La settimana 05-09/09/2022
Morte Regina Elisabetta, fine di un'era / Nuovo anno scolastico, con vecchi problemi / Blue Air, situazione blu / Mozione con fine anticipata / Romania - Ungheria, colloqui al vertice
Bogdan Matei, 09.09.2022, 15:41
Accanto a leader politici da tutto il mondo, la classe politica romena piange la morte della Regina Elisabetta II di Gran Bretagna, scomparsa giovedì sera alletà di 96 anni. Il suo regno di oltre sette decenni, il più lungo della storia di Gran Bretagna, ha segnato il destino di diverse generazioni di sudditi e si confonde con il destino del pianeta, dalla seconda metà del secolo scorso fino al momento della scomparsa della sovrana. Monarca costituzionale, che regnò senza governare, la regina lavorò con 15 premier britannici, dal leggendario Winston Churchill alla neo premier Liz Truss. Gli Stati Uniti, il più importante partner strategico della Gran Bretagna, hanno avuto durante il suo regno 14 presidenti, da Harry Truman a Joe Biden. Sempre tese, le relazioni di Londra con Mosca sono state, nel corso di questi decenni, gestite dal Cremlino da unintera galleria di leader sovietici e post-sovietici, dal tiranno bolscevico Giuseppe Stalin al vendicativo e imprevedibile presidente Vladimir Putin. Con la morte della regina Elisabetta II si chiude un libro di storia. Il suo primogenito diventa re, alletà di 73 anni, come Carlo III. La stampa di Bucarest lo considera un grande amico della Romania, che, negli ultimi due decenni, ha visitato periodicamente. Affascinato dalle tradizioni, sia romene, che sassoni, della Transilvania meridionale, il nuovo monarca britannico ha contribuito costantemente alla loro conservazione e promozione. È anche contribuente del budget locale, in quanto proprietario di alcune case e terreni in Romania.
In Romania, quasi tre milioni di allievi e bambini in età prescolare sono tornati in aula da lunedì. Il nuovo anno scolastico porta novità, decise dal Ministero dellIstruzione. I due semestri di finora sono stati sostituiti da 5 moduli didattici, che si alterneranno a cinque vacanze. Gli esami periodici non saranno più obbligatori e al posto delle medie semestrali per ciascuna disciplina ci sarà ununica media annuale. La media dei voti delle classi V-VIII sarà rimossa dal calcolo della media dei voti di ammissione al liceo. Unaltra novità riguarda labrogazione delle disposizioni sullespulsione degli allievi, dato che in Romania listruzione di 12 anni è obbligatoria. Questa misura è mantenuta solo per listruzione post-secondaria, che è facoltativa. Le novità sono solo una parte del pacchetto di riforme promosso dal ministro liberale dellIstruzione nel governo PSD-PNL-UDMR, Sorin Cîmpeanu. Il ministro èfortemente contestato da accademici, insegnanti, rettori universitari e associazioni degli allievi. Le petizioni per chiedere le sue dimissioni hanno raccolto, in tempi relativamente brevi, decine di migliaia di firme. Il nervosismo e la frustrazione nel sistema sono evidenti, secondo lultimo sondaggio World Vision. Due insegnanti romeni su tre sottolineano che il curriculum scolastico è ancora troppo impegnativo e che labbandono scolastico rimane un problema irrisolto anche questanno. A causa della povertà, il 35% degli adolescenti non ha abbastanza materiale scolastico e libri per la scuola. Un genitore su dieci ritira almeno un figlio dalla scuola, temporaneamente o definitivamente, in quanto non riesce a far fronte alle spese. La metà degli insegnanti afferma di essere scoraggiata dalla mancanza di coinvolgimento dei genitori nelleducazione dei propri figli. Il 65% afferma che servono più soldi per i laboratori scolastici e per gli spazi dedicati alle attività sportive.
Il Governo di Bucarest ha stanziato cinque milioni di lei (pari a circa un milione di euro) dal Fondo di riserva, per coprire i costi del rimpatrio dei romeni bloccati allestero, a causa della decisione della compagnia privata Blue Air di sospendere i voli. I soldi devono poi essere completamente recuperati dalloperatore – ha sottolineato il primo ministro, Nicolae Ciucă. Quasi 3.000 persone si sono rivolte ai servizi consolari e il Ministero dei Trasporti ha mobilitato la compagnia di bandiera TAROM, affinché i romeni colpiti dalla cancellazione dei voli potessero tornare nel Paese. Blue Air ha deciso di sospendere fino al 12 settembre tutti i voli in partenza dagli aeroporti romeni, a causa del blocco dei suoi conti da parte dellAmministrazione del Fondo per lAmbiente, a cui deve oltre 28 milioni di lei. Secondo i dati forniti dalla stessa Blue Air, la sospensione dei voli ha comportato la cancellazione di 400 voli, per cui più di 54.000 passeggeri avevano biglietti. LAutorità nazionale per la tutela dei consumatori ha multato la compagnia due mesi fa perché, dallinizio dellanno, avrebbe cancellato numerosi voli, decisione che ha colpito decine di migliaia di passeggeri.
Come anticipato dagli analisti, la plenaria della Camera dei Deputati di Bucarest ha bocciato la prima semplice mozione della nuova sessione parlamentare, promossa dallUSR (allopposizione) contro il ministro liberale dellEnergia, Virgil Popescu. Il leader dellUSR, Cătălin Drula, ha affermato che il tetto ai prezzi dellelettricità e del gas naturale e la loro compensazione hanno indebitato compagnie critiche per leconomia romena, hanno reso vulnerabili decine di migliaia di posti di lavoro e hanno indebolito la sicurezza energetica della Romania, in un contesto internazionale estremamente difficile. Drula ha aggiunto che “è da 3 anni che Popescu fa un bel niente al Ministero dellEnergia”. Il ministro ha respinto tutte le accuse, definendo populista lapproccio dellUSR. Il ministro afferma che il nuovo meccanismo relativo alle bollette energetiche scoraggerà la speculazione nel settore.
La presidente dellUngheria, Katalin Novak, in visita ufficiale a Bucarest mercoledì, ha rassicurato che anche il suo Paese sostiene ladesione della confinante Romania a Schengen, un obiettivo prioritario sullagenda di Bucarest. Siamo Paesi vicini e vogliamo ridurre le tensioni esistenti, anzichè amplificarle – ha afferma il capo dello stato ungherese. Katalin Novak ha ammesso che Romania e Ungheria non saranno sempre daccordo, ma ha sottolineato che la cosa più importante è poter discutere e ascoltarsi a vicenda. Dal canto suo, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha espresso la piena disponibilità delle autorità romene alla collaborazione con lo stato confinante con la Romania. Iohannis ha sottolineato che, in Romania, i diritti di tutte le minoranze nazionali sono rispettati e che esse sono rappresentate in Parlamento. Concentrata nel centro e nellovest del Paese, la minoranza ungherese in Romania conta circa 1,2 milioni di persone, pari al 6% della popolazione del Paese. La sua principale forza politica, lUDMR, ha fatto parte, dal 1996 ad oggi, di numerosi governi di coalizione a Bucarest, sia di destra, che di sinistra.