sanitario, si rileva ancora nel documento. Allo stesso tempo, la discriminazione nei confronti dei rom è continuata ad essere un problema significativo, mentre per quanto riguarda la libertà della stampa, il Dipartimento di Stato nota che i mass-media indipendenti sono stati attivi ed hanno espresso una grande varietà di punti di vista senza restrizioni esplicite. Invece, nel caso dei mezzi d’informazione controllati o in stretto collegamento con politici o gruppi politici, le notizie e l’orientamento editoriale hanno riflettuto spesso le opinioni dei proprietari, contenendo critiche nei confronti degli oppositori politici e di altre organizzazioni mass-media.
Consultazioni sulla Brexit, a Bucarest
Il negoziatore capo dell’UE per la Brexit, Michel Barnier, si è trovato, giovedì, a Bucarest, per consultazioni al vertice sull’uscita della Gran Bretagna dall’UE. I colloqui, inclusi quelli con la premier Viorica Dăncilă, hanno puntato sulla definizione della strategia dell’UE nel prossimo periodo. Stando a Michel Barnier, il secondo no del Parlamento di Londra all’accordo sul ritiro della Gran Bretagna dall’UE ha complicato ancora di più la situazione. Il negoziatore capo della Commissione Europea per la Brexit ha tenuto un discorso al summit europeo delle regioni e delle città di Bucarest, occasione in cui ha accennato anche all’elaborazione delle politiche dell’UE nei prossimi anni, in vista della costruzione di un’Europa più forte, soprattutto dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione. Michel Barnier ha sottolineato di aver avuto un’equipe molto competente ed ha affermato che, nei 18 mesi di negoziati, si è impegnato ad ottenere un accordo con i britannici, non uno contro di loro. Stando all’esponente europeo, dovrà essere prioritaria la sorte dei 4,5 milioni di cittadini direttamente colpiti dalla Brexit, di cui 3,5 milioni di cittadini dell’UE 27 che si trovano sul territorio britannico e quasi 1 milione di cittadini britannici residenti nell’UE.