La settimana 03 – 09/11/2019
Il nuovo governo liberale di Ludovic Orban, insediato a Bucarest/ Sì di Ursula von der Leyen all'eurodeputata romena Adina Vălean per i Trasporti/ Stime CE, leggera crescita economica in Romania/ Presidenziali, i romeni all'estero già votano
Mihai Pelin, 09.11.2019, 08:00
Luce verde dal Parlamento di Bucarest alla nuova squadra esecutiva di Bucarest presieduta dal leader liberale Ludovic Orban. Anche se richiedeva 233 voti, cioè la metà più uno dei senatori e deputati, il governo ha ottenuto 240, nelle condizioni in cui il PNL controlla solo circa il 20% dei seggi, e il più numeroso gruppo – il PSD, assecondato dalla propria dissidenza di ProRomania, ha boicottato la seduta. Accanto ai liberali, a favore dell’investitura hanno votato USR, PMP, UDMR, ALDE, i deputati delle minoranze nazionali, nonchè alcuni parlamentari di ProRomania che hanno infranto l’ordine del loro leader, l’ex premier socialdemocratico Victor Ponta, di non votare. Il governo Ludovic Orban subentra al gabinetto socialdemocratico di Viorica Dancila, sfiduciato il 10 ottobre. Tre le priorità della nuova squadra si annovera l’ultima manovra finanziaria del 2019 e il bilancio di previsione per l’anno prossimo. Rispetto all’ampio esecutivo socialdemocratico, i liberali hanno optato per una formula governativa ristretta a 16 ministeri. Tra i ministri ci sono personalità la cui competenza è riconosciuta persino dagli avversari, come l’avvocato Cătălin Predoiu al Ministero della Giustizia, il diplomatico di carriera Bogdan Aurescu agli Esteri, oppure il generale Nicolae Ciucă alla Difesa. L’equipe di Ludovic Orban dovrebbe governare la Romania per un anno, fino alle politiche in programma nell’autunno del 2020.
La presidente eletta della Commissione, Ursula von der Leyen, ha scelto Adina Vălean come candidata commissaria per la Romania, attribuendole il portafoglio dei Trasporti. Il Governo romeno aveva aveva indicato come candidati commissari del Governo sia Adina Vălean che il suo collega di partito e di gruppo politico europeo, Siegfried Mureşan. Un portavoce della squadra di transizione della Commissione europea ha dichiarato che entrambi i candidati si sono presentati bene al colloquio con la presidente eletta. Già vicepresidente del Parlamento Europeo, Adina Vălean ha presieduto la Commissione Ambiente, e attualmente guida la Commissione Industria. Lungo il tempo, ha acquisito esperienza sui temi associati al portafoglio dei Trasporti, spiegano autorità di Bruxelles. La scorsa settimana, la portavoce della Commissione, Mina Andreeva, aveva indicato seri dubbi sulla legittimità della proposta inoltrata dal precedente governo socialdemocratico, in quanto l’ex premier Viorica Dăncilă non si era coordinata con il capo dello stato. La Dăncilă aveva proposto l’ex ministro con delega agli Affari europei, Victor Negrescu. In precedenza, erano state bocciate altre due proposte socialdemocratiche: gli ex ministri Rovana Plumb, respinta dalla Commissione Giuridica per motivi di integrità, e Dan Nica, nei confronti del quale le procedure non erano state nemmeno avviate, dato che il governo che lo aveva proposto è stato sfiduciato. L’eurodeputata liberale, che fa parte dei gruppo dei Popolari Europei, sarà ascoltata dalla Commissione Trasporti del PE il 14 novembre, una volta avrà superato il test di integrità davanti alla Commissione Giuridica.
La crescita dell’economia romena sarà lievemente accelerata questo’anno, fino al 4,1% del PIL, per rallentare al 3,6% nel 2020 e al 3,3% nel 2021. Lo rilevano le previsioni economiche di autunno dalla Commissione Europea, anticipando anche una riduzione delle pressioni inflazionistiche in Romania dal 4,1% nel 2018 al 3,9% nel 2019, per ritornare dall’anno prossimo al target della Banca Centrale, previsto al 2,5% (+/- un punto percentuale). Le previsioni stimano anche un deficit del 3,6% nel 2019, in seguito ai notevoli incrementi salariali nel settore pubblico.
Punto finale alla campagna per le elezioni presidenziali in Romania. I romeni all’estero hanno già cominciato a votare da venerdì, per eleggere il capo dello stato per i prossimi cinque anni. All’estero, sia il primo turno del 10 novembre che il ballottaggio del 24 si svolgeranno per tre giorni. Le presidenziali del 2019 sono le più care elezioni svoltesi finora. La somma totale stanziata è di circa 150 milioni di euro, di cui 50 milioni per il voto all’estero, dove, per evitare le file degli anni scorsi, sono aperti 835 seggi, più del doppio rispetto alle precedenti presidenziali. Il maggior numero sono in Spagna (143) e Italia (142). In Germania sono aperti 79 seggi, nel Regno Unito – 72 e in Francia – 50. Oltre ai connazionali che andranno a votare ai seggi, oltre 43.000 romeni all’estero hanno scelto il voto per corrispondenza, come indica il portale www.votstrainatate.ro. Nel Paese, si vota solo il 10 e il 24 novembre. In lizza per la massima carica sono 14 candidati, in rappresentanza di tutti i partiti parlamentari, nonchè extraparlamentari e indipendenti.