La settimana 07 – 12/04/2025
Decisioni e moniti della Banca Centrale / La Romania e i negoziati commerciali con gli USA / Romania – da 21 anni nella NATO / Una nuova tappa nella costruzione della Cattedrale Nazionale / Il libro romeno a casa e nel mondo
Roxana Vasile, 12.04.2025, 07:00
Decisioni e moniti della Banca Centrale
La Banca Centrale della Romania ha deciso, questa settimana, di mantenere il tasso dell’interesse di riferimento al 6,5% all’anno. Ha inoltre deciso di mantenere gli interessi per i prestiti che le banche commerciali prendono dalla Banca Centrale o che ricevono per le somme depositate nei conti della Banca Centrale rispettivamente al 7,5% e al 5,5% all’anno. La Banca Centrale ha richiamato l’attenzione sul fatto che i romeni si trovano di fronte a incertezze e rischi maggiori che hanno alla base, tra l’altro, l’inflazione, la politica nazionale fiscale e quella sui redditi, le condizioni sul mercato del lavoro, ma anche gli sviluppi all’estero, sullo sfondo del protrarsi della guerra in Ucraina e della situazione nel Medio Oriente. Vi si aggiunge la politica commerciale dell’amministrazione americana e le misure adottate in risposta da altri stati, che potrebbero intaccare l’andamento dell’economia globale e del commercio internazionale. Gli specialisti nel settore non escludono, d’altronde, la possibilità di una recessione nel 2025. Ma nella loro opinione, l’assorbimento dei fondi europei, soprattutto di quelli provenienti dal PNRR, potrebbe controbilanciare, almeno parzialmente, gli effetti negativi dei conflitti geopolitici. Siccome l’attrattività della Romania per gli investitori e la dinamica degli investimenti stranieri in Romania stanno rallentando, arrivando adesso ad un livello simile a quello del periodo della pandemia, sempre questa settimana, il presidente ad interim del Paese, Ilie Bolojan, ha avuto un incontro con rappresentanti del Consiglio degli Investitori Stranieri. Questi ultimi hanno sollecitato prevedibilità, trasparenza e chiarezza legislativa.
La Romania e i negoziati commerciali con gli USA
I mercati azionari, compresi quelli romeni, si sono ripresi dopo che il presidente americano, Donald Trump, ha annunciato di sospendere per tre mesi, per la maggior parte dei partner commerciali, i dazi doganali e di mantenere solo quello del 10% su quasi tutte le importazioni. Fa eccezione la Cina, perché le tasse americane sono arrivate al 145%. Negli ultimi giorni, le borse avevano registrato cali significativi a causa dei timori che la guerra commerciale scatenata dagli USA a larga scala porterebbe all’entrata in recessione dell’economia mondiale. Bucarest ha annunciato che sostiene i negoziati dell’Unione Europea con gli Stati Uniti, affinché si arrivi a una soluzione che limiti gli effetti dell’aumento delle tariffe doganali. Stando al presidente ad interim Ilie Bolojan, le stime rilevano che l’economia nazionale non sarebbe intaccata particolarmente, perché non ha una componente importante di esportazione negli USA. Tuttavia, nel contesto, la dinamica del Prodotto Interno Lordo della Romania si è modificata. L’Istituto Nazionale di Statistica ha rivisto al ribasso le stime di crescita economica nei trimestri 1, 3 e 4 del 2024. Le previsioni non sono incoraggianti neanche per il 2025, quando gli economisti stimano, nei migliori dei casi, una crescita dello 0,5%.
Romania – da 21 anni nella NATO
A cominciare dal 2004, anno in cui ha aderito all’Alleanza Nord-Atlantica, la Romania festeggia nella prima domenica del mese di aprile il Giorno della NATO. Quest’anno, il Ministero degli Esteri ha ricordato che l’adesione è iniziata con l’invito ricevuto al vertice di Praga del 2002 ed è diventata effettiva in seguito all’ottenimento della qualità di membro al vertice di Istanbul, nel 2004. La NATO resta il garante della nostra difesa collettiva, e l’impegno della Romania a rispettare gli obblighi assunti nell’ambito dell’Alleanza è fermo – ha affermato in un messaggio il presidente ad interim Ilie Bolojan. Egli ha aggiunto che Bucarest ha rispettato l’impegno che si è assunta ed ha aumentato il budget destinato alla Difesa a oltre il 2% del PIL, e, in futuro, mira ad aumentare gradualmente questo contributo, in condizioni di equilibrio di bilancio e con il sostegno degli strumenti europei. In occasione della Giornata della NATO, anche il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, ha evidenziato l’importanza dell’adesione all’Alleanza Nord-Atlantica, che ha portato alla Romania le più solide garanzie di sicurezza.
Una nuova tappa nella costruzione della Cattedrale Nazionale
Martedì è stata consacrata e montata la croce sulla torre principale – Pantocrator – della Cattedrale ortodossa monumentale in corso di costruzione a Bucarest. Alta 7 metri e con un peso di circa 7 tonnellate, la croce è stata collocata con l’aiuto di una gru per carichi pesanti. Adesso, la Cattedrale Nazionale è alta 127 metri, il che la rende uno dei più alti luoghi di culto dell’Europa. La Cattedrale sarà consacrata il 26 ottobre, nel contesto in cui, quest’anno ricorrono 140 anni da quando la Chiesa Ortodossa Romena è diventata Autocefala e 100 anni da quando è stata elevata al rango di Patriarchia. I romeni si stanno preparando per la festa della Resurrezione del Signore, celebrata quest’anno il 20 aprile sia dagli ortodossi maggioritari, che dai cattolici. Nella Domenica delle Palme, che ricorda l’ingresso trionfale di Gesù Cristo a Gerusalemme e che precede la Settimana delle Passioni, in tutto il Paese avranno luogo processioni stradali alle quali partecipa un numero impressionante di fedeli.
Il libro romeno a casa e nel mondo
Questo fine settimana, da venerdì a domenica, la Romania partecipa con uno stand imponente al Festival del Libro di Parigi, il più importante evento letterario in Francia. Lo stand della Romania, organizzato dall’ICR in collaborazione con le Ambasciate di Romania e della Repubblica di Moldova in Francia, invita il pubblico a un viaggio nella letteratura romena di ieri e di oggi. Il libro è festeggiato anche nel Paese, a Cluj-Napoca (nord-ovest), dove, questa settimana, si è fermata la Carovana Gaudeamus Radio Romania. Case editrici romene e straniere hanno preparato per gli interessati incontri con scrittori, presentazioni di libri, ma anche progetti speciali dedicati all’eccellenza nell’educazione. Il mercato del libro in Romania è arrivato, l’anno scorso, a 120 milioni di euro, e tale fatto è dovuto anche all’organizzazione di eventi come la Fiera del Libro Gaudeamus Radio Romania, che cercano di fare da contrappeso al numero scarso di librerie e alla distribuzione inefficace di libri.