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La settimana 01-07.02.2015

Corruzione: sviluppi in importanti fascicoli/Economia: CE migliora stime crescita per Bucarest/Nato: centri di comando anche in Romania/Politica monetaria: Banca Centrale abbassa tasso dinteresse di riferimento

La settimana 01-07.02.2015
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, 06.02.2015, 13:26

I fascicoli di corruzione al vertice hanno tenuto banco anche questa settimana sui media romeni, personaggi famosi della politica o dell’amministrazione essendo chiamati dalla Direzione Nazionale Anticorruzione, che da un giorno all’altro estende la lista degli imputati. La deputata Elena Udrea, ex ministro dello Sviluppo Regionale e del Turismo, è accusata in due fascicoli — per riciclaggio di denaro, false dichiarazioni e traffico d’influenza — e presto saprà se sarà messa in custodia cautelare. I procuratori anticorruzione hanno chiesto il via libera per metterela in custodia cautelare e la plenaria che dovrà decidere sulla rimozione della sua immunità si riunirà lunedi’. L’ex ministro smentisce le accuse.



Sempre questa settimana, il giudice Toni Grebla ha rassegnato le dimissioni dalla Corte Costituzionale romena, nel contesto delle indagini in corso nei suoi confronti. Grebla è accusato di gravi reati di corruzione. Mercoledi’, il capo dello stato, Klaus Iohannis, ha inviato al ministro della Giustizia la richiesta di perseguimento penale dell’ex ministro dell’Economia, il democratico-liberale Adriean Videanu, in custodia cautelare in un altro fascicolo, per concorso in abuso d’ufficio. Nel frattempo, Videanu è stato rilasciato sotto controllo giudiziario. Sono solo alcuni casi importanti che svelano i retroscena di una serie di affari altro che legali.



La Commissione Europea ha migliorato le stime di crescita economica per la Romania nel 2015 fino al 2,7%, dello 0,3% in più rispetto alle precedenti previsioni. Questa crescita economica, seguita da una del 2,9% nel 2016, dovrebbe essere sostenuta, principalmente, dalla domanda interna e dalla ripresa graduale dell’economia globale. Si aspetta che il consumo privato resti robusto, man mano che l’aumento dei salari, il basso tasso inflazionistico e il miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro sono fattori che sostengono il potere d’acquisto, rileva il rapporto della Commissione Europea. Inoltre, c’è d’aspettarsi che gli investimenti privati e quelli pubblici si riprendano e le esportazioni aumentino.



La Nato ha dato il via libera, giovedi’, al rafforzamento delle sue capacità nell’est dell’Europa, creando una nuova forza di pronto intervento di 5 mila militari e centri di comando nella regione. Lo ha reso noto il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg. Il ministro romeno della Difesa, Mircea Dusa, ha annunciato che la Nato sarà presente inclusivamente in Romania attraverso due centri di comando che saranno creati nel successivo periodo. Il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, ha salutato la decisione della Nato di creare centri di comando e controllo in Romania e in altri 5 Paesi alleati — Bulgaria, Polonia e i Paesi baltici. “Inoltre, afferma Aurescu, la Romania è pienamente impegnata e contribuisce alla sicurezza degli alleati Nato attraverso il Quartier Generale Multinazionale della Nato nel sud-est”. Stando all’Alleanza, questo è il più importante consolidamento della Nato dalla fine della Guerra Fredda ad oggi e avviene nel contesto delle azioni sempre più aggressive della Russia in Ucraina, che ha violato la legge internazionale e ha annesso la Crimea.



Voto finale nel Senato di Bucarest sul ddl con cui la Romania accetta la giurisdizione obbligatoria della Corte Internazionale di Giustizia — il principale organo giudiziario dell’Onu e uno dei più prestigiosi tribunali internazionali, creato 70 anni fa. Fino allo scorso anno, 70 stati hanno riconosciuto la giurisdizione della Corte Internazionale di Giustizia, tra cui 21 stati membri dell’Ue, cui si è affiancata adesso anche la Romania. Con questo atto unilaterale, Bucarest ottiene, tra l’altro, il diritto di portare davanti al Tribunale dell’Aia un altro stato che ha accettato la giurisdizione della Corte. La decisione dimostra che la Romania basa la sua condotta nelle relazioni internazionali sul rispetto del diritto, ha valutato nella plenaria del Senato, il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, che sei anni fa aveva all’Aia causa vinta nella vertenza tra Bucarest e Kiev sulla delimitazione della piattaforma continentale del Mar Nero.



L’Autorità Nazionale per la Tutela dei Consumatori ha registrato finora centinaia di querele da clienti che hanno contratto dalle banche crediti in franchi svizzeri e si trovano nell’impossibilità di pagare le rate. Un’eventuale conversione al tasso di cambio storico di tutti i crediti in valuta — misura desiderata da chi ha un credito — genererebbe grosse perdite, pari a quasi 10 miliardi di lei — afferma il governatore della Banca Centrale Romena, Mugur Isarescu, stando al quale, la diversità di coloro che hanno crediti in franchi svizzeri costringe alla ricerca di soluzioni personalizzate. Nel frattempo, il Consiglio di Amministrazione della Banca Centrale ha abbassato il tasso d’interesse di riferimento ad un nuovo minimo storico pari al 2,25% all’anno. La decisione è motivata dal fatto che l’inflazione resta sotto le stime, e il processo creditizio non dà segni di ripresa. La Banca Centrale ha abbassato di metà punto percentuale anche l’interesse sui prestiti concessi alle banche a breve termine, per coprire un’assenza temporanea di soldi. Il nuovo tasso d’interesse è pari al 4,25% all’anno.


(traduzione di Adina Vasile)

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