Vertice cruciale a Vilnius
La Lituania ospita un vertice della NATO ritenuto cruciale per la sicurezza del mondo libero.
Bogdan Matei, 11.07.2023, 11:14
Il rafforzamento a lungo termine della postura alleata sul Fianco Orientale è la posta in gioco principale della partecipazione del presidente romeno, Klaus Iohannis, al Vertice NATO che si svolge nella capitale lituana, Vilnius. Il capo dello stato ribadirà inoltre il robusto sostegno della Romania alla confinante Ucraina, invasa dalle truppe russe, anche per quanto riguarda la concretizzazione della sua adesione alla NATO, nonchè il supporto ai partner più vulnerabili dell’Alleanza, soprattutto la Repubblica di Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona). Il presidente romeno desidera inoltre che i documenti e le decisioni alleate che saranno adottate riflettano l’importanza della regione del Mar Nero per la sicurezza euroatlantica.
Prima del Vertice, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha annunciato che si aspetta che la maggioranza degli alleati annunci l’impegno ad aumentare il bilancio della difesa a oltre il 2% del PIL a partire dal 2024. Solo 11 stati membri, tra cui anche la Romania, hanno adempiuto a questo impegno già dal corrente anno. Stando agli analisti, oltre al dossier ucraino, la riunione nord-atlantica sarà segnata dall’annuncio riguardante l’ingresso della Svezia nella NATO. Alla vigilia del Summit, il segretario generale Stoltenberg ha affermato che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha espresso l’accordo di sostenere l’adesione del regno scandinavo, alla quale era stato contrario per mesi interi. Stoltenberg ha definito la giornata come una storica.
Rispondendo a una domanda riguardante l’opposizione dell’Ungheria nei confronti dell’ingresso della Svezia, Stoltenberg ha detto che il problema è risolto, poichè le autorità di Budapest gli avrebbero comunicato che non vogliono essere le ultime a ratificare il protocollo. Praticamente, in questo momento, tutti i 31 stati membri della NATO vogliono che la Svezia entri a far parte dell’Alleanza, pari alla confinante Finlandia, accolta il 4 aprile. Dopo l’avvio dell’invasione russa in Ucraina il 24 febbraio 2022, i due paesi scandinavi hanno rinunciato alla loro storica neutralità, mantenuta per decenni, scegliendo l’adesione alla NATO.
La Turchia ha dato luce verde alla Finlandia, ma ha bloccato la candidatura della Svezia, che accusava di ospitare militanti kurdi, definiti da Ankara come terroristi. Il presidente Erdogan avrebbe voluto condizionare l’ingresso della Svezia ai negoziati sull’ingresso del suo paese nell’Unione Europea. La Turchia ha presentato nel 1987 la candidatura alla Comunità Economica Europea, che ha preceduto le strutture comunitarie attuali, e successivamente, all’Unione, nel 1999. I negoziati di adesione sono stati avviati nel 2005 e da allora Bruxelles ha indicato ripetutamente che Ankara non adempie ai criteri.
L’ingresso nella NATO e nell’Unione sono due processi che non hanno a che fare l’uno con l’altro, ha ribadito ieri la portavoce della Commissione Europea, la romena Dana Spinanţ. L’ultima comunicazione dell’Esecutivo comunitario su questo tema, risalente allo scorso anno, indica che l’Unione Europea esprime serie preoccupazioni in riferimento al continuo deterioramento della democrazia, dello stato di diritto, dei diritti fondamentali e dell’indipendenza del sistema giudiziario in Turchia.