Verso una maggioranza governativa e parlamentare
I pro-europei del futuro Parlamento hanno deciso di formare una maggioranza e un governo.
Ştefan Stoica, 11.12.2024, 11:22
Il 4 dicembre, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e il gruppo delle minoranze nazionali hanno firmato un documento come patto per una coalizione pro-europea ed euroatlantica. È successo poco dopo le elezioni politiche e la convalida del primo turno delle presidenziali da parte della Corte Costituzionale e prima di quello che avrebbe dovuto essere il secondo turno, l’8 dicembre. Il patto mirava a bloccare l’accesso alla massima carica dello stato dell’indipendente Călin Georgescu, il candidato estremista filorusso e antioccidentale, la cui vittoria al primo turno aveva stupito e preoccupato i partner strategici della Romania.
Il patto del 4 dicembre parlava della formazione di una coalizione per la stabilità e la modernizzazione, dell’impegno per lo sviluppo e le riforme, della riaffermazione del cammino europeo ed euroatlantico della Romania. I firmatari lanciavano ai cittadini l’appello di votare al secondo turno in modo informato e razionale, per scegliere una Romania pro-europea, democratica e sicura e per respingere l’isolazionismo, l’estremismo e il populismo.
Il 6 dicembre, la CCR ha annullato le elezioni presidenziali, sulla base del fatto che l’intero processo elettorale era stato viziato e il beneficiario era Călin Georgescu. Anche se lui sembra fuori competizione, i partiti che lo avrebbero sostenuto al ballottaggio e che condividono, almeno in parte, le sue idee, cioè i sovranisti AUR, SOS Romania e POT, sono in Parlamento, dove detengono un terzo dei seggi.
In questo contesto, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e le minoranze nazionali diverse da quella ungherese, hanno rinnovato i loro impegni antecedenti la decisione della Corte Costituzionale. Dopo nuovi colloqui, hanno promesso di formare una maggioranza nel Parlamento e un governo pro-europeo e di sostenere un possibile candidato comune pro-europeo alle elezioni presidenziali.
In virtù di questo impegno, i quattro partiti e i rappresentanti delle minoranze nazionali lavoreranno ad un programma governativo comune, basato sullo sviluppo e sulle riforme e che terrà presenti le priorità dei cittadini romeni. I firmatari hanno convenuto che è necessario un piano concreto per rendere efficiente e ridurre la spesa pubblica e la burocrazia nella pubblica amministrazione. Hanno inoltre convenuto di aumentare il ritmo attuale degli investimenti e delle riforme nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Le formazioni pro-europee si impegnano anche ad aumentare la fiducia nelle istituzioni e nella classe politica, a portare trasparenza nella spesa del denaro pubblico e rispetto per il cittadino. George Simion, leader dell’AUR, partito portabandiera dello schieramento sovranista nel Parlamento, ha attaccato duramente le formazioni pro-europee, accusandole di aggrapparsi al potere. Il futuro Governo si conoscerà solo dopo l’investitura del nuovo Parlamento, il 21 dicembre. Tra le sue priorità ci sarà la costruzione del bilancio per il prossimo anno e la definizione del calendario delle elezioni presidenziali.