La settimana 08 – 14/04/2018
Rivoluzione '89: l'ex presidente Iliescu può essere sottoposto a inchiesta penale/ Economia: rapporto Paese della CE/ Giustizia: GRECO preoccupato per leggi in Romania/ Romania - Francia: il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian a Bucarest
Leyla Cheamil, 13.04.2018, 14:08
Il presidente romeno Klaus Iohannis ha inviato al ministro della Giustizia la richiesta relativa all’inchiesta penale contro l’ex capo dello stato Ion Iliescu, l’ex premier Petre Roman e l’ex vicepremier Gelu Voican Voiculescu, nel fascicolo della Rivoluzione che indaga sulle vicende che hanno portato al crollo del comunismo a dicembre 1989. I tre sono accusati di reati contro l’umanità. Stando ai procuratori, gli incidenti armati avvenuti dopo il 22 dicembre in numerose località del Paese indicano un’azione condotta secondo un piano prestabilito, finalizzato al trasferimento dell’autorità ai nuovi leader e alla loro legittimazione. In seguito ai ritardi nel fascicolo della Rivoluzione, la Romania è stata condannata dalla CEDU, la quale ha ritenuto che l’importanza di questo caso per la società romena avrebbe dovuto motivare le autorità di istruirlo con celerità. Le statistiche ufficiali indicano che, a dicembre 1989, oltre 1.100 persone hanno perso la vita e quasi 3.000 sono rimaste ferite, in maggioranza dopo l’arresto del dittatore Nicolae Ceausescu.
Mercoledì, la Rappresentanza della Commissione Europea in Romania ha organizzato la conferenza intitolata Il Semestre Europeo: Rapporto Paese Romania 2018. L’Esecutivo comunitario indica progressi limitati in materia di osservanza degli obblighi fiscali e raccolta delle imposte, istruzione, trattamento ambulatoriale, pubblica amministrazione e priorità negli investimenti pubblici. Non sono stati compiuti dei progressi per quanto riguarda il salario minino, l’età pensionabile e il quadro fiscale. Constatati, invece, dei passi in avanti in materia di acquisti pubblici, contrasto del lavoro non dichiarato, ma anche delle bustarelle nel sistema sanitario. La Romania ha continuato a registrare una crescita economica superiore alla media comunitaria, basata, però, principalmente sul consumo, ha dichiarato il capo della Rappresentanza della CE in Romania, Angela Cristea. Si riconferma la tendenza di crescita economica, parallelamente al paradosso delle disparità sociali e della povertà, soprattutto per le categorie sfavorite. Questa crescita si basa piuttosto sul consumo e meno sugli investimenti. E’ inoltre basata sui prestiti e il deficit di bilancio si sta avvicinando in maniera pericolosa al tetto del 3%, mentre il deficit strutturale continua la tendenza di deviazione notevole dall’obiettivo medio dell’1%, ha dichiarato Angela Cristea, precisando che la disoccupazione è scesa al più basso livello degli ultimi 20 anni. Si verificano, invece, dei problemi di disponibilità occupazionale, in seguito all’invecchiamento della popolazione. Da parte sua, il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, si è detto convinto che la Romania non supererà il target di deficit di bilancio quest’anno. La Romania invierà una risposta a questo rapporto Paese entro fine aprile. Si tratta di un documento in cui includeremo una serie di misure quantificabili, con scadenze chiare di attuazione, per indicare come manteniamo sotto il 3% questo deficit, ha dichiarato il ministro. D’altra parte, l’Istituto Nazionale di Statistica ha annunciato che l’inflazione ha raggiunto il massimo livello degli ultimi cinque anni. A marzo, il tasso è salito al 5%, dal 4,7% a febbraio, come conseguenza del rincaro dei generi non alimentari, di quelli alimentari e dei servizi. A febbraio, la Banca Centrale di Romania ha rivisto al rialzo le previsioni sull’inflazione per questo fine anno, dal 3,2 al 3,5%.
Il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa (GRECO) si è dichiarato profondamente preoccupato per certi aspetti delle leggi riguardanti lo statuto dei magistrati, l’organizzazione del sistema giudiziario e il funzionamento del CSM, adottate di recente dal Parlamento romeno. In un rapporto pubblicato mercoledì, il GRECO esprime la preoccupazione anche nei confronti delle bozze di emendamenti alla legislazione penale, esaminate dal Parlamento di Bucarest. Il rapporto GRECO è stato elaborato secondo una decisione adottata a dicembre dalla plenaria del Consiglio d’Europa, su una valutazione urgente delle riforme nel sistema giudiziario romeno, tenendo conto del fatto che le misure potrebbero generare gravi inosservanze degli standard anticorruzione. Percepite come un tentativo della coalizione governativa PSD-ALDE di Bucarest di subordinare i magistrati e ostacolare la lotta alla corruzione, le iniziative finalizzate alla modifica della legislazione nel campo della giustizia sono state duramente criticate dall’opposizione di destra, dai media e dalla società civile, provocando ampie proteste. Invece, i rappresentanti della maggioranza hanno affermato che le modifiche sono conformi alle decisioni della Corte Costituzionale di Romania e alle sentenze della CEDU.
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha ricevuto giovedì a Bucarest il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian. Il capo dello stato ha dichiarato che l’ingresso nell’Area Schengen rappresenta un obiettivo importante per la Romania, auspicando l’appoggio della Francia per una decisione in tal senso senso. Le Drian ha affermato che la Francia non blocca di nessuna maniera la prospettiva della Romania di aderire allo spazio di libera circolazione. Il ministro francese ha aggiunto che, nel successivo periodo, il diaslogo con Bucarest punterà su temi europei, difesa e sviluppo economico. Da parte sua, Klaus Iohannis ha evidenziato l’eccellenza dei rapporti bilaterali, in un anno segnato da molteplici significati: il 10/o anniversario della firma della Dichiarazione di Partenariato strategico bilaterale, l’avvio della Stagione culturale Romania-Francia, il Centenario della Grande Unità dei romeni, cui la Francia ha recato un notevole contributo.