Un omicidio che ha sconvolto la Romania
Gli echi della disgrazia avvenuta a Caracal, nel sud della Romania, sono lungi dall’essersi spenti. Sullo sfondo di questo sconvolgimento collettivo generato da un sessantenne che ha rapito, stuprato e — a quanto confessi lui stesso — anche ucciso due adolescenti, un altro avvenimento di una gravità eccezionale ha colpito l’opinione pubblica qualche giorno fa’. Venerdì sera, una famiglia di un piccolo villaggio del distretto di Dâmboviţa, sempre nel sud della Romania, si è rivolta alla polizia perché la loro figlia undicenne è scomparsa senza traccia mentre tornava a casa dalla scuola.
Roxana Vasile, 24.09.2019, 14:29
Gli echi della disgrazia avvenuta a Caracal, nel sud della Romania, sono lungi dall’essersi spenti. Sullo sfondo di questo sconvolgimento collettivo generato da un sessantenne che ha rapito, stuprato e — a quanto confessi lui stesso — anche ucciso due adolescenti, un altro avvenimento di una gravità eccezionale ha colpito l’opinione pubblica qualche giorno fa’. Venerdì sera, una famiglia di un piccolo villaggio del distretto di Dâmboviţa, sempre nel sud della Romania, si è rivolta alla polizia perché la loro figlia undicenne è scomparsa senza traccia mentre tornava a casa dalla scuola.
I poliziotti, affiancati anche dalla gente del villaggio, si sono presto mobilitati e l’hanno cercata, utilizzando anche le immagini colte dal sistema di videosorveglianza. La ragazzina è stata trovata solo domenica, purtroppo senza vita, buttata su un campo nei pressi del villaggio. Le indagini rilevano che non sarebbe stata stuprata, però è stata sottoposta a perversioni sessuali e successivamente strangolata. Già da sabato, quando la bambina non era stata ancora trovata, le autorità avevano preso nel mirino un cittadino olandese di 47 anni, Johannes Visscher, arrivato mercoledì in Romania e rientrato in Olanda sabato.
Il capo della Polizia Romena, Liviu Vasilescu, ha spiegato perché le autorità non hanno avuto, in quel momento, alcun motivo per impedirlo di lasciare il Paese: “Sabato, intorno alle ore 19:00, abbiamo avuto informazioni in merito ad una macchina Volkswagen Tiguan e a chi l’aveva affittata — un cittadino olandese che, in quel momento, era già in aereo verso Amsterdam. Quando è atterrato, lo abbiamo contattato — non avevamo sospetti e non eravamo in possesso di alcuna prova — per chiedergli se aveva guidato quella macchina e dove era stato. Abbiamo seguito tre piste. Lungo l’intera indagine abbiamo preso in considerazione tutte le ipotesi ed abbiamo effettuato ricerche sul posto, quando necessario.”
Gradualmente, le cose si sono chiarite e l’olandese Johannes Visscher è diventato il principale sospetto. Era già conosciuto nel suo Paese per antecedenti penali di aggressione sessuale, atti di violenza e guida in stato di ebrezza. Data la sua complessità, l’indagine nel caso dell’omicidio della ragazzina di Dâmboviţa è stata portata avanti dalla Procura Generale. Stando al procuratore general, Bogdan Licu, esistono sospetti che l’olandese abbia agito in più distretti, l’uomo essendo stato almeno quattro volte in Romania in passato.
Bogdan Licu: “Adesso puntiamo sul percorso di quest’uomo in Romania. Cerchiamo di individuare i luoghi in cui è stato e di trovare suoi eventuali complici. Per il momento, non abbiamo informazioni preliminari in tal senso, ma stiamo battendo tutte le piste. In seguito all’altra tragedia, di Caracal, è stato avviato il più ampio controllo tematico nella storia del Ministero Pubblico. Stiamo verificando tutti i casi di bambini dati per dispersi negli ultimi 10 anni. Questo controllo dovrebbe essere portato a compimento la prossima settimana e ci aiuterà ad individuare alcune eventuali vittime.”
Secondo la Polizia Romena, anche se in molti casi si tratta di partenze di casa volontarie, solo dall’inizio del mese di settembre finora sono state registrate più di 400 scomparse di minorenni.