Il 2024 in Romania
Maratona elettorale abbandonata prima del traguardo / Un nuovo Parlamento frammentato, governo di coalizione / Critiche delle misure per la diminuzione delle spese pubbliche / Buone notizie per la libertà di circolazione / Un anno sportivo di successo
Ştefan Stoica e Eugen Cojocariu, 04.01.2025, 07:00
Maratona elettorale abbandonata prima del traguardo
Il 2024 si annunciava sin dall’inizio un anno politico complicato, con tutti i tipi di elezioni, amministrative, europee, presidenziali e politiche, ma nessuno ha anticipato quello che sarebbe accaduto alla fine dell’anno e della maratona elettorale. A giugno, assieme alle europee si sono svolte anche le elezioni amministrative. La lista comune per il Parlamento europeo proposta dal PSD e dal PNL, i partiti della coalizione governativa, si è imposta davanti agli altri sfidanti. Alle amministrative, i socialdemocratici e i liberali hanno vinto, in quest’ordine, il maggior numero di comuni e consigli. Il discorso pre-elettorale sempre più aggressivo ha provocato il raffreddamento dei rapporti tra il premier e il leader del PSD, Marcel Ciolacu, e il leader del PNL Nicolae Ciucă, entrambi aspiranti alla carica suprema nello stato. Ed è arrivato lo shock del primo turno delle presidenziali, del 24 novembre, e il sistema politico ha ricevuto un duro colpo: Ciucă ha ottenuto un risultato con una sola cifra, Ciolacu è arrivato terzo, una prima indesiderata per il PSD, al secondo posto si è piazzata la leader dell’USR, Elena Lasconi, e il vincitore è stato un indipendente arrivato dal nulla, Călin Georgescu. Lo stupore generale è stato seguito dalla preoccupazione perché le sue dichiarazioni indicavano un estremista filorusso e antioccidentale, ammiratore dei leader fascisti antisemiti della Romania interbellica e promotore di un’economia autosufficiente, come quella dei tempi di Ceauşescu. Successivamente, le intelligence, mute fino allora, hanno offerto anche quello che considerano la spiegazione del risultato inverosimile di Georgescu: egli sarebbe stato promosso in maniera aggressiva da TiKTok, in contraddizione con le leggi elettorali, e l’attività degli account che gli hanno offerto una forte visibilità è stata finanziata con parecchio denaro. Tutto sarebbe accaduto con il coinvolgimento di un attore statale. La Romania, ha detto il Servizio di Informazioni Estere, è stata bersaglio di azioni ibride aggressive russe. La Corte Costituzionale ha annullato le elezioni, una decisione senza precedenti, affermando che l’intero processo elettorale sarebbe stato danneggiato. A Washington, la Commissione per la politica estera del Senato degli USA ha rilasciato una dichiarazione in cui ha condannato il coinvolgimento della Russia nelle elezioni presidenziali in Romania. L’attacco di Vladimir Putin contro le elezioni in Romania è un altro esempio della guerra ibrida contro i nostri alleati e partner europei, hanno affermato i senatori americani. A Bruxelles, la Commissione Europea ha annunciato che avvierà pratiche ufficiali contro TikTok, dopo le intromissioni nelle elezioni presidenziali in Romania, per sapere se la piattaforma ha trasgredito l’obbligo legale di valutare e attenuare i rischi sull’integrità delle elezioni. A 35 anni dal crollo del regime comunista, l’ancora giovane stato democratico chiamato Romania scopre di avere grandi vulnerabilità, che richiedono, secondo gli analisti, aggiustamenti o addirittura riforme profonde, istituzionali e costituzionali.
