Voto per corrispondenza per i romeni all’estero
A quasi un anno dal clamoroso fiasco nellorganizzazione del voto per i romeni allestero, per le presidenziali di novembre 2014, il Parlamento di Bucarest sembra aver trovato la soluzione per evitare simili situazioni, umilianti per i cittadini e che non fanno onore ai governanti. Migliaia di romeni allestero hanno fatto in quella occasione la fila per ore sotto la pioggia e il vento, davanti alle ambasciate e ai consolati romeni, senza riuscire a votare. Le file si sono trasformate in manifestazioni spontanee di protesta, e a Parigi e Toronto le forze dellordine hanno usato gas lacrimogeni per disperdere i romeni arrabbiati. Leffetto di queste immagini si è propagato rapidamente nel Paese, dove i parenti e amici di quelli umiliati ai seggi elettorali si sono mobilitati per andare alle urne e sanzionare i responsabili.
Bogdan Matei, 29.10.2015, 13:10
A quasi un anno dal clamoroso fiasco nellorganizzazione del voto per i romeni allestero, per le presidenziali di novembre 2014, il Parlamento di Bucarest sembra aver trovato la soluzione per evitare simili situazioni, umilianti per i cittadini e che non fanno onore ai governanti. Migliaia di romeni allestero hanno fatto in quella occasione la fila per ore sotto la pioggia e il vento, davanti alle ambasciate e ai consolati romeni, senza riuscire a votare. Le file si sono trasformate in manifestazioni spontanee di protesta, e a Parigi e Toronto le forze dellordine hanno usato gas lacrimogeni per disperdere i romeni arrabbiati. Leffetto di queste immagini si è propagato rapidamente nel Paese, dove i parenti e amici di quelli umiliati ai seggi elettorali si sono mobilitati per andare alle urne e sanzionare i responsabili.
Dopo ciascuno scrutinio, i ministri degli Esteri di allora, Titus Corlatean e Teodor Melescanu, hanno pagato con lincarico, e il loro capo, il premier e leader socialdemocratico Victor Ponta, ha perso categoricamente le elezioni davanti al liberale Klaus Iohannis. Sia la scorsa settimana, al Senato, che ieri, alla Camera dei Deputati, con ruolo decisionale in questo caso, il Partito Socialdemocratico e il Partito Nazional-liberale hanno sostenuto ambedue il ddl stando al quale il voto per corrispondenza potrà essere utilizzato dai cittadini romeni con il domicilio allestero alle politiche del 2016. Il leader socialdemocratico, Liviu Dragnea, ha già annunciato che i membri della Commissione per il Codice Elettorale continueranno a lavorare, proprio dalla prossima settimana, per lelaborazione dei provvedimenti che riguardano lapplicazione della stessa modalità di voto anche alle europee e alle presidenziali dei prossimi anni.
Il Partito Nazional-liberale ha espresso il suo malcontento contro la limitazione dei provvedimenti allo scrutinio per lelezione del Senato e della Camera dei Deputati, ma ha votato a favore del ddl. Invece, lUnione Democratica Magiari di Romania (allopposizione) si è detta contraria alla legge, che ritiene incostituzionale. In precedenza, anche il presidente del Senato, copresidente di ALDE (partner al governo), Calin Popescu Tariceanu, aveva affermato che la legge può essere attaccata alla Corte Costituzionale.
Promosso dallAutorità Elettorale Permanente, il documento prevede che lelettore con il domicilio o la residenza allestero che desidera votare per corrispondenza deve iscriversi al Registro Elettorale, in base ad una richiesta inoltrata di persona oppure inviata per posta alla missione diplomatica e allufficio consolare nello stato di residenza. Rispetto alla forma adottata dal Senato, alla Camera dei Deputati è stata eliminata la possibilità che liscrizione sia fatta on line. Allo stesso tempo, è stato adottato un emendamento che prevede che la divulgazione del segreto del voto e il suo esercizio a nome di unaltra persona siano puniti per legge. (traduzione di Adina Vasile)