La settimana 05 – 11/01/2014
Giustizia: lex premier Nastase torna dietro le sbarre/ Corruzione: deputato in custodia cautelare, ex ministro indagato/ Immigrazione: CE, nessun segnale UK o Germania su “invasione romeni e bulgari/ UE: Grecia assume presidenza di turno
România Internațional, 10.01.2014, 13:22
L’Alta Corte di Cassazione e Giustizia ha condannato Adrian Nastase, ex premier socialdemocratico dal 2000 al 2004, a quattro anni di reclusione, in un fascicolo di corruzione. Nella stessa causa, l’Alta Corte ha inflitto anche alla moglie Dana Nastase tre anni con la sospensione e ha deciso di confiscare alla coppia circa 400.000 euro. Stando ai procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione, Nastase ha preteso e ricevuto, tramite sua moglie, benefici indebiti stimati a 630.000 euro. Nastase è accusato di aver intascato tangenti da Irina Jianu per mantenerla a capo dell’Ispettorato Statale Edile. Con questi soldi, la coppia Nastase avrebbe acquistato dalla Cina beni per l’abitazione privata di Bucarest. Inoltre, Adrian Nastase avrebbe ottenuto benefici illeciti anche dall’ex console di Romania in Cina, Ioan Paun, sempre per mantenerlo in carica. Dato che era stato messo in libertà condizionale dopo nove mesi di carcere in un altro fascicolo di corruzione, probabilmente l’ex premier solleciterà all’Alta Corte l’unificazione delle due pene, affinchè venisse assolto da quella già scontata.
Il deputato conservatore Gheorghe Coman è in custodia cautelare, accusato dai procuratori anticorruzione sempre di essersi avvalso dell’incarico per ricevere benefici indebiti. Anche l’ex ministro democratico-liberale dell’Agricoltura, Stelian Fuia, è indagato per abuso d’ufficio, con l’accusa di aver venduto nel 2005 alcuni edifici di proprietà di un’azienda che dirigeva, favoreggiando la sorella e il cognato.
La Commissione Europea ha annunciato di non aver ricevuto finora alcun segnale dagli stati membri, soprattutto da Gran Bretagna o Germania, sulla cosiddetta “invasione” dei romeni e dei bulgari, dopo la piena apertura del mercato del lavoro dal 1 gennaio. Media, politici della maggioranza o all’opposizione, ma anche cittadini dei rispettivi Paesi, hanno espresso ripetutamente i timori che i romeni e i bulgari avrebbero preso d’assalto i loro sistemi di assistenza sociale. Il Governo di Londra ha già preso delle misure volte a limitare l’accesso degli immigrati agli aiuti sociali. Anche il gabinetto della cancelliera Angela Merkel contempla simili decisioni.
La Grecia ha assunto ufficialmente la presidenza di turno dell’UE e ha presentato le priorità. Il programma è stato lanciato anche a Bucarest, alla presenza del ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean. Ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nei valori europei, promuovere una maggiore coesione e stabilità, consolidare l’UE nel suo insieme sono priorità del semestre, secondo quanto ha dichiarato l’ambasciatore greco a Bucarest, Grigorios Vassiloconstandakis. Altri obiettivi riguardano la riduzione della migrazione illegale, la gestione dei confini e la mobilità dei cittadini UE. Il capo della diplomazia di Bucarest ha assicurato che la Grecia può contare sul pieno sostegno della Romania per quanto riguarda l’agenda europea. D’altra parte, la Romania continuerà ad adoperarsi per vedere riuniti i criteri politici in vista dell’ingresso nell’Area Schengen. Titus Corlatean ha ricordato che Bucarest ha già riunito quelli tecnici. Alcuni stati sono ancora contrari all’ingresso della Romania nello spazio di libera circolazione, invocando gli scarsi progressi nella riforma della giustizia.
La Banca Centrale romena ha abbassato, per la quinta volta di seguito, il tasso di riferimento, in un nuovo tentativo di rilanciare i crediti. Il tasso di interesse della politica monetaria è sceso dal 4 al 3,75%. Abbassati anche i tassi delle riserve minime obbligatorie per lei, dal 15 al 12%, e per la valuta, dal 20 al 18%. Si tratta delle somme minime che le banche commerciali sono tenute a mantenere presso la Banca Centrale. Gli analisti valutano che le decisioni della Banca Centrale spianeranno la strada ai finanziamenti per l’economia e renderanno disponibili maggiori liquidità per le banche, però gli effetti saranno visibili fra 10-12 mesi. Dopo aver registrato nel 2013 la migliore evoluzione rispetto all’euro tra le altre monete dello spazio comunitario, il leu romeno ha subito un deprezzamento già dai primi del 2014, con un tasso di cambio di 4,5 per un euro.