La settimana 07-13/09/2014
CE: il portafoglio della Politica Regionale alla romena Corina Cretu/Ucraina: nuove sanzioni alla Russia/Contributi: ok della Camera a ddl riduzione/Economia: Romania, tra leader ripresa europea
Corina Cristea, 12.09.2014, 13:18
Il nuovo presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha presentato la compagine che terrà le redini fino al 2019. Alla Romania, attraverso l’eurodeputata Corina Cretu, è stato assegnato il portafoglio Politiche Regionali, con un budget di 350 miliardi di euro, che punterà sulla crescita economica e la creazione di posti di lavoro, principi prioritari nel programma politico di Jean-Claude Juncker. “Con questa nuova Commissione, abbiamo un’occasione eccezionale, ma anche un obbligo ad avere un nuovo start in Europa, cominciare a lavorare per la ripresa di una situazione geopolitica difficile e arrivare ad una ripresa economica dell’Ue. Vogliamo costruire un’Unione Europea capace di offrire posti di lavoro e crescita economica”, ha detto Juncker. Il fatto che alla Romania spetterà la responsabilità di gestire le politiche di sviluppo regionale rappresenta, nell’opinione del premier Victor Ponta, un successo di Bucarest.
Il presidente Barack Obama ha dichiarato che gli Usa si affiancano all’Ue nell’imporre sanzioni più dure contro la Russia per il suo intervento in Ucraina, sanzioni che interessano i settori difesa, finanze ed energia. Obama ha affermato che le nuove sanzioni aumenteranno l’isolamento politico di Mosca e colpirannno l’economia della Russia. Dal 12 settembre, sono entrate in vigore nuove sanzioni Ue contro la Russia. Esse prevedono, soprattutto, la limitazione dell’accesso ai mercati di capitale per le grandi compagnie petrolifere e di difesa russe. In risposta, Mosca ha annunciato di aver preparato misure di ritorsione contro i Paesi occidentali che adottano sanzioni nei suoi confronti. Di recente, il premier Dmitri Medvedev ha precisato che la Russia darà risposte assimetriche alle nuove sanzioni, inclusivamente attraverso possibili restrizioni dei voli delle compagnie aeree occidentali nel suo spazio aereo. Altre contromisure riguardano la limitazione delle importazioni di auto e prodotti dell’industria leggera.
Via libera dalla Camera dei Deputati al ddl sul taglio del 5% dei contributi previdenziali versati dai datori di lavoro. Il ministro delle Finanze, Ioana Petrescu, afferma che esistono risorse per compensare il calo delle entrate nelle casse dello stato, sia per la fine di quest’anno, che per l’anno prossimo. Lo scorso luglio, il presidente romeno Traian Basescu ha annunciato di sostenere la misura, ma ha inviato il ddl al riesame del Parlamento, esprimendo riserbi sulla sua sostenibilità. Via libera dal Parlamento anche ad un altro ddl, quello sull’amnistia fiscale per mamme, pensionati e dipendenti statali, che hanno beneficiato di somme indebite a causa di una serie di calcoli sbagliati. Il Ministero del Lavoro stima che si tratta di 20.000 mamme, 50.000 pensionati e 25.000 dipendenti pubblici e i provvedimenti verranno applicati dal prossimo 1 gennaio. Le somme saranno restituite in rate uguali, entro al massimo 5 anni. Sebbene abbia definito le misure “gesti elettorali”, l’Opposizione di Bucarest ha votato i due ddl.
Le performance economiche della Romania dimostrano che il Paese è diventato uno dei leader della ripresa europea, la sua evoluzione superando le attese, con un Pil in crescita del 3,5% nel 2013 e con prospettive positive per il 2014, stando ad uno studio sul rischio Paese condotto da Coface. Contributi significativi sono stati recati dal settore agricolo e dall’industria, soprattutto automobilistica, che ha fatto forniture principalmente verso i clienti esteri. Lo studio rileva che la crescita del Pil reale dell’economia romena ha superato le aspettative, la crescita più importante essendo registrata nell’ultimo trimestre, del 5,1%. Il principale fattore ad aver contribuito alla crescita dell’anno scorso sono state le esportazioni (che hanno registrato una forte crescita del 13,5%), soprattutto quelle di prodotti agricoli e di auto. D’altra parte, nel 2013, la produzione agricola romena è ammontata a 17 miliardi di euro, pari a quasi il 5% della produzione agricola dell’Ue, spiegano gli analisti Coface. Le attese sulla produzione agricola del 2014 sono miste, ma lo scenario più realistico è che il raccolto sarà minore rispetto al 2013. Le esportazioni continueranno ad essere determinate dalla domanda di auto nuove, con un contributo significativo ai risultati dell’industria romena. La domanda interna registrerà, dal canto suo, miglioramenti, con una crescita delle spese casalinghe, ancora limitate dal basso volume dei crediti.
Il capo del Senato, Calin Popescu Tariceanu, ha avviato le procedure per la sospensione dall’incarico del presidente romeno Traian Basescu. Tariceanu ha presentato ai leader dei gruppi parlamentari una domanda di sospensione, proponendo anche un calendario della sospensione: il 23 settembre, il Parlamento dovrebbe dare il voto finale sulla domanda di sospensione e il 2 novembre dovrebbe svolgersi il referendum sulla destituzione del capo dello stato, in concomitanza con il primo turno delle presidenziali. Stando a Tariceanu, l’atteggiamento del presidente eccederebbe il quadro costituzionale, materializzandosi spesse volte nel sostegno aperto a certi partiti durante la campagna elettorale. (traduzione di Adina Vasile)