Vertenze sulle leggi della giustizia
La Commissione parlamentare speciale incaricata alla modifica delle leggi sulla giustizia ha elaborato gli articoli riguardanti la responsabilità dei magistrati. Secondo i provvedimenti, i giudici e i procuratori devono rispondere dal punto di vista civile, disciplinare e penale per gli eventuali errori professionali. Bocciato, invece, un emendamento che stipulava anche la responsabilità patrimoniale dei magistrati per i pregiudizi arreccati.
Bogdan Matei, 29.11.2017, 13:23
La Commissione parlamentare speciale incaricata alla modifica delle leggi sulla giustizia ha elaborato gli articoli riguardanti la responsabilità dei magistrati. Secondo i provvedimenti, i giudici e i procuratori devono rispondere dal punto di vista civile, disciplinare e penale per gli eventuali errori professionali. Bocciato, invece, un emendamento che stipulava anche la responsabilità patrimoniale dei magistrati per i pregiudizi arreccati.
Partiamo in questo dibattito senza preconcetti, considerando che, infatti, ci debba essere una resposanbilità adeguata per qualsiasi professione. Ma allo stesso esprimiamo la nostra preoccupazione che questo strumento non sia trasformato in uno strumento di pressione sui magistrati. A favore di questa posizione, continueremo ad elaborare le nostre proposte, che hanno un carattere principiale al livello di questa legge, e che siano sviluppate in uno strumento legislativo separato, ha spiegato, dall’opposizione, il deputato liberale Catalin Predoiu.
A nome della maggioranza PSD-ALDE, il presidente della Commissione giuridica del Senato, il socialdemocratico Robert Cazanciuc, ha negato che la rinuncia ad alcuni emendamenti discutibili fosse stata provocata dal comunicato del Dipartimento di Stato americano relativo a questo argomento. Noi non abbiamo cambiato nulla di quanto presentato come iniziativa. Le discussioni sono state particolarmente tecniche, come avete notato, certamente, ci sono state anche delle dichiarazioni politiche, però gli argomenti favorevoli e contrari sono stati di tipo giuridico, precisamente come procedere all’applicazione da parte di certe istituzioni, e non far restare lettera morta nel testo. E’ di questi aspetti che si è trattato, non ha nessun legame con quanto affermato dal Dipartimento di Stato, ha dichiarato Robert Cazanciuc.
La diplomazia americana aveva espresso la preoccupazione per il fatto che il Parlamento sta preparando una legislazione che lederebbe la lotta alla corruzione e potrebbe indebolire l’indipendenza giudiziaria nei confronti del fattore politico. La dichiarazione ha provocato irritazione tra le file della maggioranza e contentezza tra quelle dell’opposizone. Il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, ha detto che il Parlamento non può essere fermato dall’atto del legiferare, mentre i leader dei due partiti governativi, il socialdemocratico Liviu Dragnea, e il liberal-democratico Calin Popescu Tariceanu, hanno elaborato un comunicato congiunto, in cui si legge che i dibattiti, le decisioni e i voti del Parlamento si svolgono a nome della sovranità del popolo e non possono fare l’oggetto di alcuna forma di pressione.
Invece, il leader liberale Ludovic Orban ha salutato la posizione della diplomazia americana e ha sollecitato alla maggioranza di rinunciare alle modifiche apportate alle leggi sulla giustizia. A sua volta, il leader dell’USR, Dan Barna, ha accusato il PSD di sacrificare lo stato di diritto, facendo corpo unico attorno a Dragnea, già condannato a reclusione con la sospensione della pena in un fascicolo penale e indagato in altri due. I commentatori notano che la reazione americana fa seguito alle valutazioni della Commissione Europea, stando alla quale il ritmo globale delle riforme nella giustizia in Romania è in stagnazione, mentre le provocazioni alla sua indipendenza rappresentano una seria fonte di preoccupazione.