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La settimana 04 – 09/10/2021

La situazione epidemiologica in Romania/ Il Governo Florin Cîțu, sfiduciato/ In cerca di soluzioni al rincaro accelerato dellenergia/ Previsioni economiche

La settimana 04 – 09/10/2021
La settimana 04 – 09/10/2021

, 09.10.2021, 07:00

La situazione epidemiologica in Romania


La situazione epidemiologica in Romania ha toccato nuovi record negativi questa settimana: oltre 15 mila nuovi contagi e oltre 300 decessi causati dalle complicanze della malattia in 24 ore. Il tasso di positività dei tamponi ha superato il 20%, mentre l’incidenza a livello nazionale è di oltre sei per mille nella maggior parte delle province. In più località, Bucarest compresa, gli indici sono molto maggiori, di 10 per mille o anche di più. Gli ospedali sono soffocati dal gran numero di malati di Covid e le terapie intensive sono strapiene. Al fine di garantire le cure dei malati, le autorità hanno approvato l’acquisto di 500 concentratori di ossigeno ad alta capacità e hanno deciso di attivare il meccanismo di protezione civile dell’UE, in vista dell’acquisto di un medicinale utilizzato nella cura dei malati di Covid-19. Tale decisione è stata presa perché fra due-tre settimane si potrebbero verificare problemi con le riserve degli ospedali romeni. Sullo sfondo della situazione epidemiologica, lo stato di allerta è stato prorogato di altri 30 giorni, a partire dal 10 ottobre. È stato inoltre deciso che nelle località in cui l’incidenza supera sei casi di Covid per mille abitanti, la mascherina protettiva sia d’obbligo negli spazi chiusi, nei mezzi di trasporto pubblico, al lavoro, negli spazi commerciali, ma anche negli spazi pubblici aperti, con alcune eccezioni. L’aumento dei contagi ha dato una spinta alla vaccinazione. Circa 30 mila persone si aggiungono ogni giorno alla lista degli immunizzati, e il numero totale dei vaccinati è arrivato a circa 5,5 milioni di persone.



Il Governo Florin Cîțu, sfiduciato


Il Governo guidato dal leader liberale Florin Cîţu è stato sfiduciato in seguito alla mozione inoltrata dall’opposizione socialdemocratica. L’iniziativa della rimozione di Florin Cîțu, di cui il PSD afferma che era intesa a far uscire la Romania dalla crisi politica, economica e sociale, è andata in porto con l’appoggio dell’ex numero due nella coalizione governativa, USR PLUS, diventato in seguito al recente congresso di fusione USR, che ritiene Florin Cîţu responsabile dello scioglimento della coalizione. Ma anche con l’appoggio della formazione ultra-nazionalista AUR, l’Alleanza per l’Unione dei Romeni. Il presidente Klaus Iohannis ha stabilito per lunedì colloqui con i partiti parlamentari, ma dubita che sia trovata presto una soluzione. Per il momento, i leader dei principali partiti mantengono le loro posizioni divergenti per quanto riguarda lo sblocco della crisi politica. Per i socialdemocratici, le elezioni anticipate sono l’unica soluzione ed escludono il sostegno ad un governo di minoranza PNL-UDMR. Fino alle elezioni anticipate, il leader del PSD, Marcel Ciolacu propone un governo tecnico. L’USR insiste sulla ricostruzione della coalizione con il PNL, però con un altro primo ministro, e, afferma il presidente dell’USR, Dacian Cioloş, può accettare Florin Cîţu come membro di un futuro governo, se i liberali lo desiderano. D’altra parte, il PNL non rinuncia alla variante Florin Cîţu premier — afferma il deputato Dan Vîlceanu, il ministro destituito delle finanze, stando al quale la coalizione non può essere rifatta se l’USR pone delle condizioni. Nell’opinione dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni AUR, nell’attuale situazione politica ci sono solo due opzioni: governo tecnico o elezioni anticipate, mentre l’UDMR auspica la ricostruzione della coalizione con il PNL e l’USR e, per il momento, non prende in considerazione la variante delle anticipate.



In cerca di soluzioni al rincaro accelerato dell’energia


I leader degli stati membri dell’UE, riuniti in Slovenia, non hanno raggiunto un accordo sulla risposta all’impennata del prezzo all’energia. Dopo la riunione, il presidente romeno Klaus Iohannis ha precisato: ʺAbbiamo avuto un primo colloquio sui prezzi dell’energia, in particolar modo dell’energia elettrica, e abbiamo concordato di velocizzare le pratiche. La Commissione si è impegnata, e ci aspettiamo che lo faccia, di tornare entro una settimana con un approccio, alcune soluzioni, perché non possiamo superare l’inverno con prezzi in salita.ʺ Gli eurodeputati, che hanno discusso pure loro dell’aumento del prezzo dell’energia, hanno accusato che le misure di eliminazione dei combustibili fossili non hanno preso in considerazione l’inesistenza di sufficienti fonti di energia rinnovabile, il fatto che l’energia nucleare è stata marginalizzata e che l’Europa è ricattata dalla Russia dal punto di vista energetico. In Romania, l’impennata dei prezzi della corrente elettrica e del gas ha coinciso con la liberalizzazione completa, dal 1° luglio, del mercato dell’energia. Lunedì, il governo ha approvato la compensazione delle bollette dell’energia e del gas per i consumatori domestici oltre il valore di 68 bani per kilowatt, però il continuo aumento dei prezzi sul mercato europeo richiede un ulteriore intervento — afferma il ministro dell’Energia, Virgil Popescu. Invocata dal premier ad interim Florin Cîțu, la fissazione dei prezzi dell’energia e del gas, viene presa in discussione sempre più spesso. Una decisione del genere può essere presa, però, solo da un governo a pieno titolo. Dall’opposizione, il PSD ricorda di aver inoltrato, due settimane fa, al Senato un ddl in tal senso.



Previsioni economiche


La Banca Centrale della Romania guarda con preoccupazione l’evoluzione dei prezzi dell’energia ed ha precisato che le sue previsioni sull’inflazione per la fine di quest’anno, del 5,6%, sarà superata, nel contesto dei rincari in questo settore. D’altra parte, l’economia della Romania registrerà una crescita del 7,3% quest’anno, secondo le più recenti previsioni della Banca Mondiale per la regione Europa e Asia Centrale. La principale difficoltà a breve termine è tenere sotto controlla la crisi e limitare le sue conseguenze economiche e sociali anche nel settore sanitario. La risposta del Governo, accanto al sostegno dell’Unione Europea, nonché l’andamento della campagna vaccinale saranno fondamentali per garantire la ripresa. Altre sfide arrivano dal basso tasso di assorbimento dei fondi europei, fatto che solleva domande sulla capacità del Paese di approfittare dei nuovi fondi per la ripresa — si legge nel rapporto. La Banca Mondiale stima inoltre che l’economia della Romania registrerà una crescita del 4,8% l’anno prossimo e del 3,9% nel 2023.


foto: Radio Romania Internazionale
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