Uno scudo comune per il cielo europeo
Evocando una maggiore sicurezza per tutta l’Europa, a fine agosto, il cancelliere tedesco Olaf Scholz lanciava l’idea dello sviluppo di uno scudo di difesa antimissilistico e aereo congiunto. Sarebbe più efficiente che se ogni paese costruisse il proprio sistema di questo tipo, sottolineava il funzionario tedesco, dato che sono costosi e hanno un’elevata complessità. L’idea ha avuto eco principalmente tra i Paesi dell’Europa orientale, preoccupati per l’escalation della guerra iniziata dalla Federazione Russa nella confinante Ucraina. E, giovedì, l’European Sky Shield Initiative (ESSI) – è entrata in una nuova fase con la firma da parte di 14 Paesi dell’Alleanza Nord-Atlantica, tra cui Romania, più Finlandia, di una lettera di intenti in vista dell’attuazione di questo progetto.
Corina Cristea, 14.10.2022, 13:19
Evocando una maggiore sicurezza per tutta l’Europa, a fine agosto, il cancelliere tedesco Olaf Scholz lanciava l’idea dello sviluppo di uno scudo di difesa antimissilistico e aereo congiunto. Sarebbe più efficiente che se ogni paese costruisse il proprio sistema di questo tipo, sottolineava il funzionario tedesco, dato che sono costosi e hanno un’elevata complessità. L’idea ha avuto eco principalmente tra i Paesi dell’Europa orientale, preoccupati per l’escalation della guerra iniziata dalla Federazione Russa nella confinante Ucraina. E, giovedì, l’European Sky Shield Initiative (ESSI) – è entrata in una nuova fase con la firma da parte di 14 Paesi dell’Alleanza Nord-Atlantica, tra cui Romania, più Finlandia, di una lettera di intenti in vista dell’attuazione di questo progetto.
I Paesi firmatari si propongono di procurarsi in una prima fase sistemi di difesa a medio raggio, come i sistemi Patriot, prodotti dagli Stati Uniti e già operati da molti Paesi NATO, tra cui la Romania. Successivamente si potrebbe acquistare un sistema come quello sviluppato da Israele e USA Arrow 3, in grado di abbattere missili intercontinentali e persino satelliti. Il posizionamento di tali batterie antimissilistiche in diversi Paesi consentirebbe una difesa completa ed efficace dello spazio aereo europeo. E i costi saranno inferiori per ogni singolo stato, ha affermato a Bruxelles, dove è stato firmato il documento, il vice segretario generale dell’Alleanza Nord-Atlantica, Mircea Geoană.
L’obiettivo è di consentire agli alleati europei di procurarsi queste attrezzature, tanto necessarie, in modo più semplice e rapido, ma anche di ottimizzarne i costi. Inoltre, gli stati dovranno coordinare le loro emergenze per coprire tutte le esigenze di difesa antiaerea e antimissilistica. È uno sforzo importante per ottenere risorse aggiuntive e garantire che queste strutture sono acquistate e rese operative il più rapidamente possibile, ha precisato Geoana.
Le nuove attrezzature di difesa aerea di cui beneficeranno gli stati membri dell’Alleanza Nord-atlantica attraverso ESSI sono completamente interoperabili e perfettamente integrate nel sistema di difesa antimissilistico e aereo alleato e aumenteranno significativamente la capacità di difesa dell’Alleanza, ha spiegato Mircea Geoana. La firma della lettera di intenti da parte della Romania, insieme a Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Gran Bretagna, Norvegia, Slovacchia, Slovenia, Paesi Bassi e Ungheria, faciliterà l’avvio dei dettagli e delle procedure relative all’iniziativa. Per la durata del progetto, anche altri stati hanno l’opportunità di aderire all’European Sky Shield Initiative.