Un nuovo “Orso d’Oro” per la Romania
Il Gran Premio della 68esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, il più ambito in questo evento cinematografico di spicco che domina ogni inizio dell’anno, arriva nuovamente in Romania. La regista Adina Pintilie ha vinto, sabato sera, “L’Orso d’Oro” per la pellicola “Nu mă atinge-mă” – “Touch me not”, poco dopo essere stata insignita anche di un “Orso d’Argento” alla sezione “lungometraggio di debutto”. Particolarmente commossa, Adina Pintilie, che non si aspettava di vincere “L’Orso d’Oro”, è salita sul palcoscenico della Berlinale per ricevere il Gran premio, tramite il quale è stato premiato un film che tratta dell’intimità, quale aspetto fondamentale dell’esistenza umana.
Roxana Vasile, 26.02.2018, 14:29
Il Gran Premio della 68esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, il più ambito in questo evento cinematografico di spicco che domina ogni inizio dell’anno, arriva nuovamente in Romania. La regista Adina Pintilie ha vinto, sabato sera, “L’Orso d’Oro” per la pellicola “Nu mă atinge-mă” – “Touch me not”, poco dopo essere stata insignita anche di un “Orso d’Argento” alla sezione “lungometraggio di debutto”. Particolarmente commossa, Adina Pintilie, che non si aspettava di vincere “L’Orso d’Oro”, è salita sul palcoscenico della Berlinale per ricevere il Gran premio, tramite il quale è stato premiato un film che tratta dell’intimità, quale aspetto fondamentale dell’esistenza umana.
Coproduzione europea girata in un periodo di 10 settimane, dal 2015 al 2017, e con un cast misto di attori professionisti e persone reali, “Touch me not” racconta la storia di più personaggi alla ricerca dell’intimità, ma che, allo stesso tempo, la temono. Secondo la trama del lungometraggio, le solitudini di una donna e di due uomini, persi nella fredda immensità della città, si incontrano in uno strano tentativo di contatto umano autentico. Al confine tra finzione, documentario e arte visiva, la pellicola, in gara accanto ad altri 18 film per “L’Orso d’Oro”, ha diviso il pubblico dell’attuale edizione del Festival del Cinema di Berlino, dominata soprattutto da pellicole sulla migrazione e su ritratti di artisti, ma priva di un tema dominante — come notava l’agenzia Reuters. Così — aggiungeva l’agenzia stampa – “Touch me not” è stata una scelta-sorpresa, che ha scioccato una parte del pubblico con le sue scene esplicite.
“E’ un invito al dialogo e all’accettare l’altro con tutto quello che ha di diverso” — ha dichiarato Adina Pintilie, ammettendo che può darsi che il film non sia proprio confortevole per il pubblico. “Non si tratta di ciò che può fare il cinema, ma di dove può portare”, ha argomentato anche il regista tedesco Tom Tykwer la decisione della giuria che ha presieduto. L’assegnazione de “L’Orso d’Oro” — da parte di una giuria internazionale a cominciare dal 1956 — alla regista Adina Pintilie giunge nel contesto in cui la Romania si è imposta come una voce importante nel cinema mondiale negli ultimi 10 anni, dopo che il film di Cristi Puiu, “La morte del Signor Lăzărescu” ha contribuito all’affermazione della cosiddetta nuova ondata del cinema romeno. Sono seguiti il regista Cristian Mungiu il quale ha vinto la Palma d’Oro, nel 2007, con la pellicola “4 mesi, 3 settimane e 2 giorni” e Călin Peter Netzer, che cinque anni fa è diventato il primo regista romeno insignito de “L’Orso d’Oro” a Berlino, per “Il Caso Kerenes”, una storia sulla corruzione nella Romania post-comunista. Non dobbiamo dimenticare Radu Jude, insignito, sempre alla Berlinale, nel 2015, di un “Orso d’Argento” per la regia del film “Aferim!”.