Un colpo dato alla lotta anticorruzione
Valentin Țigău, 10.03.2016, 15:06
La questione delle intercettazioni telefoniche in Romania continua a preoccupare la società civile, anche a 26 anni dalla caduta del comunismo. Molti romeni si sentono ancora sorvegliati, sebbene non abbiano niente da nascondere. I commenti di molte persone legati allascolto permanente delle conversazioni telefoniche, ad esempio, sono diventati una cosa banale.
La legislazione post-rivoluzionaria, soprattutto la Legge sulla gestione dei dati personali e la tutela della privacy nel settore delle comunicazioni elettroniche, ha cercato di correggere gli errori del periodo dellex polizia politica, adattandosi alle norme europee, validi negli stati democratici. Tali norme sono stato daltronde oggetto di ampi dibattiti e continuano ad essere allattenzione degli europei, confrontati con le questioni del terrorismo e dei profughi.
Nonostante i cambiamenti avvenuti dopo il 1989, in essenza benefici, in Romania, permangono ancora alcune divergenze tra la società civile, che desidera una maggiore protezione dei dati personali, e le istituzioni specializzate dello stato che sollecitano attributi in più per poter individuare – anche ascoltando i telefoni – reati o attacchi alla sicurezza nazionale.
Il più recente esempio è il fatto che la Corte Costituzionale ha bocciato alcuni provvedimenti del Codice di procedura penale, che accettano, nelle indagini, oltre al procuratore, anche gli specialisti della polizia o di altre istituzioni specializzate dello stato. Secondo la Corte, queste “istituzioni specializzate dello stato”, non sono definite, né direttamente, né indirettamente, nel Codice di procedura penale.
La prima a reagire contro la decisione della Corte è stata la Direzione Nazionale Anticorruzione, che ha stabilito negli ultimi anni, dei veri e propri record nel portare alla luce casi spettacolari di corruzione. Beneficiaria delle informazioni fornite dalle istituzioni specializzate, in primo luogo dal SRI, la DNA avrà, dopo la decisione della Corte Costituzionale, meno aiuto dallesterno e dovrà ampliare la propria rete di sorveglianza tecnica. Un primo effetto riguarda il modo in cui saranno applicati i mandati di sorveglianza.
Secondo la legge, attualmente le uniche strutture della Procura della Romania dotate dellapparecchiatura tecnica necessaria sono la Direzione Nazionale Anticorruzione e la Direzione Investigativa dei Reati di CriminalitàOrganizzata e Terrorismo (DIICOT). La DNA dispone di un dipartimento tecnico, ma la DIICOT non ce lha ancora. Ciò presuppone che sarà necessario un budget superiore. Già il capo della Direzione Nazionale Anticorruzione, Laura Codruta Kovesi, si è detta convinta che il governo troverà una soluzione per aumentare il budget della DNA di almeno 10 milioni di euro e il personale di circa 130 dipendenti. Lei ammonisce che, in assenza di questi aumenti, lattività del Dipartimento potrebbe rallentare, anche se la strada della lotta anticorruzione sulla quale si è incamminata la Romania sarà continuata. (traduzione di Gabriela Petre)