Un nuovo governo a Bucarest
Il voto dato martedì dalla plenaria del Parlamento di Bucarest all’investitura del governo del premier designato Dacian Ciolos e al suo programma è sembrato una formalità dopo che la maggioranza dei partiti del legislativo ha espresso il sostegno. Ex commissario europeo all’agricoltura, Ciolos (46 anni) è stato designato dal presidente Klaus Iohannis per formare un nuovo esecutivo dopo le dimissioni, ai primi del mese, del governo tripartito presieduto dal socialdemocratico Victor Ponta. Questi ha lasciato la guida dell’esecutivo dopo la tragedia avvenuta il 30 ottobre in un locale di Bucarest, che ha provocato decine di morti e circa 200 feriti e che ha scatenato un’ondata di proteste di strada.
România Internațional, 17.11.2015, 16:26
L’ex commissario europeo ha composto una squadra di governo dominata da tecnici, senza appartenenza politica, con esperienza nel settore privatio, nelle istituzioni europee e nella società civile. Ciolos ha mantenuto la struttura del precedente governo, con 22 ministri e due vicepremier. Tra di loro, nomi più noti o meno noti. Il Ministero dell’economia è stato assegnato a un manager con esperienza nel settore privato, Costin Grigore Borc, che è anche vicepremier, mentre il sociologo Vasile Dancu ha assunto il dicastero dello sviluppo regionale. Altri nomi nel governo sono Anca Dragu Paliu, alle Finanze, alto funzionario nelle istituzioni europee, Lazar Comanescu, un diplomatico di carriera, agli esteri, e l’attuale ambasciatore in Gran Brategna, Mihnea Motoc, alla difesa.
In riferimento al programma di governo, le priorità a breve e medio termine sono l’elaborazione della Finanziaria per il 2016 e l’organizzazione delle elezioni amministrative e politiche per l’anno prossimo. Il programma governativo include un piano di investimenti per 10 anni, una strategia nazionale di sviluppo, che includa obiettivi finanziati sia da fondi europei che dal bilancio di stato, riforme nell’educazione e nella sanità. La crescita e il consolidamento del ruolo della Romania nell’UE e nella NATO, il rafforzamento e lo sviluppo del partenariato strategico con gli USA, soprattutto della dimensione economica, il sostegno delle aspirazioni di integrazione europea della confinante Moldova (ex sovietica, in maggioranza romenofona) restano piloni nel campo della politica estera.
Nè i romeni all’estero sono stati dimenticati. Per loro, il governo propone delle misure e politiche con l’obiettivo di affermare l’identità culturale e linguistica, la difesa dei diritti, delle libertà e della dignità dei romeni, la riduzione delle tasse consolari e dei costi amministrativi. Dacian Ciolos ha sottolineato che questo governo non si impegnerà su tutti i fronti di riforma nella società romena, però si assumerà un set di misure concrete, limitate come numero, però con impatto, per le quali intende dar conto a fine mandato davanti alle forze politiche e alla società.