La settimana 06 – 12/12/2015
David Cameron in visita a Bucarest/ Il bilancio di stato e quello delle assicurazioni sociali/ Consiglio Supremo di Difesa del Paese, decisioni importanti/ La lotta anticorruzione continua/ Calo demografico
Florentin Căpitănescu, 11.12.2015, 12:59
Bucarest e Londra hanno relazioni bilaterali importanti, e le parti desiderano rafforzare e sviluppare questo partenariato, ha dichiarato il presidente della Romania, Klaus Iohannis, al termine dei colloqui con il premier britannico David Cameron. Amfitrione dell’incontro, il capo dello stato ha valutato che la dimensione militare e di sicurezza della cooperazione bilaterale ha un ruolo notevole, in un contesto complesso e segnato da sfide. La parte economica della relazione Romania – Gran Bretagna è stata a sua volta portata in discussione, nelle condizioni in cui, ha notato il presidente Iohannis, l’interscambio ha raggiunto l’anno scorso il più alto livello. A sua volta, il premier Cameron ha affermato che i romeni recano un contributo valoroso allo sviluppo della Gran Bretagna in settori importanti quali le finanze, la scienza o la medicina, però ha portato in discussione quello che ha chiamato la pressione che la libera circolazione mette sui servizi pubblici nel Regno. Eppure, ha sottolineato il premier Dacian Ciolos, all’incontro con il suo omologo, la maggioranza schiacciante dei romeni che lavorano in Gran Bretagna pagano le tasse in maniera onesta.
Per il neo gabinetto tecnico di Bucarest, sotto la bacchetta di Dacian Ciolos, il bilancio di stato e quello delle assicurazioni sociali per il 2016 rappresenta una sfida notevole. Se i partiti parlamentari si sono detti generalmente soddisfatti, la bozza della Finanziaria ha destato qualche scontentezza tra i rappresentanti della società civile, i quali hanno accussato di essere stati consultati troppo tardi, o persino tra istituzioni, come il Consiglio Fiscale, il quale invoca la deviazione dalle regole fiscali. Certo è che nella formula proposta dal Governo Ciolos, l’Educazione e la Salute – sempre settori fondamentali però mai finanziati su misura – riceveranno fondi in più. Privilegiati nel nuovo stanziamento di bilancio sono anche i ministeri dell’area della sicurezza nazionale – gli Interni e la Difesa, accanto al Ministero dei Fondi Europei. Al polo opposto, con meno fondi stanziati, si trova il Ministero del Lavoro, in particolare. La costruzione del bilancio ha alla base un livello massimo di deficit del 3% del PIL, il tetto massimo gradito dall’UE, e una crescita economica del 4,1%. Le bozze dei due budget si trovano già al Parlamento che, secondo il calendario stabilito, dovrebbe pronunciarsi la settimana prossima.
Circa 1.200 de militari e oltre 1.500 gendarmi romeni parteciperanno l’anno prossimo a missioni NATO, UE, OSCE e ONU. La decisione è stata presa alla seduta del Consiglio Supremo di Difesa del Paese, svoltasi sotto la guida del capo dello stato Klaus Iohannis e alla quale hanno partecipato in prima ministri del nuovo Esecutivo. Per l’occasione, sono state approvate la Guida della Strategia Nazionale di Difesa per il periodo 2015-2019 e la Strategia di Informazioni del SRI, valida per lo stesso periodo. Inoltre, stando all’Amministrazione Presidenziale, il membri del Consiglio hanno constatato che le istituzioni responsabili romene hanno applicato le sanzioni istituite su piano internazionale nel periodo ottobre 2014 – settembre 2015.
L’instancabile Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA) dimostra di nuovo che non a caso è, negli ultimi anni, l’istituzione dell’intera amministrazione con il maggiore salto al capitolo credibilità. Questa settimana, la DNA ha aperto un nuovo dossier su restituzioni illegali – un reato comune, con redditi ingenti per i coinvolti, donde il sintagma La Mafia delle restituzioni, gettonata in Romania. Sono coinvolti, tra gli altri, anche due personaggi con risonanza pubblica: il giornalista Dan Andronic, direttore di una nota pubblicazione postacomunista Evenimentul Zilei, e il controverso imprenditore Remus Truica, ex capo, nei primi anni 2000, della cancelleria del premier Adrian Nastase, lui stesso condannato a reclusione per fatti assimilati alla corruzione. I procuratori accusano i fermati di più fatti di corruzione e di associazione a delinquere, in un affare con patrimoni rivendicati illegalmente. Il pregiudizio stimato in questo caso è di oltre 136 milioni di euro. In un altro dossier della DNA, l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia ha deciso, sempre questa settimana, che i deputati liberali Ioan Oltean, un veterano della politica postcomunista, e Catalin Teodorescu, accanto all’ex capo dell’Autorità Nazionale per la Restituzione delle Proprietà, Crinuta Dumitrean, siano indagati sotto controllo giudiziario. Essi sono indagati in un fascicolo di risarcimenti illegali di oltre 20 milioni di euro, concessi dall’Autorità a un imprenditore.
Nel 2014, la popolazione della Romania è calata sotto la soglia di 20 milioni. Stando all’Istituto Nazionale di Statistica (INS), lo scorso anno la popolazione della Romania è diminuita di 80 mila persone, cui si aggiungono i 40 mila cittadini migrati. Un numero così grande di persone equivale con la scomparsa di due piccole città ogni anno. Il presidente dell’INS, Tudorel Andrei, sostiene che, fino al 2013, il numero degli abitanti è calato soprattutto a causa della migrazione e successivamente dal tasso di incremento naturale negativo.