La settimana 09-15/02/2014
Politica: negoziati su nuova struttura governativa in impasse/Economia: nuove misure fiscali e bancarie/Decentramento: CC boccia legge/Romnaia-Usa: colloquio telefonico tra il vicepresidente Joe Biden e il pres. Traian Basescu
România Internațional, 14.02.2014, 13:31
Nella coalizione di centro-sinistra al governo a Bucarest, l’Unione Social-liberale, i negoziati sulla nuova struttura governativa sono, almeno per ora, in impasse. I colloqui tra i liberali, che vogliono portare cambiamenti importanti tra i loro membri nel governo, e i socialdemocratici fanno sorgere degli interrogativi persino sul futuro dell’Unione Social-liberale. Se le proposte dei liberali per i dicasteri dell’Economia, delle Finanze e della Salute non hanno sollevato obiezioni durante i negoziati, non si può dire lo stesso dell’incarico di ministro dell’Interno e di vicepremier. I dissensi sono nati intorno alla proposta dei liberali che il sindaco di Sibiu, Klaus Iohannis, ricopra, simultaneamente, i due incarichi. Il Partito Socialdemocratico, che nella coalizione di governo, forma, adesso, assieme al Partito Conservatore e all’Unione Nazionale per il Progresso della Romania, l’Unione Socialdemocratica (USD), ha accettato la proposta dei liberali, che ha però condizionato con l’aumento del numero di vicepremier da 3 a 4. Il Partito Socialdemocratico vuole che la quarta carica di vicepremier sia data al Partito Conservatore. Motivando con la mancanza di forza elettorale del Partito Conservatore, il Partito Nazional-liberale, il secondo grande partito dell’Unione Social-liberale e nel Paese, ha respinto fermamente la proposta.
La Banca Centrale romena ha respinto le accuse del capo dello stato Traian Basescu di essersi implicata nella questione del riscaglionamento dei crediti contratti dalla popolazione con redditi inferiori al livello del salario medio netto. In una reazione pubblica chiesta proprio dal capo dello stato, la Banca Centrale ha precisato di non aver preso alcuna decisione di politica monetaria o bancaria sul riscaglionamento dei crediti. Il presidente Basescu ha valutato che la misura che il Governo di Bucarest intende rendere ufficiale è ingiusta nei confronti di chi paga in tempo le rate per i crediti. Il premier Victor Ponta ha dichiarato che il suo Governo adotterà un’ordinanza di urgenza con cui le persone con crediti bancari e un reddito mensile massimo di 1.610 lei, pari a circa 350 euro, possono, ottenere in seguito ad un’intesa con la banca, il dimezzamento della rata, per un periodo di due anni. Della misura, affermano gli economisti, beneficerebbero circa un milione di romeni. Ma questa non è l’unica misura che il governo Ponta sta preparando per chi ha un basso reddito. I salari bassi potrebbero essere tassati dell’8-12%, se sarà introdotta la tassazione progressiva, rinunciandosi, cosi’, all’attuale aliquota unica, del 16%. E l’imposta progressiva sul reddito non dovrebbe superare il 16%. Il Governo afferma che questa è una decisione sana per l’economia, perchè porterebbe alla stimolazione del settore privato e alla creazione di posti di lavoro.
Lo scorso lunedì, la Corte Costituzionale ha bocciato la Legge sul decentramento, motivando la decisione con l’esistenza di provvedimenti poco chiari, problemi gravi di tecnica legislativa e regolamentazioni contradditorie. Inoltre, affermano i giudici della Corte, nella legge sono previsti termini troppo brevi e non esistono studi di impatto o standard di costi. Sulla Legge sul decentramento, criticata, in questa forma, dall’Opposizione, il Governo aveva posto la fiducia nel Parlamento a novembre 2013. I settori interessati dal decentramento erano, principalmente, l’agricoltura, la salute, l’ambiente, la cultura, la gioventù e lo sport. Il decentramento è ritenuto un passo assolutamente necessario in vista della regionalizzazione, uno dei più ardui progetti dell’intero periodo post-comunista della Romania.
Gli Stati Uniti sono interessati al successo della Romania come partner democratico con un forte stato di diritto, nel contesto in cui sia Washington che Bucarest continuano ad avere responsabilità globali comuni e un partenariato strategico. La dichiarazione è stata fatta dal vicepresidente americano, Joe Biden, in un colloquio telefonico con il presidente Traian Basescu. In questa occasione, l’esponente americano ha espresso l’apprezzamento per il contributo della Romania alle missioni Nato. Del resto, Romania ospiterà, presso una base militare nel sud del Paese, elementi dello scudo antimissilistico americano.