Un nuovo Parlamento frammentato, governo di coalizione
Potenziati dal successo di Georgescu, tre partiti auto-intitolati sovranisti, una formula edulcorata che include ultranazionalisti, populisti, antiglobalisti isolazionisti, detrattori dell’UE e della NATO, estremisti o cospirazionisti, sono entrati nel Parlamento di Bucarest in seguito alle elezioni del 1° dicembre e ricoprono un terzo dei seggi. Il portabandiera del gruppo è l’AUR. Allertati dalla prospettiva che un anti-occidentale, sostenuto dai sovranisti, possa vincere la presidenza, i partiti filoeuropei PSD, PNL, USR e UDMR hanno firmato, dopo il primo turno, un patto contro l’estremismo. E dopo la cancellazione delle presidenziali, hanno deciso di formare una coalizione governativa. In seguito a duri negoziati e all’eliminazione dell’USR dalla formula governativa, il PSD, il PNL e l’UDMR hanno concordato sulla formazione di un governo presieduto dallo stesso Marcel Ciolacu e su un candidato comune alle future presidenziali, ovvero l’ex leader liberale Crin Antonescu. Politici, ma anche esperti, che hanno ritenuto discutibile la decisione della CCR di annullamento delle elezioni presidenziali affermando che non si è basata su fatti accertati, contestano, con argomenti, all’attuale presidente, Klaus Iohannis, la legittimità della continuazione dell’incarico. L’organizzazione di nuove elezioni è una priorità. L’imperativo attuale è però la ripresa fiscale e finanziaria del Paese. A fine anno, l’agenzia Fitch Ratings ha confermato a ‘BBB-‘ il rating della Romania a lungo termine in valuta, però ha rivisto al ribasso le previsioni attribuite da stabili a negative, il che significa che è possibile una nuova revisione al ribasso. La revisione della prospettiva riflette le incertezze politiche, che influiscono negativamente sulle prospettive fiscali, sull’aumento del debito pubblico e sul deficit di bilancio elevato.
Critiche delle misure per la diminuzione delle spese pubbliche
Nell’ultima seduta del 2024, il Governo di Bucarest ha adottato un decreto governativo d’urgenza che prevede misure volte a garantire la stabilità economica, la gestione responsabile delle risorse finanziarie e il mantenimento del controllo sulle spese pubbliche nel 2025. Il documento prevede la sospensione delle assunzioni di pubblici dipendenti, ma anche il congelamento delle pensioni e dei salari dei pubblici dipendenti al livello del 2024. Gli straordinari non saranno più pagati e non verranno più concessi premi o bonus. I governanti affermano che, tramite queste misure, intendono diminuire le spese pubbliche dell’1% del PIL, senza però rinunciare al miglioramento del tenore di vita delle persone e agli investimenti. Il Governo ha approvato l’aumento dall’8% al 10% dell’imposta sui dividendi e la diminuzione della soglia per l’applicazione delle imposte alle piccole imprese da 500.000 euro a 250.000 euro. Sono state limitate anche le agevolazioni di trasporto per gli studenti ed eliminate le facilità fiscali per alcune categorie di dipendenti. I grandi sindacati, le organizzazioni padronali e le associazioni degli studenti hanno criticato duramente le misure prese dal Governo.
Buone notizie per la libertà di circolazione
Dal 1° gennaio, la Romania è entrata nello spazio europeo di libera circolazione anche con le frontiere terrestri, dopo che, a marzo aveva ricevuto il via libera per far parte dell’area Schengen con le frontiere aeree e marittime. La piena adesione di Romania e Bulgaria è stata possibile perché l’Austria e l’Olanda hanno rinunciato al loro veto. Tuttavia saranno mantenuti per 6 mesi i controlli alternativi o a campione. Le autorità di Bucarest affermano che l’accettazione del Paese a Schengen significa una circolazione più veloce per i cittadini, costi logistici più bassi per le compagnie, l’aumento della competitività dei prodotti e dei servizi romeni sul mercato europeo, opportunità d’affari e posti di lavoro. La buona notizia da Bruxelles è stata completa da un’altra arrivata da Washington: il Dipartimento di Stato ha annunciato che la Romania è scesa sotto la soglia del 3% di domande di visto respinte, soglia minima richiesta dalla legislazione americana per l’accesso al programma che permette di viaggiare senza visto negli USA.
Un anno sportivo di successo
Il 2024 è stato un anno buono per gli atleti romeni che sono tornati dalle Olimpiadi di Parigi con nove medaglie, tre d’oro, quattro d’argento e due di bronzo. La stella del nuoto mondiale, David Popovici, ha vinto l’oro nei 200 metri stile libero e il bronzo nei 100 m. Anche il calcio ha avuto successo: la nazionale ha superato la fase per gironi all’Euro 2024 in Germania e si è qualificata negli ottavi. I calciatori della nazionale hanno giocato bene anche nella Nations League, il che ha offerto loro chance al sorteggio per i mondiali nell’America del Nord.