Vertice NATO, si punta su Mar Nero e Balcani
Sin dalla scorsa settimana, il presidente Klaus Iohannis ha annunciato che una delle priorità della Romania al vertice della NATO è il consolidamento del fianco est dell’Alleanza. E l’agenda del summit di Bruxelles promette di dargli soddisfazione. In margine al vertice, due dei partner degli alleati nella regione – l’Ucraina, che confina con la Romania, e la Georgia – partecipano a colloqui dedicati agli sviluppi della sicurezza nella regione del Mar Nero. Si tratta di una prima per le due ex repubbliche sovietiche, entrambe sottoposte, solo nell’ultimo decennio, alle aggressioni militari tramite cui si esprime il risvegliato appetito territoriale della Russia.
Bogdan Matei, 12.07.2018, 12:59
Già al vertice organizzato a Bucarest nel 2008, i leader dell’Alleanza salutavano le aspirazioni eur-atlantiche dell’Ucraina e della Georgia, e ieri, in una dichiarazione congiunta, hanno ribadito la decisione di sostenere i due stati a diventarne membri. La NATO ha notato i progressi compiuti nei preparativi per l’ingresso, che rafforzano le capacità di difesa e interoperatività, sottolineando che un’Ucraina indipendente, sovrana e stabile è una chiave della sicurezza euro-atlantica. Il segretario generale, Jens Stoltenberg, ha ribadito che l’Alleanza condanna fermamente l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia, e chiede a Mosca di ritirare le truppe e smettere di appoggiare i ribelli dell’est dell’Ucraina.
Il presidente Iohannis non ha nascosto la soddisfazione che su iniziativa della NATO, si svolge una sessione speciale dedicata al Mar Nero, cui sono invitate l’Ucraina e la Georgia. Noi crediamo di ottenere non solo una maggiore attenzione per il Mar Nero, ma anche una maggiore presenza dela NATO nella zona del Mar Nero, il che per noi è molto importante. E la Brigata multinazionale sarà molto più importante in quanto diventerà una brigata a presenza permanente, quindi una brigata che costituirà un polo importante di sicurezza nella nostra intera regione, ha detto il capo dello stato romeno.
Klaus Iohannis ha inoltre affermato che l’Alleanza deve mantenere la politica delle porte aperte, e la Romania sostiene pienamente la decisione della NATO di invitare ad aderire anche la Macedonia del Nord. Dopo Slovenia, Croazia e Montenegro, sarebbe la quarta delle sei repubbliche ex-jugoslave ad affiancarsi agli alleati. E rappresenterebbe una garanzia in più per la stabilità dei Balcani, regione che solo due decenni fa, era segnata dalle più sanguinose stragi in Europa nel dopoguerra.
Il capo dello stato ha inoltre precisato che serve una divisione equa dei compiti all’interno della NATO e che, a questo punto, la Romania auspica di essere un fornitore di sicurezza all’intera regione. Dettaglio rilevante – solo 8 dei 29 stati membri della NATO stanziano o stanzieranno entro fine anno il 2% del PIL alla difesa. E la Romania si annovera tra questi 8 stati.