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La settimana 10 – 15/02/2020

Continua la crisi governativa a Bucarest/ La situazione delleconomia romena/ Misure per la tutela delle foreste/ Coronavirus e epidemia stagionale di influenza/ Gli atleti sollecitano limpegno dello stato nelle attività sportive

La settimana 10 – 15/02/2020
La settimana 10 – 15/02/2020

, 15.02.2020, 07:00

Continua la crisi governativa a Bucarest


Il premier liberale designato della Romania, Ludovic Orban, ha inoltrato, lunedì, al Parlamento, la lista dei ministri e il programma di governo leggermente aggiornato, in vista dell’avvio delle pratiche per l’investitura del governo. Orban ha precisato che il nuovo Governo ha la stessa struttura di quello sfiduciato la settimana precedente. La mozione era stata inoltrata dal PSD, all’opposizione, appoggiato dall’UDMR, dopo che il Governo Orban 1 aveva posto la fiducia nel Parlamento sul ritorno all’elezione dei sindaci in due turni, pochi mesi prima delle elezioni amministrative. Secondo il calendario annunciato, le audizioni nelle commissioni specializzate del Parlamento dei ministri proposti nel Governo Orban 2 si svolgeranno dal 17 al 19 febbraio, mentre la seduta del parlamento per l’insediamento del governo è prevista per il 24 febbraio. Stando a Ludovic Orban, l’obiettivo dichiarato dei liberali è di provocare elezioni anticipate, per poter dare ai cittadini il potere di eleggere un nuovo Parlamento. Perciò, voci importanti del PNL hanno annunciato che i parlamentari liberali non voteranno per l’investitura del proprio Governo, sperando che ciò porti all’organizzazione di elezioni politiche anticipate. Parallelamente, Ludovic Orban ha avuto colloqui con alcuni dei partiti parlamentari, nel tentativo di ottenere il loro sostegno per lo scrutinio anticipato.



La situazione dell’economia romena


L’economia romena ha registrato, l’anno scorso, una crescita del 4,1%, secondo i dati resi pubblici, venerdì, dall’Istituto Nazionale di Statistica di Bucarest. Le cifre superano la stima del 3,8% della Commissione Europea, come pure i calcoli della Commissione Nazionale di Previsione, che anticipava una crescita del 4%. Però, l’avanzo dell’economia è inferiore a quello registrato negli ultimi due anni: la crescita è ammontata al 4,4% nel 2018, e al 7,1% nel 2017. A Bruxelles, anche la Commissione Europea ha pubblicato, giovedì, le previsioni economiche d’inverno. Gli europei stimano che la Romania registrerà una crescita del PIL del 3,8% quest’anno e del 3,5% nel 2021. Tra i 27 stati membri dell’UE, solo Malta avrà una crescita economica superiore a quella della Romania.



Misure per la tutela delle foreste


La Commissione Europea ha concesso, questa settimana, alla Romania 30 giorni per porre fine ai tagli illegali di legname, pena sanzioni supplementari. La Romania vanta decine di migliaia di ettari di foreste vergini e quasi vergini, che sono l’habitat di animali selvaggi come gli orsi, i lupi e le linci. Gli ampi disboscamenti illegali hanno, però, mutilato enormi zone boschive. Alcune sembrano essere proprio lasciate in preda ai tagliatori illegali di alberi. In una conferenza stampa, il ministro liberale dell’Ambiente, Costel Alexe, ha ricordato che l’Esecutivo europeo aveva trasmesso moniti già dal 2016. “Già da allora veniva chiesto alla Romania perché non faceva niente affinché la foresta restasse una foresta e non un tesoro attaccato da ladri. Da allora sono passati più di tre anni, in cui la Commissione ha dimostrato di essere paziente con tutti coloro che hanno gestito questo settore e hanno governato questo Paese. La Commissione Europea ha aspettato per tre anni che i tagli illegali di alberi in Romania finissero. Secondo me, l’Europa e la Commissione Europea sono state più interessate alle foreste romene che i precedenti governi”, ha affermato il ministro. L’anno scorso, tre ONG ambientali hanno sporto querela presso la Commissione Europea lamentando la distruzione delle foreste romene. Le ONG sostengono che le autorità romene approvano tagli nelle zone protette Natura 2000 senza analizzare l’impatto su queste zone. Inoltre, secondo la Federazione sindacale forestale Silva, sei guardie forestali sono state uccise negli ultimi anni, di cui due solo l’anno scorso, mentre 650 sono stati menati, attaccati con asce e coltelli, oppure fucilati dopo aver colto in flagrante persone che tagliavano alberi illegalmente.



Coronavirus e epidemia stagionale di influenza


Giovedì è stato annunciato che un primo romeno è stato trovato positivo al nuovo coronavirus che imperversa in Cina e si sta diffondendo nel mondo. Il romeno si trovava su una nave da crociera, assieme ad altri cittadini romeni e, attualmente, è ricoverato in un ospedale in Giappone. Nel frattempo, a Bucarest, le autorità hanno continuato ad assicurare la popolazione che in Romania non esiste alcun caso di contagio da questo virus. Il ministro della salute in carica, Victor Costache, ha assicurato che nel nostro Paese esiste la capacità di diagnosticarlo ed ha aggiunto che si intende creare altri tre luoghi in cui si potranno fare gli esami necessari. Il ministro delle finanze in carica, Florin Câţu, ha annunciato, dal canto suo, che sono stati stanziati dal fondo di riserva i soldi necessari per l’acquisto di termo-scanner di cui saranno dotati gli aeroporti romeni. D’altra parte, in Romania, dove è stata dichiarata l’epidemia di influenza stagionale, il numero dei decessi ha superato 30.



Gli atleti sollecitano l’impegno dello stato nelle attività sportive


Alcuni grandi campioni dello sport romeno hanno fatto, questa settimana, al Senato, un appello al finanziamento adeguato di questo settore. L’ex ginnasta Nadia Comăneci, la tennista Simona Halep oppure l’ex atleta Gabriela Szabo hanno chiesto, assieme ad altri colleghi, lo stanziamento di almeno l’1% del PIL allo sport. “Noi non abbiamo l’obbligo di essere qui. La coscienza ci costringe a cercare di fare qualcosa per questa generazione che deve beneficiare almeno delle opportunità che abbiamo avuto noi. È importante per la generazione di oggi vedere che gode del nostro sostegno”, ha dichiarato Nadia Comăneci. I campioni sono stati invitati da due senatori del PSD, all’opposizione, che hanno avviato un disegno di legge tramite cui la base sportiva le Arene BNR della Capitale torni ad essere di proprietà dello stato. Il documento è stato approvato dal Senato ed è andato all’esame della Camera dei Deputati, con ruolo decisionale in questo caso.

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