UE: Ucraina verso Est, Moldova verso Ovest
Il Parlamento di Kiev ha bocciato la legge richiesta dall’Unione Europea sul rilascio dell’ex premier Iulia Timosenko e il suo ricovero in un ospedale all’estero, che era una condizione fondamentale per l’Accordo di Associazione del Paese all’Unione. Il premier ucraino ha giustificato la decisione attraverso l’esigenza di normalizzazione delle relazioni con la Russia e della preparazione dei mercati per la relazione con l’Europa. La Russia aveva cominciato una serie di pressioni politiche ed economiche sull’Ucraina e la Moldova, prima del vertice che si terrà a Vilnius il 28 e il 29 novembre, dove i due stati erano chiamati rispettivamente a firmare e a siglare l’Accordo di Associazione e Libero Scambio con l’Ue.
Valentin Țigău, 22.11.2013, 13:31
Accusato dall’Opposizione di alto tradimento e minacciato con l’impeachment, il presidente ucraino Viktor Ianukovici ha dichiarato che l’Ucraina continuerà il precorso europeo e che sarà presente al vertice di Vilnius. A Bruxelles, la notizia della sospensione del processo di associazione all’UE da parte di Kiev è stata accolta con delusione. Il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, ritiene che gli accordi avrebbero rafforzato la libertà e la prosperità degli ucraini e avrebbero trasmesso un un chiaro segnale positivo agli investitori e agli organismi finanziari internazionali. La Russia, che percepisce l’avvicinamento dell’Ucraina all’UE come una perdita d’influenza in uno spazio che riteneva suo, non ha commentato la decisione di Kiev, ma ha salutato, attraverso il portavoce del presidente Vladimir Putin, la decisione degli ucraini di rilanciare le relazioni economiche bilaterali.
D’altra parte, i commentatiru concordano che la Moldova, l’altro stato invitato al Vertice di Vilnius, risponderà, sicuramente, alle aspettative europee e siglerà gli Accordi di Associazione e Libero Scambio. Per i moldavi, l’avvicinamento all’UE è essenziale. Bruxelles ha costantemente dimostrato di sostenere l’integrità territoriale e la sovranità di Chisinau e la regolamentazione attraverso meccanismi politici della questione della Transnistria, regione separatista russofona, nell’est della Moldova.
Anche la Romania, da Paese membro dell’UE e confinante con l’Ucraina, ha deplorato la decisione di Kiev, tanto più quanto Bucarest ha sostenuto le sue aspirazioni europee. Il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, dichiarava che il processo di associazione va però continuato per rispondere alle aspettative della popolazione che si pronuncia, nella sua maggioranza, per l’iter europeo. Il successo degli accordi con Ucraina e Moldova potrebbe ridisegnare la mappa dell’Europa, cancellerebbe le cicatrici della storia, darebbe alla Russia una nuova prospettiva nelle relazioni con l’UE e creerebbe più stabilità ai confini della Romania e dell’Unione.