La settimana 09 – 15/09/2018
Mozione semplice contro il ministro dellInterno/ Visite al vertice in Romania/ Il virus della peste suina africana si diffonde ancora/ Un nuovo anno scolastico in Romania/ Referendum per la famiglia tradizionale
Roxana Vasile, 14.09.2018, 17:52
Lo scandalo generato dal modo in cui hanno reagito i gendarmi alla manifestazione antigoverno del 10 agosto scorso, a Bucarest, non è stato ancora dimenticato. I deputati hanno bocciato, nella prima parte di questa settimana, la mozione semplice inoltrata dal PNL, all’opposizione, contro la ministra dell’Interno, Carmen Dan. I liberali le chiedevano le dimissioni per il modo in cui è stato gestito l’intervento dei gendarmi, ritenuto eccessivo, e per l’immagine creata alla Romania a livello internazionale. Carmen Dan ha spiegato che la protesta del 10 agosto è stata trattata come una manifestazione a rischio per l’ordine pubblico, e l’intervento è stato legale. Le precisazioni fatte dalla ministra dell’Interno continuano ad essere però poco convincenti per i rappresentanti dell’opposizione. D’altra parte, il PSD, il principale partito della coalizione al potere, ha chiesto alle istituzioni dello stato di indagare urgentemente sulle informazioni apparse nello spazio pubblico relative ad un possibile finanziamento esterno delle proteste di piazza e alla premeditazione delle azioni violenti di quel giorno. Nel frattempo, la Procura Militare continua le indagini relative all’intervento delle forze dell’ordine il 10 agosto. Circa 770 persone ferite hanno sporto querele penali.
La settimana che si conclude è stata segnata da una serie di visite di alto livello, a Bucarest. In vista della presidenza romena del Consiglio UE nel primo semestre del 2019, il premier dell’Olanda, Mark Rutte, ha svolto colloqui con la collega Viorica Dăncilă, e con il presidente romeno, Klaus Iohannis, il quale ha ribadito che la Romania auspica di aderire quanto prima all’Area Schengen. I rapporti con l’Olanda — ha aggiunto il capo dello stato — hanno un’importante componente economica, ma anche una sociale, nel contesto in cui circa 30.000 romeni vivono in questo Paese. Klaus Iohannis e Mark Rutte hanno concordato, inoltre, che sebbene le opinioni dei loro Paesi non coincidano in tutti i dossier, entrambi lavorano al consolidamento dell’Unione Europea. D’altra parte, una visita a Bucarest ha effettuato anche il premier della Slovacchia, Peter Pellegrini, un’occasione per la premier Viorica Dăncilă di dichiarare, tra l’altro, che durante la sua presidenza del Consiglio UE, la Romania presterà particolare attenzione all’avanzamento dei negoziati sul futuro quadro finanziario pluriannuale 2021-2027. A livello bilaterale, è stato firmato un protocollo di cooperazione nel campo dell’ispezione sul lavoro, di cui beneficeranno i lavoratori romeni sul mercato del lavoro in Slovacchia, e un programma di cooperazione nel campo dell’istruzione, tramite cui viene estesa la cooperazione già esistente. Infine, questa settimana, si sono riuniti nella Capitale per un incontro informale i ministri degli Esteri di Romania, Polonia e Turchia, Teodor Meleşcanu, Jacek Czaputowicz e Mevlut Cavuşoglu, per una Trilaterale su temi di sicurezza, la quinta in questo format.
La peste suina africana si diffonde in Romania. Secondo l’Autorità Nazionale Sanitaria Veterinaria e per la Sicurezza degli Alimenti, più di 200 località di 12 distretti ne sono colpite e il numero dei focolai è arrivato quasi a 900, includendo gli allevamenti commerciali. Finora sono stati abbattuti oltre 232 mila maiali afflitti dalla malattia. La premier Viorica Dăncilă ha annunciato che il Governo adotterà un’ordinanza d’urgenza in cui sarà precisato che ogni impiegato degli allevamenti colpiti dalla peste suina che ha perso il luogo di lavoro, riceverà un compenso finanziario per un periodo massimo di sei mesi. Il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan, in visita a Bucarest, ha precisato che il 75% dei maiali allevati nelle masserie dell’UE si trovano in Romania. Ha dichiarato inoltre che la Commissione prende in considerazione la concessione di un sostegno finanziario per aiutare i farmer colpiti. Il Servizio Romeno di Informazioni ha ammonito che la Romania corre il rischio di essere colpita anche da un altro virus che potrebbe interessare stavolta i piccoli ruminanti: ovine e caprine.
Quasi 3 milioni di alunni di tutta la Romania hanno iniziato lunedì il nuovo anno scolastico … con aspetti positivi e negativi. I problemi sono numerosi e di vecchia data: scuole non rinnovate, senza autorizzazione sanitaria o di sicurezza all’incendio, manuali pieni di errori e alunni sempre di meno. Nonostante ciò, resta, come sempre, l’allegria dei ragazzi di tornare ai corsi dopo una lunga vacanza estiva, di incontrare i colleghi e i professori, di sviluppare attitudini e completare le proprie conoscenze. È diventata una tradizione che autorità al vertice partecipino all’apertura dell’anno scolastico accanto agli alunni e ai docenti. Il presidente Klaus Iohannis ha scelto di presenziare al Collegio Nazionale Horea, Cloşca e Crişan di Alba Iulia (centro), un’istituzione che vanta una lunga tradizione e che l’anno prossimo compie 100 anni di attività. Dall’altra parte del Paese, a Costanza, sul litorale del Mar Nero, il ministro della Difesa, Mihai Fifor, ha partecipato alle cerimonie in occasione della riapertura del Collegio Nazionale Militare “Alexandru Ioan Cuza”, dopo una pausa di 20 anni.
Un referendum per la ridefinizione della famiglia nella Costituzione sarà organizzato il 7 ottobre, dopo che il Senato ha adottato, questa settimana, da Camera decisionale, un disegno di legge in tal senso. Secondo questo, la revisione della Costituzione prevede che la famiglia è fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, e non tra coniugi, come menzionato attualmente. La decisione di organizzare il referendum ha alla base un’iniziativa cittadina tramite cui sono stati raccolti tre milioni di firme in tutto il Paese. Firmata anche da rappresentanti dei culti della Romania, l’iniziativa è simile a quelle organizzate negli anni passati in Croazia a Slovenia. L’Associazione ACCEPT, che difende i diritti delle minoranze sessuali, ha reagito, affermando che il voto del Senato rappresenta una trasgressione del diritto alla vita privata e di famiglia, un diritto inalienabile che appartiene a tutte le persone, a prescindere dal genere e dall’orientamento sessuale.