La settimana 01 – 06/11/2021
Negoziati per la designazione di un nuovo premier a Bucarest/ Il presidente romeno, Klaus Iohannis, al vertice sul clima di Glasgow/ Lemergenza COVID in Romania/ La BERS ha migliorato le stime sullevoluzione economica della Romania nel 2021
Leyla Cheamil, 06.11.2021, 07:00
Negoziati per la designazione di un nuovo premier a Bucarest
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha annunciato, giovedì, che non inviterà i partiti per consultazioni in vista della designazione di un nuovo premier, fino a quando non sarà creata una maggioranza in grado di proporre un governo. È il primo intervento del capo dello stato dopo che il generale a riposo Nicolae Ciucă ha rimesso il mandato di premier designato. Ciucă non è riuscito a ottenere sostegno al Parlamento per la l’esecutivo di minoranza PNL-UDMR che doveva chiedere, mercoledì, il voto di fiducia nella plenaria del Legislativo. Sempre giovedì, ci sono stati colloqui tra rappresentanti del PNL e del PSD per la formazione di un governo sostenuto da una maggioranza forte nel Parlamento. Un primo incontro con i socialdemocratici considerato positivo dal presidente del PNL, il premier ad interim Florin Cîţu, il quale ha affermato che i colloqui hanno puntato su progetti e sull’individuazione di soluzioni urgenti alle crisi attuali, compresa quella politica. Florin Cîţu ha affermato che non sono stati negoziati dicasteri, però si è accennato a una variante per la carica di premier. Dal canto suo, il presidente del PSD, Marcel Ciolacu, ha affermato che il PSD mantiene la decisione di fare una proposta di premier alle consultazioni con il presidente Klaus Iohannis. Ha inoltre annunciato che i socialdemocratici elaboreranno, nel prossimo periodo, assieme agli specialisti del partito, un proprio programma di governo che dovrebbe essere correlato con quello dei liberali. Mercoledì, si è svolto un incontro fra i leader del PNL e dell’USR. Il leader liberale, Florin Cîţu, e il presidente dell’USR, Dacian Cioloş, hanno dichiarato di aver concordato su alcuni principi, tra cui la proposta di un premier liberale. Il leader liberale, Florin Cîţu, afferma che ci sono grandi chance per rifare la coalizione di destra. Dacian Cioloş ha sottolineato che l’USR aspetta che i liberali si decidano se desiderano negoziare il ripristino della coalizione oppure vogliono un governo assieme al PSD. Anche l’UDMR farà una proposta di premier alle consultazioni con il capo dello stato — ha annunciato il leader dell’Unione, Kelemen Hunor. Secondo lui, non è fuori luogo che il partito più piccolo, ma più stabile proponga una variante di primo-ministro.
L’emergenza COVID in Romania
Sebbene questa settimana i casi di COVID-19 siano diminuiti un po’ in Romania, arrivando giovedì a meno di 9000, è stato toccato un nuovo record di pazienti nelle terapie intensive — più di 1900. Un altro record negativo, quello dei decessi causati dalle complicanze del nuovo coronavirus, era stato annunciato martedì — quasi 600, la maggior parte tra persone non vaccinate. D’altronde, il coordinatore della campagna vaccinale, Valeriu Gheorghiță, è del parere che il numero dei decessi continuerà ad essere alto nel prossimo periodo, perché c’è un divario di due settimane tra il calo dei contagi da COVID-19 e la diminuzione del numero di decessi causati da questa malattia. Il medico ha precisato che, in Romania, muoiono più persone che in altri Paesi europei dove la percentuale dei vaccinati è maggiore. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è preoccupata a causa del peggioramento della situazione sanitaria in Europa, dove il numero dei nuovi contagi da COVID-19 riferito al giorno aumenta di più rispetto ad altre zone del mondo. Secondo i dati ufficiali a livello europeo, la Romania si piazza al terzo posto in una classifica tragica dei decessi registrati nell’ultima settimana. Continuano intanto ad arrivare aiuti dall’estero per la Romania. Martedì, Israele ha mandato dieci concentratori di ossigeno, i primi di una tranche di 40. D’altra parte, alcuni pazienti affetti da SARS-CoV-2, in condizioni critiche, sono stati trasferiti in ospedali tedeschi per essere curati. I dati ufficiali rilevano che, dopo un breve periodo di ripresa, l’interesse dei romeni per la vaccinazione è calato di nuovo. Al momento, solo il 36,5% della popolazione del Paese ha completato il ciclo vaccinale.
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, al vertice sul clima di Glasgow
La Romania sarà il primo Paese del mondo in cui gli USA implementeranno la tecnologia dei reattori nucleari modulari di piccole dimensioni. Il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, e il rappresentante speciale per il clima del presidente americano, John Kerry, hanno concordato, martedì, al vertice sul clima organizzato a Glasgow, in Scozia, che, entro il 2028, la Romania includa questo tipo di reattori nel sistema nazionale di produzione dell’energia. Secondo un comunicato della Casa Bianca, questa collaborazione porterà alla creazione di fino a 30.000 posti di lavoro nei due Paesi. Klaus Iohannis ha spiegato che questo tipo di collaborazione estesa con gli USA, ovvero sviluppo di tecnologie, produzione, servizi di supporto operativo, va allargato anche ad altri settori, soprattutto all’energia da fonti rinnovabili e alla mobilità verde. A Glasgow, oltre 40 stati hanno concordato di diminuire gradualmente la loro dipendenza dal carbone, che è tra i maggiori inquinanti. Tra questi stati non si annoverano però economie forti come quelle della Cina, degli USA o dell’Australia. I Paesi firmatari si impegnano a non usare più centrali a base di carbone entro la fine degli anni 2030. I Paesi firmatari poveri rinunceranno al carbone un decennio più tardi.
La BERS ha migliorato le stime sull’evoluzione economica della Romania nel 2021
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha migliorato significativamente le stime sull’evoluzione economica della Romania nel 2021. L’istituzione ammonisce, però, nel rapporto reso pubblico giovedì, che gli sviluppi della pandemia e i prezzi alti del gas naturale, del greggio e di altre materie prime potrebbero intaccare questa ripresa. Le previsioni di crescita dell’economia romena sono adesso di oltre il 7%, rispetto al 6% stimato a giugno. Nel 2022, i fondi europei che arriveranno tramite il Programma di Ripresa e Resilienza potrebbero determinare l’aumento degli investimenti e un miglioramento delle esportazioni, il che, assieme al consolidamento fiscale aspettato e al rallentamento del consumo privato, potrebbero determinare una crescita del PIL di oltre il 4%.