La settimana 11 – 15/07/2022
Romania, consenso sul passaggio dei cereali ucraini per il canale Bystroye/ Ok dellEsecutivo romeno su ddl relativo alla ratifica dei protocolli di adesione di Finlandia e Svezia alla NATO
Leyla Cheamil, 15.07.2022, 18:58
Romania, consenso sul passaggio dei cereali ucraini per il canale Bystroye
La Romania ha dato l’ok al transito di navi battenti bandiera ucraina che trasportano cereali attraverso il braccio Chilia e il canale Bystroye. La costruzione di quest’ultimo da parte dell’Ucraina è motivo di disputa tra Bucarest e Kiev, perché il canale passa in mezzo al Delta del Danubio e trasgredisce alcune convenzioni internazionali relative alla tutela ambientale. Come si rileva in un comunicato del Ministero degli Esteri, la decisione delle autorità romene giunge nel contesto degli sforzi per appoggiare l’Ucraina in vista della diminuzione delle conseguenze dell’aggressione premeditata, illegale e ingiustificata della Federazione Russa. Nel documento si precisa che quest’accordo è uno eccezionale e che viene presa in considerazione l’importanza della diversificazione e della fluidizzazione delle rotte di trasporto utilizzate per l’export di cereali ucraini. Il Ministero degli Esteri richiama inoltre l’attenzione che la Romania mantiene la sua posizione di principio sul progetto di sviluppo del Canale Bystroye per la navigazione, e sulla necessità che questo osservi i provvedimenti del diritto internazionale, comprese le regolamentazioni legate alla tutela ambientale.
Ok dell’Esecutivo romeno su ddl relativo alla ratifica dei protocolli di adesione di Finlandia e Svezia alla NATO
Il Governo di Bucarest ha approvato, mercoledì, il ddl sulla ratifica dei protocolli di adesione di Finlandia e Svezia all’Alleanza Nord-Atlantica. Lo ha annunciato il portavoce dell’Esecutivo, Dan Cărbunaru, stando al quale la Romania si annovera tra i primi stati ad aver avviato queste pratiche per l’accettazione a livello nazionale della decisione di adesione alla NATO di Finlandia e Svezia. Tale pratica conferma, da una parte, il successo dell’Organizzazione Nord-Atlantica come organizzazione di sicurezza, ma anche la politica delle Porte aperteˮ, che ha permesso il consolidamento, rafforzamento ed estensione della sua capacità di fornire garanzie di sicurezza ai suoi membri”, ha dichiarato Dan Cărbunaru. I due Paesi hanno inoltrato, a maggio, le domande di adesione, sullo sfondo della guerra in Ucraina. Stando agli esperti, la loro adesione renderà l’Alleanza più forte, perché il Mar Baltico sarà quasi completamente circondato da membri della NATO e il confine dell’Alleanza con la Russia sarà molto più lungo. I due stati avevano mantenuto la neutralità per decine di anni, nel contesto in cui la pace europea non era più stata minacciata dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Migliorano le stime della CE sulle prospettive dell’economia romena
Grazie a una crescita sorprendente del 5,2% nel primo trimestre, la Commissione Europea ha deciso di migliorare le stime sull’evoluzione dell’economia romena quest’anno, dal 2,6% anticipato a marzo al 3,9%, secondo le previsioni economiche d’estate, rese pubbliche giovedì. Invece, l’Esecutivo comunitario ha rivisto al ribasso le stime sull’evoluzione dell’economia romena nel 2023, dal 3,6% al 2,9%, nel contesto in cui si anticipa un rallentamento del ritmo di crescita sia a livello mondiale che nell’UE. Il consumo privato e gli investimenti saranno i principali motori di crescita sia quest’anno che l’anno prossimo, mentre le esportazioni nette agiranno come un freno sul PIL determinando un aumento del deficit commercialeˮ, sostiene la Commissione Europea. Allo stesso tempo, l’Esecutivo comunitario ha aumentato di molto le previsioni inflazionistiche per quest’anno nel caso della Romania, dall’8,9% all’11,1%, mentre nel 2023 l’inflazione scenderà al 7,2%, un calo più leggero rispetto a quello anticipato in primavera. Allora, l’Esecutivo comunitario anticipava, nel caso della Romania, un’inflazione del 5,3% nel 2023.
Casi di Covid in salita in Romania
Il numero dei nuovi contagi da SARS CoV-2 è in salita in Romania. Questa settimana sono state registrate, ogni giorno, alcune migliaia di casi. Di conseguenza, le autorità sono tornate ai bollettini giornalieri dei contagi. Per un mese, il bilancio era stato presentato solo una volta alla settimana. Gli specialisti sono del parere che la nuova sotto-variante Omicron, che ha generato l’attuale ondata di contagi a livello internazionale ed è stata accertata anche in Romania, diminuisca, in gran parte, la protezione offerta dal vaccino oppure dalla guarigione dalla malattia, però, in generale non sembra provocare forme gravi. Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, raccomanda il ritorno alle misure di protezione sanitaria, l’uso della mascherina e di evitare gli spazi affollati. Quanto alla vaccinazione, il ministro consiglia la somministrazione del siero anti-COVID in autunno, quando sarà disponibile una sua nuova variante. Il Ministro della Salute ha sottolineato che l’attuale vaccino non è più efficace contro i nuovi ceppi Omicron.
Rapporto della CE sull’osservanza dello stato di diritto in Romania
In un rapporto reso pubblico mercoledì, la Commissione Europea raccomanda alla Romania di prendere misure per rispondere alle preoccupazioni che permangono in merito all’investigazione e al perseguimento penale dei reati nel sistema giudiziario e di assicurarsi che la revisione delle leggi sulla giustizia rafforzi le garanzie sull’indipendenza del sistema, anche tramite la riforma del regime disciplinare dei magistrati. L’Esecutivo comunitario precisa che la sezione per le indagini sui reati nel sistema giudiziario è stata sciolta, ma permangono alcune preoccupazioni relative al perseguimento penale di simili reati. Si raccomandano inoltre una consultazione pubblica efficace prima dell’adozione dei disegni di legge, una maggiore trasparenza del finanziamento dei partiti politici, nonché un miglioramento delle norme e dei meccanismi di consolidamento dell’indipendenza editoriale dei servizi mass-media pubblici. Al capitolo stampa, la Commissione Europea richiama l’attenzione che non c’è abbastanza trasparenza per quanto riguarda la diffusione di contenuto pagato dai partiti politici, al di fuori delle campagne elettorali, mentre l’accesso dei giornalisti alle informazioni resta deficitario. Bruxelles aggiunge che permangono ancora preoccupazioni in merito al funzionamento e al budget del Consiglio Nazionale dell’Audiovisivo e richiama l’attenzione che la Romania non ha ancora riportato nella propria legislazione la direttiva sui servizi audiovisivi media, così com’è stata modificata nel 2018.