Un nuovo scandalo di corruzione nel sistema medico romeno
Il vicepresidente dell’Autorità Nazionale per le Medicine, Lazăr Iordache, è stato messo in custodia cautelare per aver offerto tangenti e comprato influenza. Il denunciatore è proprio la persona con incarico dirigenziale alla quale aveva offerto il denaro, precisa il Ministero della Sanità in un comunicato.
Daniela Budu, 24.08.2016, 15:26
Il vicepresidente dell’Autorità Nazionale per le Medicine, Lazăr Iordache, è stato messo in custodia cautelare per aver offerto tangenti e comprato influenza. Il denunciatore è proprio la persona con incarico dirigenziale alla quale aveva offerto il denaro, precisa il Ministero della Sanità in un comunicato.
Stando alla Direzione Nazionale Anticorruzione, Lazăr Iordache, ha promesso al denunciatore il 5% delle somme stanziate a due ospedali, destinate alla costruzione di una stazione di epurazione e alla dotazione di equipaggiamenti medici. Gli inquirenti hanno constatato che, in aprile, Lazăr Iordache ha offerto al funzionario 126.000 lei (circa 28.000 de euro). In cambio ai soldi, egli doveva approvare lo stanziamento dei fondi ai due ospedali, ma anche esercitare la sua influenza su altre persone del ministero responsabili del rispettivo stanziamento.
Per quanto riguarda invece lo scandalo HexiPharma che ha fatto notizia a maggio, sono apparse nuove informazioni. Alcuni dei disinfettanti HexiPharma non erano così diluiti come era stato annunciato alle prime valutazioni. Gli inquirenti hanno ricevuto di recente un rapporto di perizia dall’Istituto Cantacuzino che indicherebbe che alcuni disinfettanti erano diluiti, senza però che siano superati i limiti legali. Il rapporto non sarebbe però concludente per l’indagine, precisa il procuratore generale Augustin Lazăr: “Sono stati effettuati i test di efficacia su una delle serie di prodotti sottoposta all’analisi, però seguiranno altri test per un’altra serie di prodotti che sarà inviata all’istituto. I risultati sono sia negativi, che positivi, e solo alla fine si potrà decidere in che misura siano rilevanti.”
In questo caso, la Procura dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia sta indagando la compagnia HexiPharma per il reato di aver impedito l’azione di lotta alle malattie. La compagnia è accusata di aver venduto in oltre 150 ospedali prodotti biocidi non conformi. A maggio, il Ministero della Sanità ha raccomandato la sospensione dell’uso dei prodotti venduti da questa compagnia, dopo che sono stati resi pubblici i risultati di alcuni test di concentrazione, secondo cui alcune delle sostanze attive erano state diluite anche 4000 volte. In pieno scandalo, il proprietario della compagnia HexiPharma, Dan Condrea, è morto in un incidente stradale, alimentando le speculazioni in questo caso.
Il procuratore generale Augustin Lazăr ha annunciato di recente che la querela sporta dalla famiglia dell’ex proprietario HexiPharma contro la chiusura del fascicolo sulla sua morte sta per essere risolta. Un mese fa, i procuratori della Procura Generale avevano stabilito che Dan Condrea si è suicidato ed hanno disposto la chiusura del caso sul suo decesso. Il rapporto di autopsia ha concluso che la morte è stata violenta, essendo causata da lesioni traumatiche. (tr. G.P.)