La settimana 06-12/04/2014
Crisi Ucraina: a rischio importazioni gas, dipendenza Romania ridotta/Giustizia: inchieste anticorruzione/Europee: giustizia risolve contestazioni candidati/Alluvioni: presentate mappe zone a rischio
Roxana Vasile, 11.04.2014, 13:53
Gli Stati Uniti e la Nato ribadiscono l’impegno a difendere la Romania, alla luce degli avvenimenti in Crimea, degli atti di aggressione di Mosca e della sua mancanza di rispetto nei confronti della sovranità dell’Ucraina. Lo ha dichiarato, lo scorso giovedi’, l’incaricato d’affari dell’Ambasciata americana a Bucarest, Duane Butcher, a breve tempo dopo che il capo della diplomazia romena, Titus Corlatean, ha dichiarato che la Romania, come confine orientale dell’Ue e della Nato e paese confinante a nord con l’Ucraina, ha aspettative concrete su un ridispiegamento ad est delle capacità militari della Nato. Lo stesso messaggio è stato trasmesso dal segretario di stato Bogdan Aurescu in occasione dell’incontro, a Washington, con l’assistente del segretario di stato americano agli Affari Europei, Victoria Nuland. Da Mosca, il presidente Vladimir Putin ha ammonito, tramite una lettera ai leader di 18 Paesi, tra cui la Romania, che gli europei devono assicurare il pagamento dei miliardi di dollari dovuti dall’Ucraina alla Russia per le importazioni di gas. In caso contrario, Mosca si riserva il diritto di fermare le forniture di gas verso Kiev, con le relative conseguenze per i Paesi europei che beneficiano dei gas russi transitanti per i gasdotti ucraini. Il premier romeno Victor Ponta ritiene che la Romania non sarebbe intaccata a breve termine da un’eventuale crisi delle forniture di gas russe. “La Romania ha una dipendenza ridotta, importando, in media, dalla Russia, solo il 25% della quantità di gas che consuma. Se parliamo di una crisi di settimane o mesi, non c’è alcun pericolo per la popolazione, nè per l’industria. Se parliamo di una crisi prolungata, allora, tanto più la Romania deve sviluppare le sue capacità di avere una produzione interna”, ha precisato il premier.
La giustizia romena sembra aver superato l’inerzia rimproverata per anni, specialmente, nei confronti di importanti esponenti politici ed economici che si ritenevano intangibili. Da questa settimana, il socialdemocratico Radu Mazare, sindaco della città di Costanza, nel sud-est del Paese, già al quarto mandato, è indagato per tangenti. Nel 2011, Mazare avrebbe ricevuto 175.000 euro da un uomo d’affari affinchè che l’impresa di quest’ultimo vincesse una gara per la costruzione di un quartiere di abitazioni per persone disagiate. Dal canto suo, il presidente sospeso della Camera di Commercio ed Industria della Romania, Mihail Vlasov, accusato di traffico di influenza, è stato rinviato a giudizio, in stato di custodia cautelare, mentre l’ex presidente dell’Agenzia Nazionale per l’Impiego, Silviu Bian, è stato condannato in via definitiva a 6 anni di carcere con esecuzione per tangenti. Inoltre, la Direzione Nazionale Anticorruzione ha chiesto al Senato di approvare la misura di custodia cautelare nei confronti del senatore socialdemocratico, Ovidiu Marius Isaila, indagato per traffico d’influenza e istigazione a falsità nei documenti sotto firma privata.
Manca poco più di un mese alle europee del 25 maggio. Per due dei candidati romeni, la pre-campagna elettorale si è svolta nei tribunali. Attore molto amato dal pubblico, l’indipendente Mircea Diaconu, ha già ricevuto dal tribunale il via libera per candidarsi per un seggio nel futuro Legislativo europeo, dopo che l’Agenzia Nazionale per l’Integrità e il Pubblico Ministero gli avevano contestato questo diritto, motivando che nel 2011 si trovava in uno stato di incompatibilità, ricoprendo, simultaneamente, le cariche di eurodeputato e direttore di teatro. Il tribunale ha spiegato che Diaconu ha “la vocazione legale incontestabile” di ricoprire la carica di eurodeputato, le legge sull’integrità nell’esercizio delle cariche e dignità pubbliche non potendo essere associata alle leggi penali. Allo stesso tempo, il tribunale ha deciso che la lista candidati inoltrata da Corneliu Vadim Tudor, sotto la sigla del Partito la Grande Romania (extra-parlamentare, nazionalista) è eleggibile. L’Ufficio Elettorale Centrale aveva rifiutato di validare la lista per motivi legati, principalmente, alle firme necessarie raccolte dagli attivisti del partito.
Gli insegnanti che, negli ultimi 6 anni, hanno conseguito almeno 7 (su 10) ai concorsi di immissione in ruolo nell’insegnamento preuniversitario romeno e che sono assunti a tempo determinato potranno essere assunti a tempo indeterminato nelle scuole dove insegnano. La decisione sarà presa in seguito ad una seduta dell’Assessorato scolastico provinciale e solo se la cattedra è vacante. Il Governo ha modificato in questo senso, attraverso ordinanza d’urgenza, la Legge sull’Istruzione, su richiesta della Corte Costituzionale, che aveva ricevuto un reclamo da un insegnante. Il reclamo contestava un ex articolo di legge, che – stando al reclamante — permetteva l’immissione in ruolo con accesso preferenziale.
Il 6% della popolazione romena vive in zone ad alto rischio alluvioni. L’Ente per la Gestione delle Risorse Idriche Romene e l’Istituto Nazionale di Idrologia hanno reso pubbliche le mappe delle zone a forte rischio alluvioni. I documenti, obbligatori per uno stato Ue, riguardano 11 bacini idrografici e valutano, oltre al rischio piene, anche i possibili danni materiali e umani inerenti alle alluvioni. “Siamo preparati, attualmente, ad annunciare in tempo reale qualsiasi fenomeno che potrebbe avere un effetto distruttivo sulle abitazioni, laddove abbiamo individuato e rappresentato il rischio, attraverso le mappe delle zone ad alto rischio”, ha precisato il direttore generale dell’Ente per la Gestione delle Risorse Idriche Romene, Vasile Pintilie. Per adeguare i lavori di contrasto delle alluvioni agli standard attuali occorerrebbero investimenti per un valore di circa 3 miliardi di euro. (traduzione di Adina Vasile)