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La settimana 02 – 07/08/2021

La situazione dellepidemia in Romania/ La posizione della Romania nel caso dellattacco con drone nello stretto di Hormuz/ La Romania sostiene il rafforzamento della sicurezza sul fianco Est della NATO

La settimana 02 – 07/08/2021
La settimana 02 – 07/08/2021

, 07.08.2021, 07:00

La situazione dell’epidemia in Romania

Lo stato di allerta istituito sullo sfondo dell’epidemia di coronavirus è stato prorogato di altri 30 giorni, a cominciare dall’11 agosto. La decisione giunge sullo sfondo dell’aumento da un giorno all’altro del numero di contagi da SARS-CoV-2. I nuovi casi riferiti in 24 ore superano nuovamente, questa settimana, la soglia di 200. In aumento anche il numero dei pazienti affetti dal coronavirus ricoverati nelle strutture ospedaliere, compresi quelli nelle terapie intensive. Il premier Florin Cîţu ha precisato che la proroga dello stato di allerta non comporta nuove restrizioni rispetto a quelle indicate nella decisione presa a inizio luglio. D’altra parte, il ministro dell’Istruzione, Sorin Câmpeanu, confida che le lezioni nelle scuole possano ricominciare in presenza a partire dal 13 settembre. Ha escluso, però, l’obbligo di vaccinarsi per chi lavora nel settore dell’insegnamento, ma incoraggia tutti a farlo, affinché il tasso d’immunizzazione aumenti fino all’inizio del nuovo anno scolastico. Poco più del 30% dei romeni è vaccinato, mentre il target di 5 milioni di immunizzati, prefisso per il 1° giugno scorso, è stato raggiunto con due mesi di ritardo. Nel contesto dell’imminenza di una quarta ondata anche in Romania, le autorità continuano ad esortare all’immunizzazione. Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che non sostiene l’applicazione di restrizioni alle persone non vaccinate — “non posso accettare misure che determinano discriminazioni. Non possiamo sconfiggere la pandemia tramite discriminazione, possiamo invece farlo tramite vaccinazione”, ha aggiunto il capo dello stato.



La posizione della Romania nel caso dell’attacco con drone commesso nello stretto di Hormuz, in cui ha perso la vita anche un romeno

Rappresentanti di Gran Bretagna, Romania e Liberia hanno informato il Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla probabilità che siano stati utilizzati uno o più droni per commettere l’attacco, al largo della costa dell’Oman, il 29 luglio scorso, contro una petroliera di un miliardario israeliano. In seguito all’attacco, due membri dell’equipaggio, un romeno e un britannico, hanno perso la vita. “L’attacco ha rappresentato un rischio alla sicurezza del trasporto internazionale e una evidente violazione del diritto internazionale e tale azione deve essere condannata dalla comunità internazionale”, si legge nella lettera al Consiglio. L’UE e la NATO hanno condannato fermamente l’attacco effettuato con un drone, nello stretto di Hormuz. Washington ha promesso una “risposta collettiva” assieme ai suoi alleati contro l’Iran, stato che però smentisce le accuse relative al suo coinvolgimento nell’attacco. A Londra, il premier Boris Johnson ha affermato che “l’Iran deve subire le conseguenze delle proprie azioni”. Il Ministero degli Esteri romeno è stato in contatto con esponenti di Israele, Stati Uniti e Gran Bretagna, mentre dopo che si è arrivati alla conclusione che Teheran sia stata all’origine dell’attacco, i quattro Paesi hanno annunciato di preparare una risposta coordinata. In un colloquio telefonico con il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha ribadito la condanna ferma dell’attacco a un obiettivo civile, nonché l’impatto dell’incidente sulla libertà di navigazione nella regione, in conformità al diritto internazionale. “L’incidente segna un nuovo capitolo teso tra Israele e l’Iran, dopo altri sabotaggi che hanno interessato di recente anche altre navi”, hanno scritto le agenzie di stampa.



La Romania sostiene il rafforzamento della sicurezza sul fianco Est della NATO

L’ambasciatore di Romania negli USA, Andrei Muraru, ha sostenuto l’importanza del rafforzamento del fianco est della NATO, in un colloquio telefonico con Jake Sullivan, consigliere del presidente americano per la sicurezza nazionale, accanto agli ambasciatori a Washington degli stati del gruppo dei Bucharest Nine. L’ambasciatore Muraru ha auspicato che il processo di rivalutazione della posizione globale degli USA porti a una presenza militare americana consistente sul fianco est, la Romania compresa. Bucharest Nine è un’iniziativa dei presidenti romeno, Klaus Iohannis, e polacco, Andrzej Duda, cui partecipano gli stati membri NATO del fianco est dell’Alleanza – Bulgaria, Rep. Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria.



2 agosto — Giorno di commemorazione dell’Olocausto dei rom

Il 2 agosto è stata segnata la Giornata Europea di Commemorazione dell’Olocausto dei Rom. Ogni anno, “rendiamo omaggio alla memoria del mezzo milione di bambini, donne e uomini rom uccisi in Europa durante l’Olocausto. Sono stati vittime di un regime brutale, disumanizzante, che ha promosso il razzismo, l’antisemitismo, l’odio e l’intolleranza come politiche di stato”, si legge in un messaggio trasmesso per l’occasione dal presidente Klaus Iohannis. “La rimemorazione è una dimensione fondamentale della vita. In Romania, circa 25.000 rom sono stati deportati in Transnistria, di cui circa 11.000 hanno perso la vita. È il nostro dovere, oggi, evocare la loro memoria e assicurarci che simili atrocità non si ripeteranno mai più”, ha aggiunto il capo dello stato. In Romania sarà implementato un progetto pilota realizzato dal Ministero dell’Istruzione, assieme all’Istituto Nazionale per lo Studio dell’Olocausto in Romania — “Elie Wiesel” e all’Agenzia Nazionale per i Rom, che presenterà agli alunni quest’episodio quasi ignorato della storia dei rom di Romania. Si auspica inoltre la creazione di un Museo della Storia e della Cultura dei Rom, con fondi dal budget dello stato e dell’Agenzia.



Programma-pilota per nuove carte d’identità in Romania

Cluj-Napoca (centro-ovest) diventa la prima città romena in cui vengono emesse carte d’identità elettroniche, nell’ambito di un progetto-pilota. Le autorità intendono estendere il progetto in tutto il Paese, fra qualche mese, ha precisato il ministro dell’Interno, Lucian Bode. I nuovi documenti hanno le dimensioni di una carta di credito, ma oltre ai dati contenuti da una normale carta d’identità, conservano anche l’immagine del viso e due impronte digitali del possessore. La carta d’identità elettronica, che è anche documento di viaggio, riporta la bandiera dell’Unione Europea, in conformità al regolamento adottato nell’UE, ma anche lo stemma della Romania. Un’altra novità è la sostituzione della rubrica “sesso” con “genere”, dove in seguito a una decisione del governo, ci sono solo due opzioni — femminile o maschile. Il documento potrà essere rilasciato per i bambini sin dalla nascita.

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