La settimana 01-07/05/2016
Al via la campagna elettorale in Romania/I problemi nel settore sanitario, all'attenzione delle autorità/Un nuovo ministro della Cultura a Bucarest/La visita a Bucarest della commissaria europea Corina Cretu
Corina Cristea, 06.05.2016, 19:51
Al via dal 6 maggio, in Romania, la campagna elettorale per le locali del 5 giugno – il primo test elettorale di questanno per i partiti politici. La campagna si concluderà il 4 giugno e i sindaci saranno eletti in un unico turno. In gara i partiti politici tradizionali – il Partito Socialdemocratico, il Partito Nazional-liberale, lUnione Democratica Magiari di Romania, lAlleanza Liberali e Democratici, lUnione Nazionale per il Progresso della Romania e il Partito Movimento Popolare, ma anche molti neocreati, nel contesto in cui, per legge, dal 2015 si possono fondare partiti con almeno 3 membri. È per la terza volta nella storia post-comunista della Romania che un governo tecnocrate organizza le elezioni, dopo quello presieduto da Theodor Stolojan, nel periodo 1991-1992, e quello presieduto da Mugur Isarescu, tra il 1999 e il 2000. Per lo scrutinio del prossimo mese saranno aperti 18 mila seggi elettorali. Il ministro dellInterno, Petre Toba, dà assicurazioni che le azioni di preparazione delle elezioni sono in tabella di marcia.
Il premier Dacian Ciolos ha chiesto al ministro della Salute, Patriciu Achimas-Cadariu, di trovare al più presto la soluzione per laccreditamento di un laboratorio che verifichi le sostanze utilizzate per la disinfezione negli ospedali. Lo ha reso noto il portavoce del governo, Dan Suciu. Egli ha precisato che è dovere del ministero e, implicitamente, dellEsecutivo confermare il funzionamento decente del sistema sanitario romeno. Le dichiarazioni sono state fatte dopo i controlli negli ospedali romeni in seguito ad unindagine giornalistica che ha svelato che le sostanze del principale produttore e fornitore di disinfettanti per gli ospedali romeni avrebbero una concentrazione di molto inferiore a quella riportata sulletichetta. Le verifiche delle autorità in 300 ospedali romeni hanno però rivelato che nel 95% dei casi i disinfettanti adoperati dal personale sanitario sono efficaci, e il ministro della Salute, Patriciu Achimas-Cadariu, dà assicurazioni che non ci sono rischi per i pazienti. In un rapporto del 2014 del Centro Europeo di Prevenzione e Controllo delle Malattie, la Romania si trovava al primo posto nella classifica relativa alla resistenza alle infezioni intraospedaliere a qualsiasi trattamento.
La soluzione della situazione allOpera Nazionale di Bucarest e la tutela del patrimonio nazionale – sono alcune delle priorità del neo ministro della Cultura romeno. Corina Suteu afferma che continuerà nel suo mandato il dialogo con il settore indipendente e con la società civile e si propone di concedere attenzione alle istituzioni pubbliche di cultura e al miglioramento della legislazione. Alla cerimonia di investitura, il presidente Klaus Iohannis ha detto al nuovo ministro che si assume il portafoglio cultura in un periodo difficile in cui le attese sono molto grandi. La nomina di Corina Suteu arriva dopo che il premier Dacian Ciolos ha revocato il suo predecessore, Vlad Alexandrescu, criticato per il modo in cui ha gestito lo scandalo allOpera Nazionale di Bucarest, dove in un unico mese sono stati cambiati tre direttori. Corina Suteu è stata segretario di stato nel Ministero della Cultura e direttore dellIstituto Romeno di Cultura di New York.
La revoca di Valeriu Zgonea dallincarico di presidente della Camera dei Deputati è stata rinviata e sarà discussa nella prossima seduta. Zgonea afferma che la sua revoca è illegale e accusa i socialdemocratici che desidererebbero questo incarico per interessi personali e di gruppo. Valeriu Zgonea è stato escluso in precedenza dal Psd, a breve tempo dopo le critiche mosse nei confronti del leader socialdemocratico Liviu Dragnea, che si è rifiutato di rassegnare le dimissioni dal partito sebbene condannato in via definitiva a due anni di reclusione con sospensione per brogli elettorali al referendum del 2012 sulla destituzione dellallora presidente romeno Traian Basescu.
Il presidente romeno Klaus Iohannis ha promulgato la legge sulla dazione in pagamento, inviata in precedenza al riesame del Parlamento. Chi ha crediti ipotecari inferiori a 250 mila euro e dimostra di non poter più pagare le rate può chiedere alla banca di cancellare il debito in cambio della casa. Decine di migliaia di romeni hanno arretrati da pagare sul credito ipotecario e molti sono già nella situazione di esecuzione forzata. A questi si aggiungono anche coloro che hanno preso crediti personali per i quali hanno garantito con unabitazione. Gli ultimi dati della Banca Centrale rilevano che sono 300 mila le famiglie che hanno un credito ipotecario presso una delle banche in Romania. La legge sulla dazione in pagamento non viene applicata anche a coloro che hanno comprato la casa attraverso il programma la Prima Casa. Diverse banche hanno già annunciato laumento dellanticipo sui crediti ipotecari.
In visita in Romania, questi giorni, la commissaria europea per la Politica Regionale, Corina Cretu, ammonisce che Bucarest deve accelerare il ritmo di assorbimento dei fondi europei, nel contesto in cui non ha speso un euro dei fondi stanziati per il periodo 2014-2020. Lesponente europea ha attirato lattenzione anche sulluso dei fondi di coesione per le città romene, per cui è stata prorogata la scadenza fino a giugno. È per la prima volta nella storia dellUe che una parte del budget sarà gestita direttamente dalle città, ha precisato la Cretu. Stando al vicepremier Vasile Dancu, il governo lavora alla semplificazione delle procedure per lassorbimento dei fondi comunitari, e nei prossimi anni la Romania potrebbe registrare unesplosione nellassorbimento dei fondi europei. (traduzione di Adina Vasile)