La settimana 05 – 10/11/2018
Stime sulleconomia romena/ Decisione della Corte Costituzionale sui collegi giudicanti/ Esclusioni al vertice dal PSD/ Visita della premier Viorica Dăncilă in Qatar e Oman
Corina Cristea, 10.11.2018, 07:00
La Commissione Europea ha rivisto, al ribasso, le stime sulla crescita economica della Romania quest’anno, dal 4,5% al 3,6%. Secondo le previsioni rese pubbliche giovedì dall’Esecutivo comunitario, il boom economico della Romania sta rallentando man mano che rallenta anche il ritmo di crescita del consumo privato, e il contributo negativo delle esportazioni nette continua a peggiorare. Nel 2019 si punta su un avanzo del 3,8%, rispetto al 3,9% – quanto si stimava in primavera. Per quanto riguarda l’inflazione, la Commissione ha rivisto, in leggera crescita, le previsioni per quest’anno, dal 4,2% al 4,3%. L’indice dei prezzi di consumo continuerà il trend discendente, mentre il tasso inflazionistico annuo diminuirà, nei prossimi mesi, fino al 3,5 %, dopo aver superato il 5%, il maggiore tasso nell’UE, ha dichiarato, d’altra parte, il governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu. Secondo quest’ultimo, che ha presentato il più recente rapporto trimestrale sull’inflazione, la tendenza di calo si manterrà anche l’anno prossimo. Mugur Isărescu ha aggiunto che l’evoluzione relativamente stabile del leu quest’anno ha contribuito a tenere sotto controllo le dinamiche dei prezzi di consumo. Il deficit commerciale della Romania è aumentato di oltre un miliardo di euro, nei primi nove mesi dell’anno, arrivando a 10 miliardi — lo ha reso pubblico anche l’Istituto Nazionale di Statistica. Un contributo importante alla struttura delle esportazioni e delle importazioni hanno avuto le macchine e gli equipaggiamenti di trasporto.
La Corte Costituzionale della Romania ha deciso che esiste un conflitto giuridico di natura costituzionale tra il Parlamento e l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia sul tema della composizione dei collegi giudicanti di cinque giudici. I magistrati della Corte Costituzionale dicono che l’Alta Corte abbia dato più sentenze nel 2014, secondo cui venivano designati tramite sorteggio solo quattro membri dei collegi di cinque. D’altronde, questi collegi di cinque magistrati in materia penale dell’Alta Corte hanno in corso fascicoli importanti, in cui sono processati tra l’altro i leader della coalizione al governo, PSD – Liviu Dragnea, e ALDE – Călin Popescu Tăriceanu, l’imprenditore Sebastian Ghiţă e l’ex giudice della Corte Costituzionale, Toni Greblă, attuale segretario generale del Governo. Il presidente della Commissione parlamentare speciale per la modifica delle leggi sulla giustizia, il socialdemocratico Florin Iordache ha dichiarato, dopo la decisione della Corte Costituzionale, che, nel caso dei fascicoli in corso, tutti e cinque i giudici vanno tirati a sorte, mentre nel caso dei fascicoli già portati a compimento, le persone scontente potrebbero chiedere in tribunale la constatazione del fatto che il rispettivo collegio è stato costituito illegalmente. Dall’opposizione, il deputato USR Stelian Ion afferma che la decisione della Corte Costituzionale è una spiacevole sorpresa che però va rispettata. Egli ha inoltre aggiunto che la decisione dei giudici continua la lunga serie di decisioni criticabili e che intacca la credibilità della Corte.
Due leader del PSD, il principale partito della coalizione governativa in Romania, sono stati esclusi dal partito dopo aver criticato pubblicamente la direzione del partito. Lunedì, il Comitato Esecutivo Nazionale ha deciso, a larga maggioranza, l’esclusione del vicepresidente Adrian Ţuţuianu e del segretario generale Marian Neacşu. Il motivo invocato per l’esclusione — presunte azioni dannose per il PSD, accuse smentite come infondate dai due socialdemocratici. Si tratta, infatti, di un’esecuzione politica, secondo i due membri del partito, i quali hanno sottolineato che parlare dei problemi esistenti nel partito non vuol dire essere contro il partito. La stampa ricorda che Adrian Ţuţuianu è colui che, in una seduta della filiale locale che dirige — seduta registrata a sua insaputa — ha affermato che il PSD è un partito di scimmie se accetta un premier tirato fuori dal cappello di Liviu Dragnea e che l’attuale governo è una tragedia dal punto di vista della qualità. L’attuale vicepremier del PSD, Paul Stănescu, si è fatto vedere assieme ai due ed ha affermato che la loro esclusione è un grande errore, mentre il sindaco di Bucarest, Gabriela Firea, un altro importante membro del PSD e che contesta Liviu Dragnea, ha trasmesso, in un comunicato, che non si può continuare a lavorare nel PSD sotto il terrore delle esclusioni e degli scioglimenti.
La premier Viorica Dăncilă ha fatto, questa settimana, una visita ufficiale nel sultanato dell’Oman e in Qatar. Le visite hanno avuto come scopo il consolidamento del dialogo politico bilaterale e della cooperazione economica con gli stati membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Lunedì, a Mascate, ad un forum d’affari, la premier ha affermato che, la Romania, da membro UE, è interessata a stabilire dei ponti commerciali solidi tra l’Unione Europea e gli stati del Golfo, che siano una base solida per l’allargamento delle relazioni bilaterali. Mercoledì, Viorica Dăncilă ha presidiato un forum economico a Doha, dove ha presentato i principali progetti e opportunità d’affari che si possono realizzare in partenariato pubblico privato, nonché l’intento delle autorità di Bucarest di collaborare quanto più strettamente con gli imprenditori della zona. D’altra parte, Viorica Dăncilă ha sottolineato la posizione geostrategica della Romania e la situazione ascendente dell’economia negli ultimi anni. Il capo dell’esecutivo di Bucarest ha invitato gli imprenditori dei due Paesi a investire in settori-chiave della Romania, come l’infrastruttura, l’agricoltura, il turismo e la sanità.