Il 2013 in Romania
Politica: tensioni nella coalizione governativa/Schengen: nuovo rinvio adesione Romania e Bulgaria/Oro e gas scisto: proteste contro i progetti Rosia Montana e Pungesti/Restituzione proprietà: fiducia su legge/Musica: Festival Enescu 2013 in Romania
Corina Cristea, 27.12.2013, 17:05
Crepe nel patto di coabitazione tra il capo dello stato romeno Traian Basescu e il premier Victor Ponta è fallito verso fine anno. Uno dei punti di diasccordo, le modifiche al Codice Penale. La principale novità che i deputati cercano di introdurre è la rimozione del capo dello stato, dei parlamentari e di chi ha una professione liberale dalla categoria dei funzionari pubblici, il che significa che non potrebbero più essere indagati e puniti per reati associati alla corruzione — abuso d’ufficio, tangenti e traffico d’influenza — o per conflitto d’interessi. Dopo le reazioni di disapprovazione della Presidenza e del Consiglio Superiore della Magistratura e delle ambasciate di alcuni stati occidentali a Bucarest, neanche la popolazione è rimasta indifferente alle controverse modifiche, come hanno dimostrato le proteste di piazza a Bucarest. Dissensi anche nell’Unione Social-liberale, al governo, in seguito alle dichiarazioni dei suoi due leader su diversi temi, come il ddl sull’amnistia e la grazia.
Auspicata per marzo 2011, l’adesione della Romania e Bulgaria all’Area Schengen non è avvenuta neanche nel 2013. Al Consiglio Giustizia e Affari Interni di dicembre, di Bruxelles, i due Pasi hanno presentato una dichiarazione politica in cui esprimono la loro delusione e affermano che non c’è alcun motivo giuridico, concreto per un nuovo rinvio. Bucarest e Sofia hanno ribadito di aver riunito tutti i criteri Schengen. Al Consiglio, i ministri dell’Interno e della Giustizia degli Stati Ue non hanno stabilito una data di adesione della Romania e Bulgaria. Germania, Olanda, Francia e Gran Bretagna hanno espresso la loro opposizione all’apertura dello spazio comunitario di libera circolazione alla Romania e Bulgaria, motivando che potrebbero confrontarsi con un flusso migratorio da questi Paesi difficilmente controllabile.
Controverso e motivo di numerose proteste di piazza, il progetto di sfruttamento del giacimento d’oro con l’uso di cianuri di Rosia Montana (nel centro) è diventato, nel 2013, un tema di massimo interesse pubblico. La quantità di cianuri che sarebbe sparsa qualora fosse avviato il progetto rappresenta uno dei motivi di protesta degli ambientalisti. Gli oppositori del progetto sono, allo stesso tempo, scontenti del ricavo di solo il 6% che speterebbe allo stato romeno, ma anche dell’impatto sulle vestigia storiche della zona. Stando, invece, all’investitore canadese, Rosia Montana Gold Corporation, che da 15 anni cerca di far partire il progetto di sfruttamento, la Romania avrebbe da guadagnare su piano economico, l’ambiente diventerebbe più pulito, e il patrimonio culturale, in questo caso quello archeologico, sarebbe valorizzato. Una commissione parlamentare, creata apposta per analizzare il progetto, ha bocciato, a novembre, il ddl adottato dal Governo sul progetto minerario. Malcontenti e proteste, alcune violente, ha generato anche lo sfruttamento dalla compagnia americana Chevron dei gas di scisto di Pungesti, nell’est della Romania. Gli oppositori criticano il metodo della fratturazione idraulica che sarebbe usato, di cui affermano che può inquinare la falda freatica e provocare sismi. La Chevron ha dato assicurazioni che svolgerà esclusivamente attività di esplorazione con tecnologie convenzionali, in conformità alle autorizzazioni ottenute ad ottobre 2013 dalle autorità romene.
Il Governo presieduto da Victor Ponta, che ha compiuto, a dicembre, un anno, ha posto due volte la fiducia nel 2013 — ad aprile, sulla legge sulla restituzione delle proprietà confiscate dal regime comunista, e a novembre, sul disegno di legge sul decentramento. Nel primo caso, il premier ha chiesto scusa, nella plenaria del Parlamento, a chi ha avuto da soffrire in seguito alle nazionalizzazioni fatte durante il regime comunista. Stando alla legge, tutte le richieste di restituzione delle proprietà saranno risolte entro il 2017 e prioritari saranno i casi in cui è possibile la restituzione in natura. Laddove non è più possibile, saranno concessi risarcimenti, e i diritti litigiosi saranno tassati. Finora, lo stato romeno ha pagato risarcimenti agli ex proprietari per un valore di 5 miliardi di euro e dovrebbe pagare altri 8 miliardi. Per quanto riguarda il decentramento, esso riguarda i settori sanità, agricoltura, ambiente e cultura — esclusi i cinema — la gioventù, lo sport e il turismo. Stando al ddl, le istituzioni che sono attualmente direttamente gestite o finanziate dal potere centrale passeranno nel subordine dei consigli provinciali o locali. La polizia, l’agenzia di prestazioni sociali, i cinema e i porti resteranno nell’amministrazione delle strutture centrali. La legge è stata aspramente criticata dall’opposizione di centro-destra.
Bucarest ed altre città romene hanno ospitato, a settembre, la XXIesima edizione del Festival Internazionale di Musica Classica “George Enescu”, uno dei più prestigiosi in Europa. Gli amanti della musica classica hanno avuto l’occasione di partecipare per un mese a numerosi concerti, recital, spettacoli di opera e balletto, conferenze e workshop di composizione. Accanto alle più importanti orchestre europee, al Festival Enescu 2013 hanno partecipato anche le orchestre e i cori di Radio Romania — che ha festeggiato, nel 2013, il suo 85esmo. Il Festival “George Enescu”, che si svolge ogni due anni, è stato creato nel 1958, come riconoscimento al genio del grande compositore romeno.
Il lungometraggio “Il caso Kerenes”, con la regia del romeno Calin Peter Netzer, ha vinto nel 2013 l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. La pellicola si è aggiudicata anche il premio “Aleksandar Sasa Petrovic” al Festival del Film d’Autore di Belgrado. Il film presenta con drammatismo, emozione e umorismo su un complicato rapporto madre-figlio, essendo, allo stesso tempo, una radiografia dell’high class romena contemporanea e indagando sulla corruzione nella società romena. Per la partecipazione alla produzione di questa pellicola e non solo, la romena Ada Solomon ha vinto, a dicembre, a Berlino, il Premio europeo alla coproduzione — Prix Eurimages, in occasione dell’assegnazione dei premi dell’Accademia Europea del Cinema, gli Oscar europei. Uno dei più attivi cineasti romeni del momento, la produttrice Ada Solomon è ritenuta una personalità importante del cinema romeno ed europeo.
Se negli sport a squadre la Romania non ha ottenuto grandi risultati nel 2013, anno deludente soprattutto a causa della mancata qualificazione ai Mondiali di calcio in Brasile, si può vantare invece dell’ascesa straordinaria della tennista Simona Halep. La Halep è stata designata dalla WTA l’atleta con il maggiore salto valorico nel 2013, anno in cui ha vinto sei tornei e che ha concluso undicesima nella classifia mondiale. Stando alla WTA, la Halep ha grandi chance di diventare, all’inizio dell’anno, la terza romena ad entrare nella classifica delle migliori dieci atlete del mondo, dopo Irina Sparlea (numero 7 nella WTA, nel 1997) e Virignia Ruzici (numero 8 nella WTA, nel 1979).